Utopia del Buongusto a Villa Montelisi (Crespina): domenica 17 luglio (ore 21.30) c’è “La solita zuppa” di Luciano Bianciardi con Maria Cassi e Leonardo Brizzi

Teatro comico in omaggio all’istrionica figura dello scrittore Luciano Bianciardi, al festival di cene e teatro Utopia del Buongusto, a cura di Guascone Teatro, per la direzione artistica di Andrea Kaemmerle.

Domenica 17 luglio 2022 alle 21,30 a Villa Montelisi a Crespina (Pisa), la compagnia Catalyst presenta “La solita zuppa” di Luciano Bianciardi, a cura di Riccardo Rombi. Con Maria Cassi e Leonardo Brizzi.

Alle 20,00 cena in luogo ad euro 15,00 presso “Primizie e Delizie”. Ingresso allo spettacolo euro 8. Informazioni e prenotazioni al 3280625881 o al 3203667354. Da non perdere: il centro di Crespina e il bellissimo parco della villa con una guida d’eccezione, il Dottor Carlo Pepi.

Lo spettacolo – Torna una delle coppie più celebrate dal popolo di Utopia del Buongusto, di diritto nell’Olimpo dei grandi comici toscani. Tornano con un autore molto caro a Guascone Teatro (dai Lavori con Carlo Monni fino ad arrivare al recentissimo Cultura & Carciofi) per la sua ironia sempre pungente e il suo sguardo lucido sul mondo e talvolta sul futuro. Leonardo Brizzi e Maria Cassi, che già hanno lavorato con Guascone proprio su Bianciardi hanno deciso di ricordare Lucianino partendo dalla raccolta “La solita zuppa e altre storie”.

In questa raccolta c’è un racconto che si chiama “Quello strano viaggio (storia quasi metafisica)”. E’ un sogno, la speranza di un sogno, il desiderio intimo di aver sognato. È da qui che prende vita il lavoro, con un sogno che ne contiene altri, che sono flash di altri racconti contenuti nella raccolta, che come in un viaggio onirico, emergono da una nebbia esistenziale, vivida, lasciando allo spettatore, come a volte accade dopo il risveglio, per un breve attimo, il dubbio che l’esperienza vissuta sia stata reale e meno.

Maria e Leonardo, con la loro straordinaria capacità di leggere l’umano in chiave surreale, ci guidano in questo sogno, che come un treno è fatto di vagoni, divisi in scompartimenti, che contengono posti nei quali, più o meno consapevolmente, siamo seduti.