MASCAGNI E “SÌ” / 4. Battimani cadenzato e festa di pubblico per il nuovo allestimento al Goldoni di Livorno. Nel cast della serata (molto frizzante) Fabio Armiliato, Anastasia Bartoli e Alessandra Rossi. Domenica 25 la replica (con due fotogallery)

di ELISABETTA ARRIGHI

Ci sono delle stagioni che, da subito, ingranano la marcia giusta. Come a Livorno, dove la lirica sul palcoscenico del Teatro Goldoni, sta mietendo grandi applausi e suscitando entusiasmo. E’ accaduto per “L’elisir d’amore” a fine ottobre, prima rappresentazione del cartellone 2018/2019. Ed è accaduto anche la sera di venerdì 23 novembre 2018 con il nuovo debutto livornese di “Sì” di Pietro Mascagni.

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Fabio Armiliato e Anastasia Bartoli

 

Operetta o “piccola lirica”, almeno sulla carta, perché all’ascolto la sensazione è quella di un’opera completa, con piccolo intermezzo musicale all’inizio del terzo atto, pensata per voci allenate. Una partitura musicale inframezzata da parti recitate e ballate, tipiche dell’operetta e della Belle Époque. Mentre “Sì”, nella sua trama letteraria e musicale, concentra su di sé i vizi e le virtù della società degli anni Venti sullo sfondo di Parigi e delle Folies Bergère.

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Ma nel nuovo allestimento non c’è traccia di Belle Èpoque: “Più di tutto volevo uscire da quel modo di recitazione tipico dell’operetta, che è orribile” ha detto la regista Vivien Hewitt. “Luminosa, leggera, frizzante”: questa la definizione di “Sì” da parte di Valerio Galli, direttore d’orchestra (in questo caso quella dell’ORT). E così è stato, a partire dalla scenografia  di Giacomo Callari, dai costumi (della stessa Vivien Hewitt), dalle coreografie di Eva Kosa.

 

Ed arriviamo al cast del debutto di questo nuovo allestimento del Goldoni basato sul Mascagni Opera Studio (in collaborazione con il Rotary Club) attraverso il quale sono stati scelti gli interpreti. Partiamo da Vera, principessa di Chablis, che ha avuto il volto e la voce di Anastasia Bartoli. E che voce. Piena  e potente. Lei è giovanissima, ha davanti a sé ancora molti anni di studio e per questo debutto mascagnano ha ricevuto anche un applauso molto particolare dalla platea, quello della mamma, Cecilia Gasdia, soprano, attuale sovrintendente dell’Arena di Verona. I commenti del pubblico sulla Bartoli, ascoltati qua e là nel foyer, sono stati tutti molto positivi. Come per Alessandra Rossi, insegnante di canto all’Istituto superiore di studi musicali “Mascagni” di Livorno, soprano di molta esperienza, nonché docente nella scuola pubblica e consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. Era stata “Sì” già negli anni Novanta, per un altro allestimento livornese di questa “piccola lirica” mascagnana.

Phisique du rôle per Fabio Armiliato che ha vestito i panni di Luciano di Chablis: molto a suo agio nelle vesti di protagonista (e non solo per il canto, bravo anche nelle parti recitate), acclamato dal pubblico, e protagonista anche della masterclass che ha tenuto per il Progetto Mascagni Opera Studio 2018. Un progetto che ha visto impegnati nel corpo docente anche il direttore artistico della stagione lirica Alberto Paloscia, il direttore d’orchestra Valerio Galli, la regista Vivien Hewitt, il mezzosoprano Laura Brioli, il soprano Alessandra Rossi, la coreografa Eva Kosa, il musicologo, saggista e critico musicale Fulvio Venturi e il pianista Flavio Fiorini.

LA FOTOGALLERY DELLA PRIMA SERATA (le foto sono di Bizzi)

Ma torniamo al cast, che ha visto in scena anche Valeria Filippi (Palmira), Alessandro Biagiotti (Romal), Matteo Loi (Cléo De Mérode). In grande spolvero il Coro istruito da Luca Stornello.

LA FOTOGALLERY DEL SECONDO CAST (prove, immagini di L. Montanelli / il scena domenica 25 novembre alle 16.30)

Quanto a luci e scenografia è stato un tourbillon dominato dai colori e dalla frizzantezza della regia. Belli i costumi, dai frac maschili agli abiti da sera piume e paillettes, dalle austere divise delle signorine delle poste francesi agli abiti del terzo atto di Sì e di Vera. Una fantasia a quadri nero e argento per la prima, color oro per la seconda. Senza tralasciare le tute rosse di ballerini e ballerine, che hanno indossato anche lunghi tutù e outfit da odalisca. 

E mentre si chiudeva il sipario, gli applausi si sono fatti subito sentire (molti, in precedenza, quelli a scena aperta). In un crescendo cadenzato dal battimani, con tutti i protagonisti sul proscenio, mentre una pioggia di coriandoli-paillettes cadeva sul palcoscenico. Una “piccola lirica” che, dopo il finale, si è trasformato in una festa di pubblico. Soddisfatto di aver partecipato alla serata del nuovo debutto di “Sì”.

In apertura della serata il direttore generale del Teatro Goldoni, Marco Leone, e il direttore artistico della stagione lirica, Alberto Paloscia, hanno ricordato Bianca Maria Galli, presidente degli Amici del Teatro Goldoni scomparsa due giorni fa.

*** “Sì” sarà replicata domenica 25 novembre 2018 al Teatro Goldoni di Livorno alle ore 16.30. In scena ci sarà il secondo cast: Blerta Zeghu (di cui si è sentito parlare molto bene) sarà Sì, Dioklea Hoxha sarà Vera principessa di Chablis, Stefano Tanzillo sarà Luciano di Chablis mentre Romal vedrà in scena Veio Torciglioni. Valeria Filippi e Matteo Loi saranno ancora, rispettivamente, Palmira e Clio de Mérode.