Livorno, la polizia municipale sanziona due giovani per non aver indossato la mascherina e denunciati per il rifiuto di dare le proprie generalità. Altre sanzioni in giro per la città
Continuano i controlli della Polizia Municipale per verificare il rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina, del divieto di assembramento e in generale di quanto prescritto sull’ultimo Dpcm con le misure urgenti per fronteggiare l’emergenza Covid.
Lunedì scorso 9 novembr una pattuglia di agenti della Polizia Municipale è intervenuta in Piazza Grande per contestare a due giovani, entrambi maggiorenni, il mancato utilizzo della mascherina. I due ragazzi, all’invito degli agenti al rispetto di quanto previsto dalle normative, hanno reagito rifiutandosi di fornire le proprie generalità e iniziando ad offendere e minacciare la pattuglia intervenuta.
E’ stato richiesto l’intervento di una ulteriore pattuglia della Polizia Municipale e i ragazzi sono stati sanzionati per non avere indossato la mascherina e denunciati all’autorità giudiziaria per i reati di rifiuto di fornire le proprie generalità ( art. 651 c.p.) e minacce a pubblico ufficiale (art. 336).
Dall’approvazione del nuovo DPCM del 3 novembre 2020 la Polizia Municipale è impegnata a verificare il rispetto delle normative vigenti in materia di tutela della salute pubblica, servizi di prevenzione e controllo vengono organizzati sia in collaborazione con le altre forze di Polizia, secondo le indicazioni impartite dalla Prefettura e dalla Questura di Livorno, a cui spetta il coordinamento dell’ordine pubblico, sia di iniziativa.
La scorsa settimana al mercato del venerdì la Polizia Municipale ha sanzionato per violazione dell’ordinanza del Sindaco n. 401 del 16/10/2020 il titolare di un banco per assembramento di circa 20 persone .
E’ stato poi sanzionato un circolo perché continuava l’attività di somministrazione di alimenti e bevande nonostante il divieto, come previsto dal DPCM art 1 comma 9 lettera F.
Un altro circolo è stato invece sanzionato per violazione del DPCM art 1 comma 9 lettera L perché, nonostante siano sospese le attività da sale giovo, teneva nel locale un apparecchio da gioco acceso e attivo,, con la presenza di un cliente che stava giocando al momento del sopralluogo.
Tutte sanzioni di 400 euro se pagate entro 5 giorni.