Fare il pane, cucinare un menu: dodici detenuti vanno a scuola dal panificatore e dallo chef
La seconda occasione. La chance giusta per reinserirsi nella società, per guardare al futuro oltre le sbarre, con un’opportunità di lavoro a portata di mano. Dodici detenuti del carcere San Giorgio, arrivati a fine pena e selezionati per buona condotta, frequenteranno un corso per diventare aiuto – cuochi e lavorare in cucina, in un laboratorio di pasticceria o in un forno. Merito del Comune di Pietrasanta che, quest’anno, per la prima volta co-finanzia un doppio progetto in collaborazione con la casa circondariale di Lucca, su accordo con il direttore della struttura, Francesco Ruello. Un’iniziativa fortemente voluta dal sindaco Massimo Mallegni, che fu recluso nella cella 17 del penitenziario per 39 giorni, nell’ambito delle vicende giudiziarie, conclusesi poi con un’assoluzione. Dopo il corso di teatro per garantire ai detenuti un momento di socializzazione e di svago, partono le prime lezioni di cucina, tenute da Versilia Format, per rilasciare ai 12 reclusi un attestato che, una volta saldato il debito con la giustizia, permetterà loro di rifarsi una vita. “Tutti possiamo sbagliare – dice l’assessore al Sociale, Lora Santini – E’ fondamentale avere la consapevolezza di poter ricominciare da zero, lasciandosi alle spalle gli errori commessi. L’obiettivo di questo progetto è quello di dare ai detenuti l’occasione di tagliare definitivamente con il passato e ripartire da un lavoro, che è il punto di riferimento più importante per avere una prospettiva per sé stessi e per una famiglia”.
Il corso, che si terrà nelle cucine dell’istituto di pena, avrà la durata di 20 lezioni, per un totale di 60 ore. Ai fornelli si alterneranno lo chef Sebastiano Sorrentino, lo specialista della panificazione Mario Crisciuolo e l’esperta in materia di igiene e sicurezza, Luisa Balducci. Al termine dell’esperienza, i detenuti potranno contare sul rilascio della certificazione HACCP, indispensabile per trovare un impiego nel settore alimentare. “E’ un primo approccio alla cucina – spiega il direttore di Versilia Format, Massimo Forli – La nostra agenzia di formazione non aveva mai tenuto corsi in carcere, anche se abbiamo una lunga esperienza nel sociale, maturata con progetti per il recupero di adolescenti che hanno abbandonato gli studi. Speriamo che questo progetto dia gli stessi concreti risultati. Per noi sarebbe una grandissima soddisfazione”.