Teatrodante Carlo Monni: Luca Barbareschi, Chiara Noschese e “L’anatra all’arancia” aprono la stagione di prosa
È il riallestimento de “L’anatra all’arancia”, opera cult del teatro comico (nelle foto, alcune scene della pièce, ph. Bepi Caroli) che mette in scena una coppia annoiata dopo 25 anni di matrimonio, tra nevrosi, tradimenti, abitudini e voglia di riconquistarsi, con Luca Barbareschi, Chiara Noschese, Gerardo Maffei, Margherita Laterza e la partecipazione del caratterista napoletano Ernesto Mahieux (già diretto da registi quali Scola, Garrone, Bentivoglio), a inaugurare mercoledì 11 ottobre 2017 a Campi Bisenzio la stagione di prosa 2017/2018 del Teatrodante Carlo Monni, dal titolo “Sognadoro” (perchè chi la sera va a teatri fa sogni d’oro, scommette il direttore artistico Andrea Bruno Savelli).
Fino al 22 aprile in programma dieci commedie tra esclusive, prime toscane e nazionali, e chiusura con la nuova produzione de “La briscola a cinque”, firmata da Andrea Bruno Savelli, con Sergio Forconi, testo esplosivo di Marco Malvaldi per uno spettacolo di rara comicità e intelligenza, che porterà sul palco la vita della provincia toscana.
Scritto negli anni settanta da William Douglas Home e riadattata quindici anni più tardi da Marc Gilbert Sauvajon, “L’anatra all’arancia” deve la sua drammatica comicità alla curiosa commistione tra lo humor inglese e quello francese. Gilberto (interpretato da Barbareschi) e Lisa (Chiara Noschese) sono sposati da venticinque anni; più che dalla routine, il loro matrimonio è messo a dura prova dalla personalità del marito: inaffidabile, incline al tradimento, bugiardo. Esasperata, Lisa finisce per innamorarsi di un altro, l’opposto di Gilberto, di animo nobile e gentile, un giovane galante che ai suoi occhi di donna tormentata appare l’uomo dei sogni con cui rifarsi una vita.
Gilberto studia quindi un piano, apparentemente sgangherato, per riconquistarla: organizza un weekend a quattro, in cui Lisa e l’amante staranno assieme a lui ed alla sua avvenente segretaria, nella speranza di suscitare la gelosia della moglie e convincerla a tornare con lui. La vicenda si snoderà tra imprevisti, fraintendimenti e trovate geniali, conducendoci verso l’epilogo a suon di risate.
“Ciò che muove il meccanismo di questa storia è l’incomprensione, l’egoismo, non la gelosia. Parliamo di una macchina perfetta, di dialoghi d’autore, in cui si scandaglia l’animo umano e le complesse dinamiche di coppia – dice Luca Barbareschi – L’happy ending arriva benefico dopo due ore di spettacolo durante le quali la psicologia maschile e quella femminile permettono al pubblico di identificarsi con i protagonisti. Una volta riconosciuti i propri errori e quelli del partner, Gilberto e Lisa affermano ‘noi due non sarà mai perfetto lo sai, ma sarà noi due’”.