Teatro Laboratorio della Toscana: “Play Plauto” apre la stagione del Bolognini di Pistoia
Pistoia Capitale della Cultura italiana 2017 continua ad accogliere, presso l’Associazione Teatrale Pistoiese, il Teatro Laboratorio della Toscana, corso biennale di alta formazione per attori ideato e diretto da Federico Tiezzi, in collaborazione con la Compagnia Lombardi – Tiezzi e sostenuto dalla Regione Toscana.
La sessione di quest’anno, conclusiva del biennio 2016-2017 ed incentrata sul tema “Le lingue segrete del teatro”, sfocia adesso in PLAY PLAUTO, esercizi teatrali per e con gli allievi del Teatro Laboratorio della Toscana, primo titolo in abbonamento della stagione di prosa del Manzoni di Pistoia, in scena dal 19 al 21 ottobre 2017 (ore 21) al Piccolo Teatro Mauro Bolognini per la sezione “Altri Linguaggi”.
In scena gli allievi del Teatro Laboratorio della Toscana: Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Nicasio Catanese, Valentina Elia, Nicolas Errico, Fonte Fantasia, Francesca Gabucci, Alessio Genchi, Ivan Graziano, Luca Tanganelli.
Il nucleo pedagogico della sessione di Laboratorio è stato un lavoro sulla drammaturgia di Plauto, celebre commediografo comico latino (Sarsina 250 c.ca – Roma 184 c.ca a.C), condotto da Federico Tiezzi e Roberto Latini. Contestualmente, Sandro Lombardi ha allenato gli allievi sulla lingua elaborata da Giovanni Testori, uno dei massimi drammaturghi italiani della seconda metà del ‘900 (Novate Milanese 1923 – Milano 1993), approfondendo Cleopatràs. Ma anche il lavoro sul corpo condotto da Heike Cantori sulla base della danza euritmica ideata da Rudolf Steiner è, a suo modo, una ‘lingua del teatro’. Francesca Della Monica e Monica Demuru hanno curato gli aspetti legati alla voce, Francesco Torrigiani la drammaturgia musicale.
Nel saggio conclusivo, che verrà presentato al pubblico, si intrecciano in particolare il latino di Plauto, mettendo in scena i personaggi dell’Amphitryon (Alcmena, Anfitrione e Sosia), la lingua corporea dell’euritmia e alcuni frammenti della Cleopatràs, primo dei Tre Lai di Giovanni Testori, in cui lo scrittore di Novate trasferisce il personaggio shakespeariano dall’Egitto storico alla sua amata Lombardia, con sorprendenti effetti comici.
Marcel Proust sostiene che i bei libri sono scritti come in una lingua straniera cosicché, secondo lo scrittore francese, ogni lettore, sotto ogni parola, può mettere il proprio senso o almeno la propria immagine, che spesso è un ‘contro senso’. Anche per l’attore ogni testo è come se fosse scritto in una lingua straniera e il suo compito è tradurre da questa lingua nella propria. Uno degli esercizi più utili per acquisire questo habitus mentale, indispensabile all’attore, consiste quindi nel lavorare su vere e proprie lingue altre, che siano straniere in senso stretto (come il latino di Plauto) oppure arcaiche o dialettali, come la poesia di Dante, la prosa sulfurea di Giovanni Boccaccio o di Carlo Emilio Gadda, il patois di Giovanni Testori.
Biglietti da 6 a 12 euro in vendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni 0573 991608 – 27112
La stagione 2017/2018: www.teatridipistoia.it