Un viaggio speciale da Pistoia a Porretta

Dopo il  successo del primo anno con lo spettacolo “Ci scusiamo per il disagio”, che ha debuttato nel luglio del 2015 al Deposito Rotabili Storici di Pistoia, riprende il viaggio del Progetto T, dove la lettera “T” è sinonimo di teatro, treno, transappenninica… Prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale il nuovo viaggio (debutto in prima nazionale fra il 14 e il 23 luglio 2016, tutte le sere alle ore 20.45, in attesa di future repliche) parte dalla Stazione Fs pistoiese: treno per Porretta, fermata Castagno, ed ecco “La corsa speciale”, spettacolo de Gli Omini, di e con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini. Protagonista di questo lavoro teatrale (sostegno del ministero dei Beni culturali, della Regione Toscana, di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, e di Unicoop Firenze) è la storica ferrovia transappenninica lungo la quale Gli Omini “vanno in scena”. Nel mese di aprile 2016, Gli Omini sono saliti sul treno per Porretta Terme per conoscere e parlare con le persone che usano la tratta, raccogliendo storie e testimonianze della gente di montagna, passato e presente di questa linea ferrata che attraversa l’Appennino, dalla Toscana verso l’Emilia Romagna, scandendo un lavoro di ricerca etnografica sul campo.

La ferrovia Porrettana – sulla quale il servizio negli anni è stato ridotto in maniera drastica – fu il primo collegamento che, attraversando l’Appennino, unì la Toscana con l’Emilia Romagna, ovvero Pistoia con Bologna. Correva l’anno 1864 e quella che all’epoca fu chiamata “Strada ferrata dell’Italia centrale” venne inaugurata dal re Vittorio Emanuele II. Novantanove chilometri di lunghezza, la Porrettana – nell’Ottocento – era considerata un’opera di ardita ingegneria con i suoi 35 fra ponti e viadotti e le sue 47 gallerie. Un’opera ardita, dicevamo, specialmente nel tratto compreso fra Pistoia e Pracchia: poco più di venti chilometri che disegnano un dislivello di circa 550 metri, che venne risolto  con due tornanti ferroviari ideati da Jean Louis Protche, ingegnere francese. Questo tratto ferroviario nacque quando in Toscana c’era ancora il Granduca: l’idea fu presentata dai fratelli Cini, tre imprenditori di San Marcello, e a questa si aggiunse pure quella dell’ingegnere pratese Ciardi. I lavori cominciarono con il Granducato di Toscana e terminarono con l’Italia unificata. Tant’è, come accennato, che per l’inaugurazione ufficiale arrivò il re in persona. Questo tracciato ferroviario rappresenta, oggi, anche un interessante itinerario storico-turistico, fra paesaggi montani di grande bellezza.

“La corsa speciale” con Gli Omini – che mescola teatro, tradizione e storie di vita vissuta – si illumina grazie a racconti e poesie, fantasticherie e vecchi astrologi, anime romantiche e appassionati di treni… Un tuffo nel passato e nella storia, che permette di mantenere vivo un tracciato che ha rappresentato – per la Toscana e per l’Emilia Romagna – un momento di crescita e interscambio quando la tecnologia era ancora lontana trai traguardi contemporanei.