Livorno, rubata la targa-opera d’arte di Ruth Beraha che riflette sui razzismi e le discriminazioni. Prima imbrattata con la vernice spray, ora fatta sparire. Gesto consapevole o goliardata irresponsabile?

E’ stata rubata, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, l’opera Io non posso entrare (Autoritratto), di Ruth Beraha, che era esposta dallo scorso aprile all’esterno del Museo della Città-Luogo Pio Arte Contemporanea di Livorno, nell’ambito del progetto Inciampi (14/03-29/09/19), a cura di Paola Tognon direttore dei musei civici livornesi.

Come si ricorderà l’opera, sul tema della discriminazione e dell’inclusione, consisteva in una targa di ottone specchiato con incisa la frase “Vietato l’ingresso agli ebrei e agli omosessuali”. La targa aveva suscitato in città, e non solo, un animato dibattito, anche a seguito dell’atto vandalico di un anonimo giovane livornese, che l’aveva imbrattata, o meglio, “censurata” con una bomboletta spray nera il 30 aprile scorso.
La mattina del 17 luglio, all’apertura del Museo, è stato scoperto il furto.Si stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza per capire se vi sono riprese utili a individuare il responsabile.

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Rutha Beraha – ricorda il direttore Paola Tognon – aveva inteso sollecitare, con questa opera, una riflessione su tutti i razzismi e le discriminazioni, del passato, presente, futuro. Lo aveva fatto scegliendo in particolare di nominare nel suo “divieto di ingresso”, due specifiche categorie, la cui discriminazione è tristemente riconosciuta. La stessa Ruth Beraha, con un divieto del genere – evidenzia Paola Tognon – non sarebbe potuta entrare nel nostro Museo e questo segnala una sua voluta ed evidente presa di responsabilità”.

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Ruth Beraha, vincitrice del premio Fattori Contemporaneo 2018, stava chiudendo la pratica della donazione alle collezioni dei musei civici livornesi, proprio di questa opera, che, insieme a Paola Tognon, aveva deciso di lasciare in loco nella sua condizione “censurata” e annerita sino alla fine del progetto Inciampi e forse anche dopo.

“Ciò che è successo la scorsa notte con il furto, ennesimo sfregio a quest’opera, al suo significato e messaggio- dice Paola Tognon – dimostra la capacità dell’arte di disturbare sonni tranquilli. Poco importa che sia stato un gesto consapevole o una goliardata notturna. L’assenza della targa dal suo posto – sottolinea e conclude Paola Tognon – racconta, parla ancora di più di razzismi e discriminazioni del passato e del presente”.