Livorno, ecco il progetto che cambierà il volto di via Grande. Portici rinnovati, sei piazze tematiche e un percorso tattile per ipovedenti. Il concorso di progettazione vinto dal raggruppamento temporaneo di professionisti Ipostudio più Giampiero Germino di Firenze
Il raggruppamento temporaneo di professionisti Ipostudio+l’architetto Giampiero Germino, di Firenze, si è aggiudicato il primo posto del concorso di progettazione per il restauro di via Grande e la riqualificazione di piazza Colonnella e Largo del Cisternino, promosso dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e conservatori della Provincia di Livorno.
La proclamazione della graduatoria è stata comunicata ai concorrenti nella seduta della commissione in modalità telematica.
Successivamente, durante una conferenza stampa che si è tenuta al Cisternino di Città, a cui hanno partecipato il sindaco Luca Salvetti, l’assessora all’Urbanistica Silvia Viviani, la presidente e il coordinatore operativo del progetto, il dirigente, gli architetti e i geometri del settore Sviluppo, Valorizzazione e Manutenzione del Comune, sono stati presentati i cinque concorrenti alla seconda fase del concorso di progettazione e lo studio vincitore.
Come si ricorderà si tratta della conclusione di una procedura di selezione di progetti ( e non di idee) aperta nel novembre scorso a tutti gli operatori economici dotati dei requisiti di qualificazione professionale e di capacità tecnico-economica commisurati alla consistenza ed al tipo di intervento.
Ora il Comune ha a disposizione un vero e proprio progetto preliminare, da poter trasformare in progetto definitivo e quindi esecutivo, per poi partire in tempi rapidi con i lavori veri e propri.
Descrizione del progetto vincitore
L’idea progettuale di Ipostudio è stata quella di partire dalla strada, uniformando tutto l’asse. Sono state analizzate le tipologie dei grandi palazzi e dell’architettura esistente contemporanea e storica.
Sono stati individuati sei blocchi tipologici e si è proceduto a creare un file rouge che coinvolgesse la pavimentazione, la parte superiore dei controsoffitti, un nuovo rivestimento dei pilastri, nella parte bassa (per un altezza di 50cm), un’illuminazione omogenea e un arredo urbano su misura.
L’idea è quella di ricreare progressivamente una nuova palladiana in chiave contemporanea, formata da triangoli equilateri con lato 30, in travertino, distanziati e immersi in un cemento architettonico dal colore via via diversificato, dai colori della terra fino ai colori del mare, dai colori caldi a quelli freddi, mare e terra. I colori che insieme descrivono la terra labronica e che si ritrovano magnificamente dipinti nelle tele di Fattori.
La palladiana non sarà continua, ma si interromperà all’incrocio dei pilastri degli edifici esistenti.
Il travertino, dal colore neutro, è il materiale prescelto ed utilizzato per la pavimentazione sotto portico.
Lo stesso materiale viene utilizzato anche nelle fasce di protezione alla base dei pilastri (che verranno rivestiti per un’altezza di 50cm) e nell’arredo pubblico urbano.
Sempre nell’ambito di materiali naturali e locali la Pietra Extradura o la Pietra Luna color grigio è stata utilizzata per la pavimentazione dei marciapiedi, delle nuove piazze, aperture e intersezioni.
Gli attuali crocevia scambiatori di traffico, diventano nel progetto piazze ariose, con la pavimentazione delimitata da leggeri dossi. I percorsi pedonali a livello consentiranno attraversamenti accessibili a tutti, mettendo in continuità la quota dei portici con quella della strada.
In questa maniera vengono a formarsi delle piazze tematiche e consecutive, che raccontano attraverso temi e personaggi la città, la sua cultura, il suo modo di vivere e di essere.
Le piazze previste dal progetto sono 6, quasi tutte a intersezione di strade traverse di via Grande e sono: piazza Giovanni Fattori, piazza dei Macchiaioli, piazza dei Nomi del Popolo, piazza degli Artisti, piazza delle Donne e piazza Pietro Tacca. Previsto anche in tutta via Grande e nelle piazze un percorso tattile garantirà l’accessibilità anche agli ipovedenti.
Inoltre l’accessibilità alle numerose attività commerciali sarà garantita da uno scivolo a norma in travertino, in continuità con la pavimentazione in palladiana.
I portici, diversi fra loro nei vari blocchi, saranno uniformati dalla pavimentazione a palladiana, ma anche da un nastro in travertino che corre tra i pilastri (per un’altezza di 50cm).
Questo espediente diventa di volta in volta panchina, fioriera e sempre illuminazione, con un led basso segna passo.
All’interno di questa fascia potranno essere collocati anche i cestini della raccolta differenziata che non saranno più visibili dall’esterno e sempre nella stessa sagoma verranno collocati i parcheggi per la bicicletta.
I portici saranno illuminati con pannelli a led posizionati lateralmente e con le lanterne (se sarà possibile saranno restaurate le attuali al momento smontate perchè non sicure).
I materiali e gli elementi di arredo urbano selezionati per il restauro urbano di via Grande, sono votati alla durabilità, alla facilità di manutenzione e gestione, alla sostituibilità degli elementi tecnici, alla compatibilità tecnica e ambientale, alla minimizzazione dell’impiego di risorse non rinnovabili e al massimo riutilizzo delle risorse naturali impegnate dell’intervento e dei materiali utilizzati.
“Via Grande aveva bisogno di una rivisitazione complessiva – ha dichiarato il sindaco Salvetti – e abbiamo iniziato intanto con il manto stradale, completamente rifatto e con la pavimentazione di piazza Grande. Ma il nodo era il recupero dei portici, tema dibattuto molto discusso negli ultimi anni. E così la nostra Amministrazione ha ragionato su quale poteva essere il modo per arrivare ad avere un bel progetto per via Grande. L’assessora Silvia Viviani ha intuito e scelto un percorso, che è stato quello del concorso di progettazione in due gradi, ed oggi siamo qua a comunicare il vincitore della selezione tra cinque finalisti, che hanno elaborato tutti prodotti di qualità. A vincere è stato il raggruppamento temporaneo di professionisti Ipostudio+architetto Giampiero Germino di Firenze. Abbiamo velocizzato al massimo i tempi, ed ora abbiamo il vincitore. Ottenuto il progetto preliminare sono necessari 200 giorni per il progetto esecutivo. Il 2023 sarà l’anno dell’aggiudicazione dell’appalto e dell’inizio dei lavori che si dovrebbero concludere in due, massimo tre anni”.
L’assessora all’Urbanistica Silvia Viviani dopo aver ringraziato l’architetta Patrizia Di Monte, presidente della commissione esaminatrice e l’architetto Piergiorgio Giannelli, coordinatore operativo del concorso, gli uffici tecnici del Comune e i concorrenti ha specificato che “Abbiamo scelto il concorso di progettazione, formula con cui lavorano tutte le città italiane anche per gestire i fondi del Pnrr, perchè il concorso di progettazione prevede due cose: di premiare il progetto e avere contemporaneamente un patrimonio di progetti per poter scegliere e nello stesso tempo, dal momento in cui parte si è già operativi. In questo modo con il concorso in due gradi abbiamo con il vincitore un progetto preliminare e possiamo passare subito al progetto definitivo ed esecutivo e su quello mettere a gara l’appalto. Quindi questa Amministrazione ha messo in campo non solo le idee, ma la certezza del fare”.
Roberto Pandolfi, dirigente del settore Sviluppo, Valorizzazione e Manutenzione, ha aggiunto che “Nell’ambito del progetto si prevederà di tenere conto delle esigenze di effettuare i lavori conciliandoli con la fruizione degli spazi da parte degli abitanti, delle attività commerciali, di servizi e di tutti i cittadini. Una suddivisione pertanto in lotti funzionali, presumibilmente tre, comunque da verificare con le opportune concertazioni, che a loro volta saranno suddivisi in ambiti di intervento ristretti per dare la possibilità di minore impatto possibile. I lavori interessano un’area di circa 8.000 mq e si protrarranno per un periodo dai due ai tre anni a seconda delle concertazioni e delle soluzioni operative adottate”.
L’architetta Patrizia Di Monte, presidente della commissione esaminatrice è intervenuta in remoto e dopo aver parlato dell’importanza dello spazio urbano, ha letto la motivazione della scelta della giuria relativa al primo progetto classificato:
Il progetto ha la capacità di definire un linguaggio chiaro ed efficace in grado di rendere pienamente “riconoscibile” ed unitario l’ambito urbano interessato dall’intervento. Il trattamento delle superfici pavimentate risulta pienamente corrispondente alla qualità architettonica necessaria in grado di soddisfare le attese della Amministrazione. La scansione ritmica sul pavimento dei portici di Via Grande, coniugata con la progressiva variabilità cromatica che accompagna il movimento di avvicinamento al mare, indica la volontà progettuale di sottolineare ed assecondare lo spostamento stesso. Allo stesso tempo l’attenzione rivolta al recupero ed al reinserimento delle parti sane del pavimento alla palladiana esistente nella proposta, dimostra una attenzione non banale per il valore documentale della memoria del luogo. Appare ancora “ingombrante” l’arredo urbano fisso in corrispondenza di una parte dei portici. Interessanti, anche se un poco rigide, le soluzioni adottate nelle piazze urbane per riunificare e rendere coerenti i segni delle facciate con le partizioni delle pavimentazioni. Appare sottovalutata la necessità, in questi spazi, di presenze arboree. Sono del tutto appropriate le soluzioni tecnologiche adottate, per i sottoservizi così come risultano ben studiate sia la definizione delle fasi di lavorazione (facilitate dalla suddivisione dei pavimenti dei portici in campi di intervento separati) che le opere provvisionali previste per la cantierizzazione dei lavori.
L’architetto Piergiorgio Giannelli, coordinatore operativo del concorso, ha proposto di organizzare una mostra di tutti i progetti in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, richiesta subito accettata dall’assessora Viviani e dal Sindaco Salvetti.
Come si ricorderà si tratta della conclusione di una procedura di selezione di progetti ( e non di idee) aperta nel novembre scorso a tutti gli operatori economici dotati dei requisiti di qualificazione professionale e di capacità tecnico-economica commisurati alla consistenza ed al tipo di intervento.
Ora il Comune ha a disposizione un vero e proprio progetto preliminare, da poter trasformare in progetto definitivo e quindi esecutivo, per poi partire in tempi rapidi con i lavori veri e propri.
Il secondo grado del concorso, avente effettivamente ad oggetto l’acquisizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera (ex progetto preliminare), si è svolto tra i cinque soggetti individuati dalla giuria di esperti appositamente costituita, attraverso la valutazione di proposte progettuali e di idee presentate (con modalità di criptazione che hanno garantito l’anonimato dei partecipanti per l’intera durata del concorso) nel primo grado e selezionate senza formazione di graduatorie.
Questa la graduatoria definitiva
Primo classificato: Rtp Ipostudio + architetto Giampiero Germino
Secondo classificato: Architetto Maura Caturano
Terzo classificato: Studio Fabulism
Quarto classificato: Architetto Antonio Pieralli
Quinto classificato: Studio Ata
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i LAMPIONI DELLA TAGLIAFICO LIGHTING costruiti negli anni 80.
Ottone, lastra di rame e telaio inox con cristalli temperati molato.
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