Pittori, scultori, fotografi, poeti hanno “invaso” il Teatro delle Ex Scuderie Granducali di Seravezza per il Premio Michelangelo Buonarroti

Dopo mesi di grande attesa, sabato 20 novembre artisti provenienti da tutta Italia e da varie parti del mondo hanno invaso Seravezza per partecipare al cerimoniale di premiazione della sesta edizione del Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti.

Il Teatro delle Ex Scuderie Granducali, dopo lo stop imposto dalla pandemia, è tornato ad ospitare centinaia di artisti tra pittori, scultori, fotografi, poeti e scrittori ai quali sono stati consegnati i diversi riconoscimenti decretati dalla Giuria: medaglie, targhe personalizzate, attestati, premi in denaro, premi speciali assegnati da alcune delle realtà più importanti nel mondo dell’arte e dello spettacolo, e in nome del grande Michelangelo.

«In questa edizione ho visto artisti cresciuti professionalmente e questo mi da una grande gioia ed un grande entusiasmo perché l’intenzione con la quale è stato fondato il Premio è proprio quella di dare loro la possibilità di crescere e farli emergere – ha affermato durante il cerimoniale la presidente Barbara Benedetti Desidero che si mettano in gioco e che possano crescere sempre più nel loro percorso artistico raggiungendo i propri obiettivi».

Presenti al cerimoniale, oltre agli artisti, l’assessore alla cultura di Seravezza Vanessa Bertonelli, Marco Bertagna Presidente della Pro Loco di Seravezza e la Giuria, presieduta da Simone Domeniconi e affiancata dal critico d’arte Lodovico Gierut, dallo storico Lorenzo Marcuccetti, dall’imprenditore Paolo Boffelli, dal collezionista Mirko Lercari, dai galleristi Diego ed Enrico Paoli, dalle docenti Rossana Colsi e Antonia Martina, dal biologo nutrizionista Stefano Spagnulo, da Giacomo Genovesi, dalla scrittrice Marilena Cheli Tomei, dall’ingegnere Paolo Benedetti, dalla giornalista Lucrezia Maglio e della studentessa Susanna Paoli.

La giornata di premiazione è stata suddivisa su due turni, in modo da rispettare le normative covid imposte dal Ministero della Salute: nel primo pomeriggio sono stati premiati i vincitori delle materie letterarie (poesia singola, poesia edita, narrativa, racconti); nella seconda parte sono stati consegnati i riconoscimenti ai partecipanti delle sezioni delle arti visive (pittura, scultura, fotografia e digital art). Tra gli applausi dei colleghi, ogni artista premiato si è alzato e ha mostrato orgoglioso il proprio riconoscimento. «Questa deve essere un’occasione per coloro che sono presenti, ma anche per coloro che ci seguono da casa, di confrontarsi e ispirarsi a vicenda – ha detto durante il cerimoniale la presidente BenedettiDialogate con i vostri colleghi artisti, proponetevi, consigliatevi a vicenda e cercate di migliorarvi ogni giorno sempre di più. Questo è quello che io desidero per voi. Vorrei che il Premio Michelangelo diventi sempre più occasione di aggregazione e confronto. Desidero che diventi un esclusivo punto di ritrovo dove possiate mettere in mostra i vostri lavori e che grazie al confronto con altri artisti possiate accrescere la vostra arte e la vostra passione». «In un’intervista Madre Teresa di Calcutta – ha aggiunto durante il cerimoniale l’artista e poeta Simone Domeniconi ha invitato i poeti, scrittori ed artisti presenti ad essere una goccia di acqua pulita in una società contemporanea assetata forse come non mai, di onestà, poesia e bellezza. Io, personalmente,  sposo questa visione del mondo ed invito tutti gli artisti a rifletterci e pensarci».

Anche se il cerimoniale di premiazione si è concluso, il Premio Michelangelo non si ferma qui: a partire dalla prima settimana di dicembre verranno messi a disposizione di tutti i link per poter consultare, visualizzare e condividere l’antologia e il catalogo virtuali contenenti tutte le opere vincitrici della VI edizione. Chi vorrà potrà fare una piccola donazione e l’intero ricavato verrà poi devoluto all’Associazione Cure2Children che dal 2007 si occupa di aiutare i bambini con cancro o malattie ematologiche gravi in regioni meno abbienti, ad accedere ad una cura locale affidabile ed accessibile.