Pisa, al Giardino La Nunziatina quattro serate (dal 3 al 6 agosto) dedicate alle canzoni della nostra memoria. Da Modugno a Mina, da Carosone a Conte e Celentano. Con i Dualiber, il duo La Dolce Vita, la pianista Maura Balzini e Bobo Rondelli
Agosto di eventi e musica a La Nunziatina di Pisa. Se siete ancora in città o siete già tornati dalle vacanze, il Giardino storico di palazzo Mastiani Brunacci, a due passi da Corso Italia, vi aspetta questa settimana con 4 serate dedicate alle canzoni riposte nei cassetti della nostra memoria, dove sappiamo di poter ritrovare ricordi che un incipit melodico riesce a far emergere, insieme alle emozioni che quei pezzi hanno suscitato. Da Modugno a Mina, e poi Renato Carosone, Paolo Conte, Adriano Celentano, abbiamo chiesto agli artisti che si esibiranno a La Nunziatina dal 3 al 6 agosto 2022 (ore 20,30), un repertorio che vada a pescare nel periodo dagli anni ‘30 agli anni ’60.
Si parte il 3 agosto con i Dualiber. Il duo nasce in un momento imprecisato tra i corridoi del conservatorio di La Spezia, dove il cantautore Bernardo Sommani incontra la voce di Alice Innocenti. La formazione minimale riporta la musica alla sua essenza più intima e raccolta, fatta di poche corde pizzicate e di due voci che si impastano. Il repertorio riprende e riarrangia con fantasia, libertà e minimale raffinatezza, brani di diverse tradizioni, dal Brasile all’Italia degli anni ’60.
Giovedì 4 agosto sarà la volta de La Dolce Vita, il duo composto dalla voce di Valeria Volpi e dalla chitarra di Carlo De Toni, che in un’estetica in stile anni ‘40 riporta alla luce le canzoni dell’Italia in bianco e nero, reinterpretando fedelmente le decadi degli anni ’30/’40/’50. A La Nunziatina tornano le sonorità che sono state i pilastri della storia della canzone italiana e attraverso le presentazioni ricche di aneddoti e curiosità rivivono le canzoni di personaggi come Natalino Otto, Trio Lescano, Wanda Osiris, Alberto Rabagliati, Renato Carosone, Nilla Pizzi, Domenico Modugno e molti altri indimenticabili artisti.
Venerdì 5 agosto arrivano le note del pianoforte di Maura Balzini, live ogni settimana di questa estate al Giardino: la sua musica ha accompagnato per anni le crociere sul Mediterraneo.
Dopo il successo del live di inaugurazione dell’estate a La Nunziatina, con le cover di grandi interpreti in stile “crooning”, Bobo Rondelli chiuderà la rassegna dedicata alle canzoni perdute con il concerto in programma sabato 6 agosto. Il cantautore livornese si esibirà con il suo repertorio dedicato ai grandi della canzone italiana, come Mina, Adriano Celentano, Paolo Conte, Domenico Modugno.
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Inizio spettacolo: ore 20,30
Ingresso gratuito
Per prenotazioni posti: info@lanunziatina.com; +39 3205530780
Info su www.lanunziatina.com
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LA STORIA DEL GIARDINO
La fama del giardino di palazzo Mastiani Brunacci, per l’identità esclusiva, per la rarità delle sue piante e per il suo assetto, si deve a Elena Amati, che sposò il cavalier G. F. Mastiani Brunacci, il più ricco dei maggiorenti pisani. Sia il palazzo che il giardino nel XIX secolo furono l’occasione mondana più ambita dell’aristocrazia e dei grand tourist: Madame de Staël, la contessa d’Albany, la duchessa de Berry, Vittorio Alfieri, lord William Hamilton, Elisa Baciocchi Bonaparte, Cammillo e Paolina Borghese, i principi Torlonia, Giacomo Leopardi, furono gli ospiti con i quali Elena aveva rapporti di consuetudine. Non conosciamo il nome del progettista, per l’irreparabile perdita dell’archivio familiare, ma si può ipotizzare che la Mastiani si sia affidata all’architetto Gherardesca che in quel periodo aveva realizzato il monumentale scalone del palazzo e il limitrofo giardino Venerosi Pesciolini.
Nel 1805 lo scienziato Gaetano Savi dedicò alla Mastiani il suo trattato Materia Medica vegetabile Toscana, perché la gentildonna aveva voluto nel suo palazzo un vago Giardino in cui “le piante più belle formano un variato spettacolo”. Sappiamo così che nel Giardino erano presenti i rari Gymnocladus Canadensis, il Laurus Camphora, originario del Giappone, la Sophora Tetraptera, originaria della Nuova Zelanda.
Coevo al trattato del Savi, probabilmente di sua mano, è un rarissimo opuscolo Catalogo delle piante del Giardino Mastiani. Una carta eseguita dall’ingegnere Giacinto Van Lint ci restituisce una pianta del giardino con la presenza, addossata ad un muro di recinzione, di una nicchia a grottesca (forse con statua), di una fontana, di aiuole articolate secondo geometrie e simmetrie ben precise, piedistalli su cui poggiavano i vasi delle piante di agrumi. Il giardino, dopo un periodo in cui è stato cinema all’aperto, è stato riaperto al pubblico solo nel 2021.