
MOSTRE PROROGATE. Le nuove date di chiusura a Palazzo Medici Riccardi (Il gran diamante di Toscana), al Palazzo Pretorio di Prato (Hi Woman!), alla Biblioteca Labrnica di Livorno (Dante Alighieri, sta come torre ferma)
IL FIORENTINO. IL GRAN DIAMANTE DI TOSCANA / LA MOSTRA A PALAZZO MEDICI RICCARDI PROROGATA FINO AL 22 FEBBRAIO 2022
E’ stata un piccolo successo,la mostra “Il Fiorentino. Il Gran Diamante di Toscana” in corso a Palazzo Medici Riccardi,e così invece di chiudere come previsto il 26 gennaio, sarà prorogata al 22 febbraio 2022. Dedicata ad uno dei più preziosi e rari gioielli dei Medici, il “Gran Diamante” del Granduca di Toscana, noto anche come “Il Fiorentino”, oggi perduto, l’esposizione si arricchisce di un nuovo e straordinario pezzo finora inedito: un calco in gesso della pietra preziosa rinvenuto nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Direzione regionale musei della Toscana).

Il calco, facente parte del Monetiere del Museo Archeologico, in cui nel 1895 confluirono la collezione numismatica e quella glittica provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, è conservato in una piccola scatola in pelle da gioielliere. Verosimilmente in gesso patinato, il calco del diamante è accompagnato da note manoscritte, una delle quali, sul coperchio del contenitore, identifica l’oggetto come impronta del Gran Diamante di Toscana, mentre la seconda, in un biglietto a parte, riporta il peso in carati, il valore in lire e la descrizione del colore della pietra.
Lo straordinario pezzo, ancora tutto da studiare e non precedentemente inventariato, si unirà alle altre opere esposte a partire da venerdì 28 gennaio 2022. La mostra, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, organizzata da MUS.E e curata da Carlo Francini e Valentina Zucchi, è la seconda esposizione del ciclo Cammei, una rassegna di piccole mostre, dai toni intimi ma di grande importanza, dedicata alla valorizzazione delle opere e delle storie legate a Palazzo Medici Riccardi.
“L’aver organizzato questa piccola mostra di ricerca, legata ad un oggetto così particolare e suggestivo – dichiarano Carlo Francini e Valentina Zucchi, curatori della mostra – ha dato la possibilità ai colleghi ricercatori di un’altra istituzione, in questo caso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, di ritrovare nei loro depositi questo calco straordinario e inedito de “Il Fiorentino”. È questo un aspetto estremamente importante, forse uno dei più importanti, per il nostro patrimonio culturale: produrre piccole mostre e lavorare sul patrimonio considerato minore crea spesso delle importanti connessioni, tra storie, oggetti, persone e istituzioni, connessioni che ridanno identità e dignità al nostro patrimonio”.
“Il Fiorentino”, diamante di dimensioni eccezionali e di color giallo citrino era, nel XVII secolo, la seconda gemma al mondo, dopo quella appartenente all’imperatore Moghul. Acquistato nel 1601 da Ferdinando I de’ Medici, fu lavorato per un lungo periodo dal tagliatore Pompeo Studendoli, artigiano veneziano residente a Firenze. Il risultato fu uno splendido gioiello a forma di mandorla, con taglio a doppia rosa di nove lati e 127 faccette, che venne poi inserito entro una montatura a pendente altrettanto sfarzosa. Un manufatto prezioso, icona di lusso e di potere, che rimase nelle mani dei Medici fino al passaggio della Toscana ai Lorena, quando venne portato a Vienna, per poi svanire nel nulla durante la Prima Guerra Mondiale.
I documenti in mostra consentono di ripercorrere le vicende di questo straordinario gioiello, a partire dalle prime lettere in cui il diamante fu proposto al Granduca Francesco I nel giugno 1579 – “la più bella cosa che venisse d’Asia giamai”, si legge,passando per l’inventario stilato nel 1621 alla morte di Cosimo II, acquirente della pietra e committente della sua lavorazione, fino all’Inventario delle Gioie dello Stato di Toscana che Anna Maria Luisa de’ Medici, Elettrice Palatina, fece compilare nel 1741, tutti quanti custoditi presso l’Archivio di Stato di Firenze. A questi si affiancano opere grafiche che denotano l’interesse e la meraviglia suscitate dal “Gran Diamante di Toscana”: fra queste un’incisione del XVII secolo custodita presso la Biblioteca Marucelliana; il libro Le six voyages de Jean Baptiste Tavernier (1676), in cui l’esploratore francese pubblicò un resoconto dei sei lunghi viaggi esotici compiuti nel corso della sua vita e dove non mancò di ricordare e riprodurre i più grandi e bei diamanti da lui visti in Europa e in Asia: al secondo posto, dopo il diamante del Gran Mogol, compare appunto il “diamant du Grand Duc de Toscane”, qui indicato di 139 carati e di color citrino, in prestito dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; la tavola a stampa presente nei “Sunti del Tarpato” (1740), opera di Andrea da Verrazzano e unica raffigurazione attualmente nota del diamante in forma sia grezza sia sfaccettata – quindi desunta da un disegno di inizio Seicento, prima che la pietra venisse montata – custodita presso l’Accademia di scienze e lettere la Colombaria.
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Il primo appuntamento del ciclo di incontri organizzati dal Museo e collaterali all’esposizione è sabato 5 febbraio 2022 alle ore 16. Si tratta dell’incontro con il curatore Francesco Bonami e la direttrice del Museo Rita Iacopino.

I ragazzi che doneranno il racconto al Museo avranno diritto ad un ingresso omaggio in uno dei laboratori creativi del Pretorio.
PROGRAMMA INIZIATIVE FEBBRAIO
Sabato 5 febbraio ore 16,00
Incontro con il curatore Francesco Bonami e la direttrice del Museo Rita Iacopino.
Presentazione del catalogo della mostra Hi Woman! La notizia del futuro
Prenotazione obbligatoria:
tel 0574.1837859 o per mail prenotazioni.museiprato@
Ingresso gratuito previa presentazione di certificazione super Green pass e obbligo di mascherina FFP2.
Visite guidate
Sabato 12 febbraio ore 16,00
sabato 19 febbraio ore 16,00
La tariffa ¤ 11 comprende la visita guidata e il biglietto ridotto del museo.
