Un futuro senza fumo, un progetto internazionale che sbarca anche in Toscana
Philip Morris é un brand sinonimo di sigarette, ma oggi – come ha affermato Eugenio Sidoli, presidente e amministratore delegato della società in Italia – sta impegnandosi per costruire un futuro senza fumo. E aa Firenze la multinazionale arriva con lo sbarco dell’innovativa tecnologia IQOS con una boutique dedicata.
IQOS é un apparecchio con carica batteria (costa 70 euro) e una “sigaretta” tecnologica con stick, con una lamella che raggiunge i 350 gradi costanti contro i 900 della punta di una normale sigaretta accesa. L’innovazione di Philip Morris – ha spiegato Sidoli – permette di scaldare il tabacco dall’interno evitando così la combustione che sprigiona le componenti tossiche causa delle malattie fumo-correlate. Nella boutique di via della Vigna Nuova (in Italia ce ne sono altre 10, di cui una stagionale a Forte dei Marmi) vi é il naturale sbocco del progetto per il quale sono stati investiti tre miliardi di dollari in ricerca e sviluppo, impegnando oltre 400 scienziati, esperti e tecnici. Nel 2014 IQOS – che ha il suo polo produttivo a Bologna – è stato testato nell’area di Milano e a Nagoya in Giappone dove oggi ci sono già tre milioni di consumatori. Nel negozio monomarca può essere acquistato l’apparecchio completo mentre le “sigarette” con il tabacco da scaldare (si chiamano Heets, una scatola costa 5 euro, più o meno come un pacchetto di sigarette “vere”) si comprano in tabaccheria, dove (in molti punti vendita) è disponibile anche l’apparecchio. Il prodotto – spiegano da Philip Morris – é pensato per chi vuole continuare a fumare pensando però alla propria salute, eliminando il processo di combustione del tabacco.
Nel corso della presentazione di IQOS, giovedì 23 novembre 2017 a Firenze presso l’hotel Helvetia & Bristol di via dei Pescioni, sono stati resi noti alcuni dati relativi al consumo di tabacco in Italia, dove si contano ancora 11 milioni di fumatori (nonostante le campagne antifumo) pari al 22% della popolazione, di cui 700mila in Toscana. “La nostra ambizione è quella di essere parte di una rivoluzione su larga scala – ha detto Sidoli – per assicurare che i prodotti a potenziale rischio ridotto sostituiscano l’uso delle sigarette, con l’obiettivo di garantire benefici per i fumatori e la società”.
E mentre si sta lavorando anche sul fronte dello smaltimento e riciclo dello stick e dei filtri (un designer asiatico li ha usati per costruire un mobile), c’é già chi cerca di imitare il nuovo sistema. Accade ad esempio a Prato, è stato detto, dove nei negozi cinesi hanno già fatto capolino le prime imitazioni.