1927, Ferragamo torna in Italia dagli Usa. Dal 18 maggio una mostra a Firenze
Salvatore Ferragamo annuncia l’apertura della mostra “1927. Il ritorno in Italia. Ferragamo e la cultura visiva del Novecento” in coincidenza con il novantesimo anniversario del ritorno in Italia dagli Stati Uniti (e da Hollywood) del fondatore.
La mostra ha l’obiettivo di analizzare le diverse componenti della cultura visiva degli anni Venti in Italia estraendo da questa i temi e le opere che influenzarono, in maniera diretta o per indirette suggestioni, l’officina ‘poetica’ di Ferragamo, senza trascurare tutti gli aspetti culturali e sociali che contraddistinsero la rinascita civile del primo dopoguerra alla vigilia dell’autoritaria affermazione del regime fascista.
Partendo da questo assunto, la mostra esporrà numerose opere d’arte – Maccari, Martini, Thayaht, Gio Ponti, Rosai, Balla, Depero e molti altri – oltre a costumi e stoffe dell’epoca, manufatti di alto artigianato, fotografie e manifesti pubblicitari. E, ovviamente, le calzature create in quegli anni a dimostrazione della profonda sintonia di Salvatore Ferragamo con il mondo artistico contemporaneo.
La mostra, a cura di Carlo Sisi, è allestita da Maurizio Balò e sarà accompagnata da un ricco catalogo edito da Skira. Resterà aperta nella sede del Museo Ferragamo, a Palazzo Spini Feroni, via Tornabuoni a Firenze, fino al 2 maggio del 2018 (nella foto grande sopra il titolo una scarpa del 193o in pelle e pizzi di Tavarnelle).