SANREMO 2017. La notte delle cover: primo Ermal Meta, poi Turci e Masini. Mika guest star. Quattro big tornano in gara

Francesco Gabbani da Carrara è simpatico ed allegro. Così la sua “Susanna”, successo di Adriano Celentano, l’ha cantata in maniera scoppiettante per conquistare, alla fine, una bella dose di applausi. Certo, non è sempre facile interpretare una cover, ovvero rifare un grande o piccolo successo di qualcun altro. Però in questo modo, con i sedici campioni che fra martedì e mercoledì hanno passato il turno, la terza serata del festival – nel corso della quale è andata in onda la seconda sfida fra i giovani e quella fra i sei esclusi della categoria dei big (vedremo fra poco i risultati) – è filata via liscia come un varietà televisivo di quelli che facevano/fanno il successo del sabato sera (e Sanremo, quanto ad ascolti, anche nella seconda serata ha monopolizzato l’audience, con 10 milioni e 300mila spettatori, che nel 2016 erano stati invece 10 milioni e 700mila, un calo che vale poco più di 3 punti di share). Grandi professionisti Carlo Conti (ha ribadito che non rifarà Sanremo e ha buttato lì qualche nome per il futuro, come Bonolis e Fazio) e Maria De Filippi: la conduzione in tandem si sta affinando sera dopo sera.

IL PREMIO DELLE COVER

A vincere il Premio delle cover è stato Ermal Meta (nella foto sopra il titolo), che ha interpretato con struggente emozione “Amara terra mia” di Domenico Modugno (1971). Secondo posto per Paola Turci che ha trasmesso grinta e forza a “Un’emozione da poco” di Anna Oxa, terzo posto per Marco Masini, bravissimo con “Signor tenente” del compianto Giorgio Faletti, che portò il brano proprio al Festival (1994) piazzandosi al secondo posto e vincendo il Premio della critica.  Intensa “Sempre per sempre” di Francesco De Gregori interpretata da Fiorella Mannoia, una delle grandi protagoniste di questa edizione di Sanremo. Al Bano ha scelto “Pregherò”, nella prima versione cover (l’originale si intitola “Stand by Me”) portata al successo da Adriano Celentano. Il giovane Michele Bravi ha portato sul palco “La stagione dell’amore” di Franco Battiato con grande naturalezza mentre Chiara, con “Diamante” di Zucchero”, ha fornito un’interpretazione abbastanza convincente. Poi tutti gli altri, e fra questi (nonostante un inconveniente tecnico) Sergio Sylvestre con “La pelle nera” di Nino Ferrer. Complessivamente (a parte qualche campione non molto a suo agio con il brano scelto) un bel tuffo nel passato e, tutto sommato, un piacevole ascolto dei “rifacimenti”.

Ad aprire le cover, comunque, aveva  pensato a inizio di serata il Piccolo Coro Mariele Ventre dell’Antoniano di Bologna, con un medley di famose canzoni dello Zecchino d’oro, da “Volevo un gatto nero” a “44 gatti”, passando per “Valzer del moscerino”, “Il caffè della Peppina”, “Popoff”… e un gran finale (sanremese) con “Che sarà”.

IL SIPARIETTO DI CROZZA

Della serata cover ha approfittato anche Maurizio Crozza (a sinistra), sempre in maxi video, dove è apparso vestito da Papa Francesco. Le cover? “Una specie di rifacimento… ad esempio il governo Gentiloni è la cover del governo Renzi che  era la cover di Berlusconi che a sua volta credeva di essere la cover di Rocco Siffredi”.

I GIOVANI: chi passa il turno e chi torna a casa

Nel frattempo hanno cantato altri quattro giovani: Maldestro con “Canzone per Federica” e Lele con “Ora mai” hanno passato il turno per andare direttamente in finale (venerdì 10 febbraio) dove sono già approdati – categoria giovani – Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia. La sfida della terza serata ha eliminato Tommaso Pini (di Bagno a Ripoli) che ha presentato “Cose che danno ansia” e Valeria Farinacci interprete di “Insieme”.

I CAMPIONI: quattro tornano in gara

Per la categoria campioni il risultato della sfida a sei per rientrare in gioco è arrivato a notte inoltrata. Tornano così in gara Ron (L’ottava meraviglia), Giusy Ferreri (Fa talmente male), Bianca Atzei (Ora esisti solo tu) e Clementino (Ragazzi fuori). Escono definitivamente di scena da Sanremo 2017 le due coppie della categoria campioni: Nesli e Alice Paba (Do retta a te) e Raige e Giulia Luzi (Togliamoci la voglia).

MIKA GUEST STAR

Ma nella terza serata l’attesa degli spettatori all’Ariston e dei telespettatori a casa era tutta per Mika (a destra), ormai perfettamente a suo agio sul piccolo schermo della tv italiana (da Sky con X Factor alla Rai recente successo del suo varietà “Casa Mika”). Un piccolo inconveniente tecnico prima dell’entrata in scena (una porta bloccata) e poi l’artista nato in Libano ha dato l’ennesima prova della sua bravura (musicale e non solo) e del suo impegno civile per i diritti … “è bello essere di tutti i colori… se qualcuno pensa che un colore è migliore e dia più diritti o che un arcobaleno è pericoloso… Peggio per lui, lo lasciamo senza musica” ha detto Mika.

GLI OSPITI

Altri ospiti attesi Alessandro Gassman e Marco Giallini, alias l’ispettore Lojacono (il primo, nei “Bastardi di Pizzoferrato”) e il vicequestore Rocco Schiavone (il secondo, nella fiction dai romanzi di Manzini). Ma all’Ariston sono arrivati per presentare brevemente “Beata ignoranza”, il film in uscita di Massimiliano Bruno che li vede protagonisti.

Ospite sul palco dell’Ariston anche Maria Pollacci, 92 anni, ostetrica, che fece nascere il suo primo bambino nel 1945 (oggi è un signore che lei rivede tutti gli anni). Nonostante l’età avanzata la signora Maria è sempre in attività e nella sua lunga carriera ha fatto nascere più di 7.600 bambini. La signora ha trasmesso grande emozione, come l’Orquesta de Reciclados de Cateura formata da ragazzi che vengono da Cateura, in Paraguay, città sorta attorno a una discarica: suonano strumenti fatti con materiali riciclati e sono testimonial dell’Unicef.