Livorno Capitale della Cultura, ritirata e posticipata di un anno la candidatura. Il sindaco Salvetti: “Certe scelte vanno fatte con cura”. L’assessore Lenzi: “Il punto di partenza sono Modigliani e il Festival Mascagnano che si farà in estate”
L’amministrazione comunale ha deciso di posticipare la candidatura di Livorno Capitale della Cultura. Al termine di una riunione in Regione alla quale erano state invitate le quattro città toscane che hanno presentato la propria candidatura (Livorno, Pisa, Volterra, Arezzo), è stato deciso di posticipare questo grande impegno all’anno successivo, cominciando però da subito il lavoro capillare per presentarsi al meglio alla prossima sfida.
“Un amministratore e una amministrazione – ha chiarito il sindaco Luca Salvetti – devono essere in grado di sapere scegliere il momento giusto per fare le cose. Noi crediamo nella cultura e lo abbiamo ampiamente dimostrato con l’allestimento della mostra dedicata a Modigliani e agli artisti di Montparnasse, ma siamo convinti che determinate scelte debbano essere fatte con cura e attenzione e si deve anche avere il coraggio di spostarle nel tempo, al momento giusto. I sindaci delle città che sono state capitali della cultura mi hanno detto che il sindaco gioca un ruolo importante per la promozione a livello nazionale.
Livorno è una città capace di accogliere e integrare, qui si sono realizzate le Leggi Livornine, non è mai esistito un ghetto e si è dato i natali a personaggi illustri del mondo artistico e politico internazionale. Questa è la nostra identità e la nostra collocazione culturale che sarà la base della corsa che affronteremo”.
“La candidatura a Capitale della Cultura – ha aggiunto l’assessore alla cultura Simone Lenzi – è un’azione che si fa nell’interesse della città. C’è un’amministrazione che la promuove, unitamente ad un percorso condiviso con la città . Ma l’idea giusta della candidatura ha risentito delle elezioni ammnistrative, essendo nata a cavallo tra un’amministrazione che stava finendo il suo mandato e una nuova che si stava insediando. Proprio per questo il lavoro che da domani dovrà partire, non è stato fatto al momento opportuno. Durante il percorso sarà necessario coinvolgere stakholders ed economie importanti, perchè non basteranno i 500mila euro trovati nelle pieghe del bilancio, non sono quelle le economie che servono. Dobbiamo mettere insieme economie più importanti e molti soggetti disposti ad un lavoro condiviso tra attori culturali ed economici. Proprio per questo – ha proseguito l’assessore – dobbiamo prenderci 12 mesi di tempo per mettere in piedi la candidatura e da buoni livornesi, per indole e per orgoglio, vogliamo vincere. Una scelta, la nostra, frutto del buon senso. E’ necessario stabilire, a questo punto, i criteri per far diventare una città Capitale della Cultura e sono: bontà del progetto; mobilitazione del territorio e individuazione di un’opera singola. Il punto di partenza sono Modigliani e il numero zero del Festival Mascagnano che si farà in estate. La direzione verso cui si va è tracciata”.