Quando il broccato sposa la tecnologia

di Elisabetta Arrighi

Sontuosi e appariscenti, il broccato e i tessuti damascati sono da sempre sinonimo di opulenza. Basta pensare al Settecento, quando venivano accompagnati da camicie ricche di jabot e pizzi. Molto barocchi nella costruzione dei disegni e nell’accostamento dei colori, i damascati di oggi nascondono spesso un filo di lurex che dona loro un bagliore improvviso che conferisce un tocco di contemporaneità, come un baleno di luce tecnologica. Per questo autunno-inverno 2016/2017, questo genere di stoffe è stato molto utilizzato dagli stilisti sia per i capispalla (nella foto grande particolare – dal sito – di un cappotto griffato Liu-Jo) che per gli accessori, con qualche incursione anche negli abiti. Svecchiati dalla modernità dei tagli e dell’uso, i tessuti damascati diventano molto intriganti se utilizzati per borse e stivaletti. Quando si tratta di cappotti, spesso il damascato si trasforma in ricamo. Mentre su alcune borse, gli intrecci e i ricami diventano stampe e si trasferiscono su pellami o tessuti iper-tecnologici che donano leggerezza all’accessorio.

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Nella foto una borsa di Malìparmi realizzata in pelle e tessuto damascato.

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Stivaletto damascato su base blu (Malìparmi)

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Particolare di un cappotto Twinset Simona Barbieri ricamato a grandi fiori e con colletto in pelo.

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Una borsa Gabs disegnata dal creativo fiorentino Franco Gabbrielli.

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Una borsetta (con bandoliera) stampata damasco griffata Max & Co.