Una nota delle Donne Democratiche di Livorno: “Apprendiamo con soddisfazione che i Centri Infanzia Comunali da 0 a 6 anni non saranno esterna lizzati”
La Conferenza delle Donne Democratiche di Livorno apprende con soddisfazione che i Centri Infanzia Comunali da 0 a 6 anni non saranno esternalizzati: in tempi abbastanza rapidi il Comune di Livorno ha trovato soluzioni alternative ai problemi di copertura finanziaria dei costi per il personale che serve a garantire la funzionalità di tutti i servizi educativi a gestione comunale, rileviamo il buon lavoro svolto dagli/alle amministratori/trici e dal personale tecnico comunale per aver individuato percorsi alternativi all’esternalizzazione per garantire l’ampliamento della copertura di posti vacanti di educatrici/insegnanti con assunzioni a tempo indeterminato e soprattutto la spesa per l’assunzione di personale somministrato per cui si rischiava il superamento del tetto di spesa imposto dalle normative vigenti. Si legge in una nota firmata da Rita Villani, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche. (Sopra il titolo: foto da Comune di Livorno).
“Il sindaco Luca Salvetti e la Giunta comunale hanno saputo ascoltare le voci delle famiglie , del personale, delle rappresentanze sindacali Confederali Unitarie e della Conferenza Donne DEM in rete con il Forum Scuola PD Unione Comunale di Livorno tutte istanze che hanno a cuore la qualità di questo segmento essenziale del percorso formativo dei/elle bambini/e ed i bisogni dei genitori. E’ sotto gli occhi di tutti – prosegue il documento – che la riapertura a settembre di questi servizi in sicurezza per contrastare il diffondersi della pandemia ha comportato l’aumento di risorse economiche sia per l’acquisto di dispositivi di protezione che per l’aumento di dotazione organica e che a farsi carico di tutto questo è l’ amministrazione locale.
Il punto è qui: navigando ancora dentro la pandemia quale prospettiva attende il mantenimento e l’eventuale ampliamento di questi servizi essenziali per il benessere dell’infanzia e delle famiglie?
Il sistema integrato dei servizi comunali livornesi vede pari numero di servizi a gestione pubblica e privata, è giunto quindi ad un punto di equilibrio irrinunciabile anche perché l’egemonia culturale ed organizzativa del pubblico è comunque sempre garanzia di qualità dell’offerta. Si comprende che è una scelta non facile per un Ente locale , che ha oggettivi limiti amministrativi e finanziari, ma gli scopi socio educativi e didattici sono di competenza pubblica per cui occorre un maggiore impegno dello Stato nell’assumersi compiti di salvaguardia e sviluppo dei diritti dell’infanzia e delle famiglie, all’interno di un quadro di regole molto precise e vincolanti che, dal livello regionale a quello locale (le normative oggi lo permettono), consenta la strutturazione di un sistema orientato al prevalere dell’investimento pubblico, alla generalizzazione delle pari opportunità educative, al raggiungimento di standards di qualità diffusi ed elevati, alla tutela rigorosa dei diritti dei bambini, delle bambine e delle loro famiglie.
Ci sarà ancora da lavorare per consolidare l’assetto dei servizi educativi livornesi, ma da ora in poi lo faremo tutti/e più serenamente”.