Un’estate speciale nel segno dei capolavori di Giacomo Puccini a 100 anni dalla morte. A Torre del Lago appuntamento con Le Willis-Edgar, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca, Turandot e Madama Butterfly. Il cartellone firmato da Pier Luigi Pizzi
Per celebrare Giacomo Puccini a 100 anni dalla scomparsa il Festival Puccini di Torre del Lago, in questo 2024 alla sua 70^ edizione, presenta un cartellone che ripercorre la parabola artistica del compositore. Firma il cartellone di questa edizione straordinaria Pier Luigi Pizzi con la proposta di 6 nuovi allestimenti di capolavori pucciniani rappresentati in ordine cronologico secondo la loro prima esecuzione: LE WILLIS- EDGAR, MANON LESCAUT, LA BOHÈME, TOSCA, TURANDOT. Completa il programma pucciniano l’evento speciale MADAMA BUTTERFLY, in occasione delle celebrazioni dei 120 anni dalla nascita dell’opera, con la ripresa di due rappresentazioni il 31 agosto e il 7 settembre 2024 dell’allestimento di Scolpire l’Opera con le scene di Kan Yasuda.
La musica e il teatro di Giacomo Puccini sono al centro dell’attività del Festival Puccini che attraverso nuovi allestimenti delle sue opere intende offrire una particolare esperienza estetica, artistica e musicale. 17 serate d’opera nella cornice unica del Gran Teatro all’aperto sulle sponde del Lago Massaciuccoli per l’unico Festival al mondo dedicato al compositore toscano che segna la tappa di 70 edizioni
Un’edizione che la Fondazione Festival Pucciniano presieduta da Luigi Ficacci ha affidato per la direzione artistica a Pier Luigi Pizzi
“Abbiamo voluto che il Festival del Centenario fosse una sintesi del suo genio creativo – afferma Pier Luigi Pizzi-. Il progetto artistico, concepito come unico, prevede i primi cinque titoli, Le Willis con Edgar, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca, messi in scena in ordine cronologico secondo la loro nascita, seguendo il percorso del compositore e la sua crescita artistica, dagli inizi e fino all’ultima opera, Turandot, rimasta incompiuta e da noi proposta come lui ce l’ha lasciata. A un secolo dalla scomparsa, la popolarità di Giacomo Puccini non è mai diminuita, semmai è cresciuta. A renderlo attuale sta il fatto, che nel suo teatro e nella profonda umanità delle sue creature ci si continua a riconoscere. Il suo teatro parla a tutti, è universale. Ancora oggi credo sia un modello, per chi voglia scrivere per l’opera lirica. Sono note le sue complicate vicende familiari e non solo, ma si sa anche quanto fosse legato alla sua terra e al lago Massaciuccoli, dove sfogava la passione per la caccia. In tutte le sue opere Puccini ha magistralmente costruito dei personaggi indimenticabili, pensiamo a Calaf, Mario Cavaradossi, Rodolfo, De Grieux, per non citare che i più popolari, ma ha regalato a quelli femminili i momenti più sublimi. Manon, Mimì, Cio-Cio-San, Liù che continuano a commuoverci fino alle lacrime”. Un Festival che Pier Luigi Pizzi ama definire “Imperdibile!” per tutti gli appassionati pucciniani e per tutte le persone interessate alla musica che a Torre del Lago, oggi Torre del Lago Puccini, potranno ritrovare l’atmosfera di dolce quiete che ancora si respira camminando sul Belvedere di questo borgo toscano da cui Puccini trasse ispirazione durante i trent’anni in cui vi abitò. Nella sua casa, oggi Mausoleo, sono custodite dalla Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini le testimonianze della sua straordinaria vita artistica e umana.
Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro “… Da tempo siamo al lavoro con un comitato di esperti e, di concerto con tutti gli Enti coinvolti, abbiamo messo a punto un programma di eventi che sia all’altezza delle celebrazioni. Per Viareggio e Torre del Lago il culmine sarà, inevitabilmente, il nostro Festival. L’unico dedicato a Puccini, il solo che si tiene nei luoghi d’elezione del Maestro. I luoghi, appunto. Il Belvedere di Torre del Lago è un invito alla bellezza. Un posto dove il tempo sembra sospeso. Le sponde placide, il soffio del vento fra i falaschi, le colline che segnano l’orizzonte, sono un controcanto ineguagliabile alla sonorità tipica delle spiagge che si stendono solo a qualche chilometro di distanza. Puccini scelse questo luogo: decise che qui avrebbe vissuto. Da un lato la villa museo, dall’altro il teatro, più recente ovviamente, ma che era il sogno del Maestro, che qui ancora riposa, dopo tutta una vita, segnata dai tanti successi e dalle moltissime sfaccettature. In questi mesi abbiamo ritrovato l’artista poliedrico, musicista prima di tutto, ma anche pittore, poeta, scrittore. Abbiamo riscoperto bellissimi epistolari, foto d’epoca, eccentricità…”
Il presidente della Fondazione Festival Pucciniano Luigi Ficacci “Attraverso l’esecuzione della sua opera, nei luoghi della loro creazione, nostro intento è produrre per il pubblico l’esperienza dal vivo degli elementi intrinseci al suo genio, in una condizione speciale, distinta dalle deformazioni e dagli equivoci impliciti nella riproduzione musicale e nel suo abuso fuorviante”.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani “Da toscano e amante delle opere di Puccini sento in modo particolare questo centenario della sua morte e trovo che la sua musica non abbia perso niente della sua freschezza, della sua capacità di parlare ai nostri tempi, di rinnovare le emozioni che ha sempre destato”.