L’evoluzione dell’animalier. Non solo moda, ma fenomeno di costume: una grande mostra alla Reggia di Venaria
di ELISABETTA ARRIGHI
C’è chi lo considera il nuovo nero. Nel senso che l’animalier, nella moda, è ormai diventato un classico. Più o meno vistoso, con l’animalier si sono cimentati praticamente tutti gli stilisti: da Dior a Gianfranco Ferré, da Thierry Mugler a Moschino, da Versace a Roberto Cavalli, da Saint Laurent a Ermanno Scervino… fino a foulard, fra cui quelli della maison fiorentina Salvatore Ferragamo (nella foto a sinistra il foulard Pantera Nera, autunno-inverno 1987/1988). L’animalier – che ai primordi era semplicemente sinonimo di sexy (o meglio, nell’immaginario collettivo, di “panterona” graffiante, dalle unghie e labbra rosso fuoco) – ha sempre mantenuto la sua sensualità felina, trasformandola in una sensualità chic. Certamente non sussurrata, ma comunque capace di essere, sebbene vistosa (sempre e comunque), di grande eleganza e tendenza. Negli anni una delle grandi interpreti dell’animalier per conto dei grandi stilisti e dei grandi fotografi di moda è stata, ad esempio, Veruschka, nome d’arte di Vera Gottlieb Anna von Lehndorff-Steinort, appartenente ad una famiglia della nobiltà prussiana (nella foto sopra il titolo by Rubartelli). La prima top nella storia delle top model internazionali. Ma bellissima è la foto di tante modelle famose degli anni Novanta fotografate in Alaia, tutte animalier, da Jean Baptiste Mondino (un particolare dell’immagine, nella foto in basso a destra). Senza dimenticare la giungla fatta di farfalle e pantere, ma anche altri animali. Un mondo fatto di emozioni e di colori, tutti da ritrovare in uno splendido luogo di cultura.
Infatti dal 12 aprile 2017 (fino al 3 settembre) l’animalier è in mostra nella Sala delle Arti della Reggia di Venaria, a Torino. Il titolo è “Jungle. L’immaginario animale nella moda” che mette in mostra un centinaio fra abiti e accessori (gran parte frutto della creatività made in Italy) che sono stati ambientati in una specie di giungla di legno (lo scenografo è Pietro Ruffo con lo Studio Kami Achitects). “Un concerto di bellezza in un luogo straordinario” ha detto Mario Turetta, direttore della Reggia.
La mostra racconta i diversi modi in cui manto e forme animali sono stati rielaborati dalla moda. Dall’imitazione perfetta del pattern, all’invenzione di forme e di colori, fino a una vera e propria metamorfosi tra creature umane e non umane i cui sguardi si riflettono negli abiti. “L’animale – si legge nella scheda della mostra – rende omaggio al mondo animale e nel farlo sublima l’animalità in stile”.
DOVE
Reggia di Venaria, Sale delle Arti, I piano
QUANDO
Dal 12 aprile al 3 settembre 2017
COME
Biglietto per la mostra e biglietto “Tutto in una Reggia” – Info 011 4992333
Mostra organizzata e realizzata dal Consorzio La Venaria Reale
Ideazione: Ludovica Gallo Orsi; Direzione scientifica: Simona Segre Reinach; Percorso espositivo: Costanza Carboni. A cura di Costanza Carboni, Ludovica Gallo Orsi, Simona Segre Reinach
Comitato scientifico: Patrizia Calefato, Massimiliano Capella, Vittoria Caterina Caratozzolo, Angelo Flaccavento, Antonio Mancinelli, Federica Muzzarelli, Alistair O’Neill, Luca Scarlini, Valerie Steele