TASTE 2022. Debuttano al salone delle eccellenze gastronomiche i nuovi foie gras dello chef Fabio Barbaglini (ospite dello stand Savigni, macelleria agricola pistoiese)

Dai Pirenei ai frutteti a picco sul mare della costa ligure, sorvolando il mar Mediterraneo, fino alle vette dell’Himalaya: ogni cofanetto di Fuà, il foie gras della linea Fiori di Spezie firmata dallo chef Fabio Barbaglini (foto sopra il titolo), è un viaggio attraverso paesaggi straordinari e suggestivi. Oggi il carnet si arricchisce con due nuove specialità: Cedri canditi e pepe di Sarawak, Nespole candite e zenzero.

Le new entry saranno presentate per la prima volta al pubblico a Firenze in occasione di Taste, il Salone delle eccellenze gastronomiche che si terrà alla Fortezza da Basso dal 26 al 28 marzo 2022. Ad ospitare Fabio Barbaglini sarà lo stand Savigni, “macelleria agricola” pistoiese dotata di un impianto di produzione bio da anni, dove il prezioso Fuà viene lavorato e confezionato. Oltre alle novità, in Fortezza sarà possibile degustare anche i classici della linea Fiori di Spezie: torchon di fegato d’anatra al naturale, marinato con Marsala e una particolare composizione di spezie, con fragoline in mostarda e pepe rosa e con mandarino candito e pepe di Timut.

Intensità aromatica e ricerca costante fanno da filo conduttore a tutta la linea: la ricetta di Fuà, affinata nel corso degli anni e custodita come un prezioso segreto, prevede la marinatura del fegato con Marsala e spezie, che variano a seconda della tipologia. Sale grigio atlantico, pepe di Sechuan, pepe bianco di Sarawak, bacche di coriandolo, curcuma e cardamomo per la versione più naturale; mentre per quelle speciali si aggiungono ingredienti studiati quali vino dolce naturale di Rivesaltes millesimato e affinato con metodo Solera, Pepe di Timut originario del Nepal e frutta candita dell’Antica Confetteria Pietro Romanengo, la più antica d’Italia, attiva a Genova dal 1780.

Dopo la marinatura, il torchon viene cotto al vapore, senza aggiunta di conservanti, panna o burro: una procedura che preserva delle contaminazioni e rende il foie gras pronto per essere gustato accompagnato da pochi semplici granelli di sale o da una composta di frutta in grado di esaltarne la naturale dolcezza.

Il packaging rispecchia la cura del dettaglio della linea: ogni torchon, disponibile nei formati da 150 e 300 grammi, è accompagnato da una cartolina con le istruzioni per la degustazione, in scatole di metallo impreziosite da una trama grafica che cambia ogni volta riprendendo le componenti aromatiche del prodotto. La linea Fiori di Spezie è acquistabile online e presso il Dolce Emporio (Borgo San Frediano 128r – www.dolcemporio.shop), una delle botteghe più ricche di storia di Firenze, recentemente riaperta come boutique del gusto dallo stesso Barbaglini.

Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, Fabio Barbaglini perfeziona gli studi in Svizzera, per poi lavorare in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), premiato con la stella Michelin nel 2004. Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron. La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione italiana e internazionale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance conferito più volte dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 l’approdo a Firenze, al timone dei ristoranti La Ménagère e Florence Out Of Ordinary (The Student Hotel). Dal 2020 ha raccolto una grande sfida: quella di riqualificare e riorganizzare due dei caffè più storici di Firenze, Caffè Gilli e Caffè Paszkowski, non mancando il risultato, in un periodo sofferto come quello dovuto alla pandemia, che ha visto per la guida Bar d’Italia 2021 del Gambero Rosso, l’attribuzione per la prima volta delle Tre Tazzine e dei Tre Chicchi per Caffè Paszkowski e la riconferma del massimo riconoscimento anche per Caffè Gilli. Parallelamente, continua la sua attività di ricerca e sviluppo di progetti legati alla ristorazione, che lo vede partecipe di collaborazioni con aziende agricole ed attivo nell’utilizzo e nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme e offerte.