Livorno, la Guardia Costiera indaga (con i Carabinieri Cites) sulla pesca nella zona della Meloria di uno squalo Mako
Catturato nel tratto di mare non lontano dall’area marina protetta delle secche della Meloria, un giovane esemplare maschio di squalo Mako, lungo 1 metro per 20 kg di peso. L’artefice un pescatore professionale di Livorno ha anche pensato di rendere pubblica l’impresa tanto che la notizia è apparsa la scorsa domenica 12 luglio 2020 sulla stampa locale corredata di foto.
Il pescatore, però, non ha fatto i conti con il vigente divieto assoluto di pesca e l’obbligo di rigetto immediato in mare considerato che il Mako rientra tra le specie di squali protette dalle Convenzioni internazionali CITES di Washington e quella di Barcellona che lo hanno catalogato tra gli animali a rischio estinzione. Lo squalo, stando a quanto emerso, sarebbe stato catturato accidentalmente dalla rete del peschereccio e scaricato sulla banchina del porto di Livorno senza avvisare le autorità competenti. Le indagini, tuttora in corso, proseguiranno da parte degli ispettori pesca della Guardia Costiera anche congiuntamente ai militari del nucleo Carabinieri CITES di Livorno per gli aspetti legati alla disciplina sul commercio internazionale della fauna selvatica minacciata di estinzione, al fine di scongiurare che le carni o altre parti dello squalo, siano state introdotte illegalmente sul mercato. Per la pesca vietata si profilano responsabilità penali a carico del trasgressore.
La Guardia Costiera prosegue ininterrottamente l’azione di vigilanza e custodia dell’area marittima e costiera del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, a tutela dell’ambiente e delle specie ittiche sottoposte a particolare tutela come gli squali.