“Visioni off”, sei titoli accendono lo schermo dello Spazio Alfieri. Da Maya Sansa a Lou Castel, da Roberto Bolle a Riccardo Scamarcio

Il cinema italiano, indipendente e intraprendente, trova di nuovo visibilità nel cartellone di “Visoni Off”, rassegna organizzata da Associazione Anémic Cinéma in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e Spazio Alfieri (via dell’Ulivo a Firenze). Sono sei i titoli selezionati nel 2017, accompagnati dai rispettivi autori, che accendono lo schermo dell’Alfieri, opere di vario genere e diverso formato, fra fiction e documentari, che disegnano una frastagliata geografia di immagini e una densa piattaforma di contenuti.

Il circuito intreccia le difficoltà del fare cinema oggi in Italia con i nervi più sensibili e scoperti della geografia (sociale e culturale) del Belpaese. Partendo dalle incognite produttive per sfociare nelle secche distributive. Il passaggio è sempre più critico, il risultato contradditorio, il pubblico penalizzato. Poi gli autori, giovani e meno giovani, famosi e meno famosi, resistono e sfornano i loro “prodotti”, spesso opere originali, indipendenti e a basso (quando non bassissimo) costo, apprezzate e premiate nei festival, ma che faticano a bucare lo schermo del “normale” esercizio. L’importante è parlarne. Visioni Off cerca di farlo. E per questo ha bisogno dei diretti interessati: i registi, i produttori, gli attori. Tutti invitati e tutti presenti alla proiezione. Così il racconto del film diventa anche la storia della sua lavorazione. Film che sono tessere non scontate di un mosaico che una volta avremmo detto alternativo e che in molti casi rappresenta la faccia migliore del troppo bistrattato cinema di casa nostra.

Inizio proiezioni ore 21,30
biglietto 6 euro, ridotto 5
info 055 5320840
www.anemic.it
www.spazioalfieri.it

Lunedì 30 ottobre 2017
7 GIORNI
di Rolando Colla, con Bruno Todeschini, Alessia Barela, Marc Barbé, Gianfelice Imparato, Linda Olsansky. Italia 2017; col.; 96 min.

Amore e fallimento. La fiammella della passione arde ancora sepolta da qualche parte in fondo al cuore. E d’improvviso può riemergere. Come novella Venere dal mare di Levanzo, la più piccola delle Egadi. Dove Ivan, professione botanico, incontra Chiara, professione costumista. Subito travolti dall’incanto ma subito frenati dall’evento. Sarà l’ora di svoltare la pagina dell’emancipazione sentimentale? Colla si concentra sul quotidiano dei personaggi e sul naturale fluire del tempo, senza omettere metafore e simboli e lasciando spazio anche alla rappresentazione del dolore. E l’attenzione che pone nelle tradizioni dell’isola, non è occasionale o folkloristica quanto frutto di una ricerca che non cade mai nel didascalico.

Lunedì 6 novembre
MONOLITH
di Ivan Silvestricon Katrina Bowden, Damon Dayoub, Nixon Hodges, Crew Hodges. Italia 2016; col.; 85 min.

Graphic novel e film per la prima volta viaggiano in parallelo. Con la benedizione di Bonelli editore (Dylan Dog e Tex) che lo produce insieme a Sky Cinema. Un progetto inedito, sviluppato e pensato in Italia ma con un cast e ambientazione americani. Il risultato è un prodotto di genere, un thriller ansiogeno, ad alta tensione. Protagonista la Monolith, auto supertecnologica, la più sicura al mondo, invulnerabile a qualsiasi attacco esterno. Ma i fatti smentiranno drammaticamente queste premesse. Silvestrini mescola con equilibrio le contraddizioni del nostro tempo, l’ossessione per la sicurezza, i demoni della genitorialità, le minacce di una tecnologia alla quale ci troviamo ad affidare sempre più aspetti cruciali delle nostre vite.

Mercoledì 8 novembre
ROBERTO BOLLE. L’ARTE DELLA DANZA
di Francesca Pedroni. Italia 2016; col.; 105 min.

Un viaggio con Roberto Bolle, re della danza maschile degli anni Duemila (nella foto sopra il titolo un’immagine dal film). Un artista capace di trasformare l’arte della danza in un genere pop. Un documentario girato in tre luoghi simbolo del patrimonio culturale italiano: l’Arena di Verona, il Teatro Grande di Pompei, le Terme di Caracalla a Roma, esaltati dai gala “Roberto Bolle and Friends”. Un tour alla scoperta delle grandi interpretazioni di Bolle, attraverso immagini esclusive dal palcoscenico e dal “dietro le quinte”. Per capire cos’è il successo di Roberto Bolle, dalla preparazione del corpo alle prove dello spettacolo, dall’organizzazione del tour alla scelta degli artisti e dei brani, ma anche un’occasione per muoversi dentro le emozioni, la fatica e la gioia, il confronto continuo con se stessi, che la danza mette in moto con la sua energia costitutiva.

Lunedì 13 novembre
LA VERITÀ STA IN CIELO
di Roberto Faenza, con Riccardo Scamarcio, Maya Sansa, Greta Scarano, Valentina Lodovini, Shel Shapiro. Italia 2016; col.; 95 min.

Una giornalista inglese viene spedita a Roma per tornare ad aprire il “cold case” Orlandi dopo che le immagini degli arresti di “Mafia Capitale” hanno fatto il giro del mondo. Scava in 33 anni di indagini, prove e controprove, che rivelerebbero il coinvolgimento della Banda della Magliana, col beneplacito dei servizi. Il sequestro Orlandi rimane uno dei misteri d’Italia: ipotesi, rivelazioni clamorose, poteri forti e marci. Un groviglio infernale. Dove si nasconde la verità? “Manca poco – dice Faenza – non so se ci arriveremo, col mio film sollecito a compiere quest’ultimo sforzo per raccontare finalmente alla famiglia e all’Italia cosa è successo davvero a Emanuela”. Una materia che scotta sotto la cenere di depistaggi, omertà, silenzi.

Mercoledì 22 novembre
A PUGNI CHIUSI
di Pierpaolo De Sanctis, con Lou Castel. Italia 2016; col.; 75 min.

castel
La locandina del docu-film su Lou Castel

Ci furono i pugni in tasca 50 anni fa. Ci volle Marco Bellocchio per triturare l’ultimo salvagente alla piccola provincia italiana. Ci pensò Lou Castel, padre scandinavo, madre irlandese, a farsene carico, e completare l’opera. Le cose cambiano ma qualcosa rimane fra le pagine della memoria. Il documentario crea spazi e suggerisce traiettorie. Oltre l’immagine di un attore, simbolo dei turbamenti di un’intera generazione. Che attraversando una Roma sospesa tra archeologia postindustriale e relitti pasoliniani, scandita da “struggenti” immagini d’archivio, si apre a un lungo flusso di (in)coscienza sul suo ruolo di attore e al tempo stesso di militante politico, in un generoso atto d’amore verso ciò che resta oggi del suo mestiere.

Lunedì 27 novembre
LA GUERRA DEI CAFONI
di Davide Barletti, Lorenzo Conte, con Donato Paterno, Piero Dioniso, Angelo Cucinelli, Donno, Claudio Santamaria, Ernesto Mahieux. Italia 2017; col.; 91 min.

A Torrematta, in Puglia, territorio selvaggio e sconfinato in cui non vi è traccia di adulti, ogni estate si combatte una lotta tra bande: da una parte i figli dei ricchi, i signori, e dall’altra i figli della terra, i cafoni. Si combattono dalla culla, trascinando nel conflitto di classe i propri “soldati”. Ma quell’anno, estate 1975, i cafoni decidono di ribellarsi alla supremazia dei signori: i simboli del potere verranno presi di mira e poi letteralmente attaccati, trasformando lo scontro in una vera e propria guerra di conquista. Dal romanzo di Carlo D’Amicis, Barletti e Conte traggono un film laboratoriale (il cast è formato da adolescenti alla loro prima esperienza cinematografica) che, con toni surreali, parla di lotta di classe nel nostro sud a partire da ciò che per secoli ha caratterizzato i rapporti di forza tra ricchi e poveri.