Livorno, il porto e la pandemia: effetti negativi su tutto il comparto. Diminuzione del 30% sul traffico merci e quasi azzeramento del traffico passeggeri. I numeri, i progetti, la futura Darsena Europa. Seduta in Comune della commissione consiliare speciale Sars-Cov2. La relazione della presidente Lucetti e l’intervento dell’assessora Bonciani

La presidente della commissione consiliare speciale Sars-Cov2 del Comune di Livorno, Cristina Lucetti, traccia un resoconto della seduta  sul tema: “Porto e innovazione ” Quali sono gli effetti del Covid-19: che impatto sta avendo il lockdown sui traffici marittimi. Relazioni tra porto e città”.
“Come era prevedibile la diffusione della pandemia ha avuto effetti negativi molto pesanti su tutto il comparto della portualità e della logistica. Per Livorno i dati parlano di una diminuzione del 30% sul traffico merci e del quasi azzeramento per il traffico passeggeri. Come ha spiegato l’assessora Barbara Bonciani, il Comune è intervenuto prontamente nella gestione della fase emergenziale, soprattutto per garantire la corretta applicazione delle norme a garanzia della sicurezza. Tuttavia il lavoro che si rende necessario deve guardare alla prospettiva di rilancio dello scalo livornese. Nell’immediato futuro sarà prioritario riprendere con forza il lavoro sui grandi progetti strategici: l’integrazione città-porto, che prenderà forma con gli investimenti sulla nuova stazione marittima e la ristrutturazione del “waterfront”; la Darsena Europa; lo scavalco ferroviario; il microtunnel.  In questo senso confido molto nella proposta della presidenza dell’Autorità di Sistema, avanzata dalla ministra De Micheli al Presidente della Toscana, nella persona di Luciano Guerrieri, una figura di comprovata esperienza e di solida preparazione amministrativa e politica. Una grande opportunità per il prossimo futuro  potrebbe essere data dallo stoccaggio e distribuzione dei vaccini anticovid. Livorno ha tutte le carte in regola per candidarsi come piattaforma logistica per svolgere questo compito, dato il raccordo con nodi infrastrutturali molto importanti come l’aeroporto di Pisa e l’interporto di Guasticce, che già opera come piattaforma logistica per il settore farmaceutico “.
Cristina Lucetti

Presidente della commissione consiliare speciale Sars-Cov2

L’INTERVENTO COMPLETO DELL’ASSESSORA AL PORTO BARBARA BONCIANI

“Porto e innovazione “. Quali sono gli effetti del Covid-19: che impatto sta avendo il lockdown sui traffici marittimi. Relazioni tra porto e città.

La pandemia sanitaria ha prodotto effetti significativi sui traffici portuali. Dal confronto dei dati relativi ai periodi di riferimento genn-agosto 2019 e genn-agosto 2020, forniti da Adsp MTS, si evince un decremento generale dei traffici portuali, per un totale di 17,8% tonnellate. Il comparto più colpito è stato indubbiamente quello dei passeggeri, a seguito della sospensione, a partire dal mese di marzo 2020 del traffico crocieristico e dei traghetti (Decreto n.125 del 19 marzo 2020). Tra I traffici commerciali, I più colpiti il settore delle auto nuove, dei rotabili e contenitori. Il settore contenitori ha registrato, nel periodo di riferimento una decrescita del 12,3,%, con punte del -40% registrate dagli operatori logistici nei mesi di maggio e giugno. Gli effetti determinati dal decremento dei traffici portuali incidono sulla tenuta sociale della città, non solo per quanto attiene alle imprese portuali, ex art.16,17 e 18 (che contano 1644 addetti) ma anche per quanto riguarda le imprese della catena logistica integrata (imprese di spedizione, agenzie marittime, operatori doganali, operatori logistici) che a Livorno contano 3000 occupati, a cui vanno aggiunti i lavoratori dell’autotrasporto; comparto, quest’ultimo fortemente colpito dalla crisi, che ha subito, fra I mesi di maggio e agosto scorso un calo del 53%.

L’Assessorato porto e integrazione città porto fin dalle prime fasi della pandemia sanitaria ha voluto costituire con la comunità portuale una Cabina di regia città-porto con lo scopo di monitorare l’andamento dei traffici, gli effetti prodotti dal lock down sulle aziende e sui lavoratori afferenti alle imprese portuali e della catena logistica integrata e definire in modo congiunto strategie volte alla gestione degli effetti prodotti dalla crisi, oltre che misure finalizzate alla ripartenza.

L’Amministrazione comunale ha svolto un ruolo attivo su tutte le vicende riguardanti il porto e di supporto nei confronti delle imprese portuali e della logistica e dei rispettivi lavoratori.

Fra le azioni realizzate, ricordiamo l’impegno svolto, insieme all’Adsp MTS e Capitaneria di Porto a favore dell’estensione dei benefici economici riconosciuti dal Decreto Cura Italia anche al terminal Porto Livorno 2000 (concessionario ex art. 36 del codice della navigazione), avvenuto con conversione di legge; il ruolo assunto a supporto dei lavoratori stagionali della Porto Livorno 2000, con la ripartenza del traffico traghetti, per un loro impiego nella stagione estiva, nell’ambito delle mansioni di prevenzione del rischio da contagio covid-19 introdotte dal MIT; lavoratori assunti interamente per la stagione estiva dalla società Porto Livorno 2000; il ruolo pro-attivo svolto a favore dell’estensione ai lavoratori portuali ex. Art. 16 del sostegno economico previsto dalla Legge già per gli art. ex. 17. Sostegno approvato in Commisione Bilancio al Senato, con emendamento del Partito Democratico e di altre forze di maggioranza, erogati gli scorsi giorni da Adsp MTS che garantiscono un polmone di ossigeno per le aziende beneficiarie, in un momento, come noto, di grande difficoltà.; l’impegno realizzato a favore delle imprese della logistica con il monitoraggio costante delle necessità intervenute durante la crisi e il raccordo con la Regione Toscana ai fini di un supporto congiunto per le questioni di competenza; l’avvio di un tavolo di lavoro fra comune e comunità portuale per l’avvio di un progetto comune di semplificazione digitale dei processi.

L’azione svolta dall’Assessorato porto è stata finalizzata anche a rafforzare la relazione fra Amministrazione comunale, istituzioni portuali e privati per la costituzione di una “comunità” che maturi una visione comune di coesione sociale ai fini dello sviluppo futuro della città e del porto, perchè questo divenga, come avviene già in altre città di porto, elemento di competitività del sistema città-porto.

Fortunatamente a partire dal mese di settembre l’andamento dei traffici portuali è migliorato in modo significativo, anche se continua a registrare valori inferiori rispetto all’anno precedente. Pur guardando positivamente al trend migliorativo dei traffici, risulta necessario tenere alta l’attenzione sugli effetti distorsivi generati dalla pandemia sanitaria sull’andamento del mercato globale, oltre che sugli effetti generati dal noto fenomeno del gigantismo navale sul mantenimento dei traffici portuali e sulla tenuta sociale della città.

La pandemia sanitaria ha messo in rilievo alcuni noti problemi infratrutturali del porto di Livorno che ancora non hanno trovato soluzione. I limiti operativi che caratterizzano il porto di Livorno sono nelle dimensioni del canale di accesso che solo con la realizzazione del Micro Tunnel potrà essere utilizzato nei suoicomplessivi 120 metri di larghezza. Oggi tale canale è fruibile per poco più della metà, con fondali che non superano I 12,50 metri, limitando le dimensioni e il pieno carico delle navi.

Limiti, che vale la pena ricordare, hanno portato nel 2014 già alla perdita del servizio liner per il Far East che scalava Livorno settimanalmente e che piùrecentemente hanno visto scomparire da Livorno il servizio liner su Nord America/Canada e Sud America (Joint service Hapag Lloyd/Cma Cgm) che oggi scala il porto di La Spezia.

Risulta quindi necessario accelerare tutte le questioni operative che da anni affliggono lo scalo di Livorno, quali il completamento del Micro Tunnel, la realizzazione in regime non ordinario della Darsena Europa, I collegamenti ferroviari su corridoi da e per le principali aree produttive italiane, ma soprattutto un’attenzione elevata a un lavoro di promozione di recupero dei traffici e dei servizi.

Il processo di adeguamento infrastrutturale del porto di Livorno volto a rendere lo scalo più appetibile rispetto al cambiamento del mercato e alle crescenti dimensioni delle navi, deve avvenire in tempi brevi ai fini della tenuta economica e sociale della città. Nel porto di Livorno fanno ingresso abitualmente navi che superano i 335 metri di lunghezza e i 48 metri di larghezza, con capacità sino a 9 mila teu. Questo è stato reso possibile grazie ai provvedimenti assunti dalla Capitaneria di porto e all’impegno congiunto di Adsp MTS e privati nell’opera di dragaggio. Vale la pena ricordare, tuttavia che nonostante gli sforzi realizzati, al fine di garantire la continuità dei traffici in essere e accogliere in ingresso navi più grandi, urge la realizzazione in tempi brevi delle opere a mare richiamate.

Per quanto riguarda il traffico passeggeri, oltre ad auspicare una ripresa del comparto crociere nei primi mesi del nuovo anno risulta auspicabile che a breve termine si arrivi alla realizzazione degli investimenti previsti da gara, mediante la delocalizzazione delle attività commerciali ancora presenti e la realizzazione dei lavori previsti.

L’Amministrazione comunale, con l’Assessorato Porto, oltre a continuare a svolgere un ruolo attivo su tutte le vicende portuali assieme alla comunità portuale intende riaprire, nei primi mesi del prossimo anno, a seguito della prossima votazione in Comitato di Gestione del Piano dell’Organico del porto, il tavolo sul lavoro portuale e della logistica, al fine di condividere con le istituzioni, le aziende e le organizzazioni sindacali, gli sforzi comuni da realizzare per garantire la tenuta sociale del lavoro in porto e nell’indotto della logistica e favorire una visione innovativa che guardi anche agli effetti che l’ingresso dell’automazione dei processi, che interverrà con la Darsena Europa, produrrà sul mondo del lavoro.

Barbara Bonciani, assessora al porto