Uffizi, nuovi spazi e Auditorium tecnologico intitolato a Vasari. E c’è una sala dedicata a Isozaki (ma il suo progetto della nuova uscita è nel cassetto)
“Firenze si arricchisce di un nuovo luogo per la valorizzazione culturale, l’educazione e la diffusione di conoscenza: uno spazio appositamente attrezzato per ospitare conferenze, convegni scientifici, dibattiti pubblici e manifestazioni culturali in un’ampia accezione”: con queste parole Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha salutato l’inaugurazione dell’Auditorium dedicato a Giorgio Vasari, architetto del complesso. Infatti le nuove sale nel braccio di ponente degli Uffizi sono le uniche che conservano ancora perfettamente il modulo vasariano originale (una sala grande affacciata sul porticato, con due stanze retrostanti più piccole), a ripetizione. Questi spazi originariamente ospitavano le udienze e gli uffici di alcune magistrature fiorentine (Conservatori di legge, Pupilli, Grascia).
“I lavori di restauro, che hanno interessato per la prima volta il piano terreno dei cosiddetti Uffizi Corti, – ha detto Andrea Pessina, soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Prato e Pistoia – hanno consentito di eseguire alcuni importanti approfondimenti di carattere archeologico, facendoci compiere un ulteriore passo avanti nella conoscenza, mai del tutto esaustiva, dell’immensa fabbrica degli Uffizi.”
Le soluzioni architettoniche e tecnologiche sono state appositamente studiate e adattate per le particolari caratteristiche degli ambienti interessati, adottando il criterio di rispettare al massimo tutte le stratificazioni e le modificazioni intervenute nella grande fabbrica vasariana in oltre quattro secoli e mezzo di vita. E’ inoltre stato possibile collocare e restituire al pubblico i bellissimi portoni antichi, uniche testimonianze rimaste degli arredi lignei delle residenze delle Arti e delle Magistrature trasferite agli Uffizi nella seconda metà del Cinquecento. Si tratta di autentici capolavori dei legnaioli fiorentini, ricchi di particolari e raffinati intagli, che spaziano dalla semplicità e rigore della porta dei Mercanti di Calimala – chiodata e spartita da ventiquattro formelle rettangolari prive di stemmi o emblemi – alla ricchezza della Porta delle Suppliche – con le sei formelle finemente intagliate su disegno di Bernardo Buontalenti. Le porte sono ora esposte secondo un progetto sviluppato sotto la direzione di Alessandra Marino, Soprintendente per i Beni Architettonici fino al 2016.
L’Auditorium Vasari – attrezzato con un sistema di proiezione e amplificazione audivisiva con uno schermo a scomparsa – sarà collegabile con il percorso interno del museo, oppure in alternativa potrà funzionare come struttura independente accessibile dall’esterno. Perciò una delle sale è attrezzata con uno spazio guardaroba. Accanto all’auditorium si trova la Sala dell’Arianna dormiente (foto sopra il titolo: negli anni scorsi era stata collocata nella Sala dedicata a Michelangelo), che ricorda l’importanza della statuaria classica all’origine del collezionismo mediceo agli Uffizi e annuncia le sale del futuro Antiquarium, che verrà realizzato al piano terra nei prossimi anni. Sotto il cinquecentesco, monumentale Stemma Mediceo, al centro della sala riposa la grande statua marmorea dell’Arianna Dormiente, copia romana di una scultura ellenistica del III secolo a.C. Accostata alla parete si può ammirare la testa originale della scultura, sostituita da un’altra di mano di Francesco Carradori dopo il suo arrivo a Firenze nel 1787. Nella Sala della Fondazione degli Uffizi sono esposti gli otto sedili della fine del Cinquecento che, originariamente erano situate a Palazzo Pitti, e che riproducono a bassorilievo in marmo le medaglie di fondazione degli Uffizi con le gesta di Cosimo I. Nel nuovo spazio a loro dedicato, questi frammenti architettonici riacquistano un senso storico e una dignità documentaria che, nei rivolgimenti architettonici settecenteschi di Palazzo Pitti, erano andati perduti. La sala seguente è dedicata alla Fabbrica degli Uffizi, e ospita i modelli costruiti in occasione della mostra vasariana del 2011. La terza sala, invece, dedicata ad Arata Isozaki, documenta il celebre concorso internazionale sull’uscita (mai realizzata) degli Uffizi, vinto dall’architetto giapponese.
Le celebrazioni inaugurali dei nuovi spazi hanno visto anche lapresentazione del volume di Claudia Conforti e Francesca Funis, La costruzione degli Uffizi – nascita di una Galleria (Ariccia: Ermes, 2016).