Musica Contemporanea Suoni Inauditi: all’Auditorium Chiti dell’ISSM Mascagni il secondo concerto “Tempo reale acustica”
Giovedì 14 marzo 2019 alle 18, nell’Auditorium Cesare Chiti del Mascagni, si tiene il secondo dei 14 concerti della prima parte della X Rassegna Internazionale di Musica Contemporanea Suoni Inauditi. Dopo il concerto d’apertura di alcuni giorni fa, interamente dedicato a un’antologia del Novecento, la seconda giornata della Rassegna introduce alla composizione contemporanea e alla musica acusmatica.
Il temine musica acusmatica fu coniato da Pierre Schaeffer (1910-1995) – compositore e musicologo francese, teorico della musica concreta -nel suo Trattato degli Oggetti Musicalidel 1966. Lo trasse dal nome dei discepoli di Pitagora, gli acusmatici, derivato, a sua volta, da àcusma, che significa percezione uditiva, voce. Nella musica acusmatica, che è composta di suoni lavorati e registrati, su supporto magnetico o elettronico, la cui origine non è dunque visibile, il velo che celava Pitagora ai suoi discepoli diventa metafora dell’altoparlante, dal quale il suono si diffonde.
Tempo Reale Acusmatica – questo il titolo del concerto – offre un breve spaccato di opere che nascono nell’ambito delle attività di Tempo Reale, il centro di ricerca musicale fiorentino fondato da Luciano Berio nel 1987. Testimonianza della fertile creatività italiana in questo genere, due delle quattro opere che ascoltiamo sono state composte nel quadro di un progetto europeo, di cui Tempo Reale è partner, che affronta il tema del paesaggio sonoro.
Aprono il programma i Sei studi acusmatici op. 68(2014) di Lucio Garau (Cagliari, 1959), pianista e compositore, che proviene da studi di musica rinascimentale e barocca, da discipline relative alla costruzione, classificazione e storia degli strumenti musicali e di etnomusicologia per approdare a un sempre più centrale interesse per la musica acusmatica.
Seguono due opere composte per Tempo Reale, Summer 2018 (2018) di Lelio Camilleri, (1954), romano, ordinario di musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna, e Un giardino improvviso (2019) di Simone Faraci, quest’ultima in prima esecuzione assoluta.
Il concerto si chiude con Flamenco (1995) di Francesco Giomi (Firenze 1963 – foto sopra il titolo), a lungo collaboratore di Berio e direttore di Tempo Reale, che si forma alle scuole di Musica elettronica e Informatica musicale di Firenze e Pisa, con Albert Mayr e Pietro Grossi, e alla Facoltà di Scienze dell’Informazione dell’Università di Pisa.
Di Giomi è anche la regia musicale del concerto, che vede la collaborazione di Tempo Reale e il supporto di SIAEcon il Progetto SIAE – Classici di Oggi.
Il concerto è a ingresso libero.