Schermo dell’arte Film Festival compie 10 anni con un progetto di educazione all’arte attraverso il cinema e una mostra a Palazzo Medici Riccardi
MOVING ARCHIVE
In occasione del suo decennale, Lo schermo dell’arte Film Festival presenta MOVING ARCHIVE, progetto di educazione all’arte contemporanea attraverso il cinema realizzato con il sostegno della Città metropolitana di Firenze, che si svolgerà dal 14 al 18 novembre 2017 in biblioteche e istituzioni di 9 comuni della provincia fiorentina: Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Empoli, Firenze, Marradi, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, San Casciano in Val di Pesa e Scandicci. In programmazione cinque documentari sottotitolati in italiano, selezionati tra gli oltre 900 titoli dell’archivio dello Schermo dell’Arte e dedicati all’arte dei nostri giorni e ad artisti tra i più famosi della scena contemporanea, tra i quali Damien Hirst, Maurizio Cattelan, William Kentridge. La X edizione dello Schermo dell’arte Film Festival, si apre martedì 14 novembre 2017 con l’inaugurazione di Directing The Real: Artists’ Films and Video in the 2010s, mostra a cura di Leonardo Bigazzi con 20 opere video di giovani artisti internazionali che si terrà nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi fino al 10 dicembre 2017 (di cui parliamo a seguire in questo articolo). Il programma di proiezioni, lecture, performance, incontri, workshop proseguirà dal 15 al 19 novembre al Cinema La Compagnia e in altri luoghi di Firenze.
FILM SELEZIONATI
Damien Hirst: Thoughts, Work, Life di Chris King, Regno Unito, 2012, 37’
Accompagnato da una colonna sonora con estratti di brani di The Clash, The Stone Roses, Peters & Lee, il film spazia dai primi dipinti dell’artista britannico alle sue opere più recenti, ripercorrendo gli anni dell’infanzia a Leeds, la successiva formazione a Londra, fino alle ultime imprese artistiche. Il documentario è impreziosito da fotografie e filmati originali, molti dei quali provenienti dall’archivio personale dell’artista.
Art Safari: Maurizio Cattelan di Ben Lewis, Gran Bretagna, 2005, 26’
Cattelan non concede mai interviste e quando lo fa dichiara apertamente di mentire. Nel film parlano in sua vece Massimiliano Gioni, critico e curatore, galleristi e collezionisti delle sue opere, talvolta protagonisti di lavori dell’artista che combinano scultura e performance.
Megunica di Lorenzo Fonda, Italia, 2008, 55’
Documentario fuori dai consueti schemi e creazione artistica ibrida, Megunica è il diario del singolare viaggio di formazione e di scoperta intrapreso alla fine del 2006 in America Latina dal noto street artist Blu con il regista Lorenzo Fonda e gli amici Silvia Siberini (Sibe) e Ivan Merlo.
William Kentridge: Anything is Possible di Susan Sollins, Charles Atlas, Stati Uniti, 2010, 54’
William Kentridge ha sviluppato tutta la sua ricerca attorno al disegno. Intervistato nel suo studio di Johannesburg, l’artista racconta il suo percorso e la sua poetica mostrandosi nel ruolo di performer, regista e scenografo durante la re
MOSTRA A PALAZZO MEDICI RICCARDI
Dal 15 novembre al 10 dicembre 2017 la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi ospiterà la mostra “Directing the Real. Artists’ Films and Video in the 2010s” a cura di Leonardo Bigazzi, evento espositivo che vuole celebrare i primi dieci anni di attività dello Schermo dell’arte Film Festival, da sempre impegnato nella promozione e produzione di opere di una nuova generazione di artisti visivi che lavorano con le moving images.
Tutti gli artisti selezionati infatti hanno partecipato, o lo fanno per la prima volta in questa edizione, ai due progetti di formazione più importanti del Festival: VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images (2012-2017) e il Premio Lo schermo dell’arte Film Festival (2010 – 2013).
DIRECTING THE REAL. ARTISTS’ FILM AND VIDEO IN THE 2010s, realizzata in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana-La Compagnia, presenta le opere di diciannove artisti internazionali nati dopo il 1980, una generazione che si è formata in un momento storico in cui il confronto con il “Reale”, le sue contraddizioni e problematiche politiche e sociali, così come la sua rappresentazione, diventano spesso necessari e inevitabili.Negli spazi della Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi saranno presentati video, film e video installazioni che rappresentano la varietà di mezzi e formati utilizzati nella pratica video contemporanea.
La mostra si articola in tre distinte sezioni. Una prima parte dedicata alla relazione con la tecnologia di una generazione in cui l’accelerazione generata da Internet ha avuto un forte impatto, influendo sulle differenti modalità di realizzare video. Tra questi l’opera Co(ai)xistence di Justine Emard ambientata in un laboratorio giapponese dedicato all’intelligenza artificiale e alla robotica, in cui un performer stabilisce un dialogo con un sofisticato robot in grado di elaborare autonomamente stimoli esterni; oppure A Certain Amount of Clarity di Emmanuel Van Der Auwera che ha raccolto da Internet vari video in cui alcune persone, tra cui bambini, filmano la loro reazione al filmato di un omicidio, per riflettere sull’assuefazione alle immagini di violenza e sulla facilità con cui anche i ragazzi possono accedere a questo genere di materiali; Jonna Kina in Secret Words and Related Stories ha fatto recitare ad alcuni giovani ragazzi le storie personali, spesso assurde o legate a traumi infantili, che stanno dietro alla scelta di password per l’accesso a siti o social network, che ad oggi rappresentano un aspetto molto presente nella nostra esistenza.
La seconda parte riunisce opere che affrontano tematiche legate all’eredità del post-colonialismo Europeo. Janis Rafa in Winter Came Early filma il meccanismo con cui si scuotono gli alberi per cogliere le mandorle, per una metafora sull’azione violenta dell’uomo sulla natura ma anche sulla caducità della vita. Il lavoro di Bianca Baldi Zero Latitude ha al centro un oggetto commissionato per gli esploratori che si recavano in Africa a fine Ottocento, che si porta dietro i vari aspetti della storia colonialista dei Paesi europei.
La terza parte ricostruisce un ambiente cinematografico all’interno dello spazio espositivo, per offrire un contesto adatto a 9 film d’artista in programmazione con orari ben definiti, suddivisi in 3 programmi di 3 film ciascuno. Il primo programma è dedicato ad artisti che in qualche modo hanno avuto restrizioni sul loro lavoro imposte dall’esterno, che li hanno costretti a ripensare la loro pratica, tra cui Rebecca Moss che in International Waters racconta la sua esperienza e quella dell’equipaggio che l’accompagnava durante una residenza su una nave cargo in mezzo all’Oceano Pacifico, durante la quale la società organizzatrice è fallita, lasciandoli bloccati per 28 giorni in acque internazionali.
Il secondo racchiude opere legate a questioni economiche mondiali, come Equivalent Units di Danilo Correale che ha lavorato nel porto di Genova intervistando i portuali e mettendo in luce la loro relazione quasi assente con quello che trasportano, per una riflessione sull’alienazione e le condizioni di lavoro.
Gli artisti del terzo programma hanno scelto alcuni luoghi come set o soggetto per raccontare una sorta di utopia, sogno o visione futuristica, come Emilija Škarnulyte che in Sirenomelia ha fatto muovere un nuotatore professionista con una coda da sirena all’interno di una base di sommergibili russi, abbandonata dopo guerra fredda nel nord della Norvegia, come se fosse un uomo del futuro che si è evoluto per vivere in luoghi ostili.