Leoš Janáček, Maurice Ravel e Antonín Dvořák nel doppio concerto dell’Orchestra Rai (l’11 aprile c’è anche la diretta su Radio3). Con il violinista Nikolaj Szeps-Znaider
*****Dopo i concerti in veste di violinista solista e musicista da camera, Nikolaj Szeps-Znaider (sopra il titolo, ph. Lars Gundersen) termina la sua residenza con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai salendo sul podio giovedì 11 aprile 2019 alle 20.30 (turno rosso) all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino e in diretta su Radio3. Il concerto è replicato venerdì 12 aprile alle 20 (turno blu). Recentemente nominato direttore musicale dell’Orchestre national de Lyon dal 2020, Szeps-Znaider è direttore ospite principale dell’Orchestra Mariinskij di San Pietroburgo dal 2010 e ha ricoperto il medesimo ruolo con la Swedish Chamber Orchestra dal 2009 al 2012. Invitato regolarmente sia come virtuoso sia come direttore da prestigiose orchestre quali la London Symphony Orchestra, i Wiener Symphoniker e la New York Philharmonic, Szeps-Znaider è artista fra i più versatili e apprezzati del panorama attuale. Attivo sostenitore di giovani talenti, ha trascorso dieci anni come fondatore e direttore artistico alla scuola estiva annuale della Nordic Music Academy. Attualmente è Presidente del Concorso Internazionale “Carl Nielsen”, che si tiene ogni tre anni a Odense, in Danimarca.
Con l’OSN Rai, in apertura di serata propone la rapsodia per orchestra Taras Bulba di Leoš Janáček, ispirata all’omonimo racconto che Gogol’ dedicò al mitico comandante cosacco, morto eroicamente durante una guerra vittoriosa contro i polacchi nel 1628. Scritta durante il primo conflitto mondiale dall’autore boemo che, acceso da orgoglio nazionalistico, intendeva risvegliare dal dominio austroungarico lo spirito boemo esaltando le gesta del popolo russo, la pagina descrive con enfatica drammaticità le morti violente di Taras Bulba e dei figli Andreij e Ostap.
Segue una delle composizioni più preziose e limpide di Maurice Ravel: il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra. Terminato nel 1931, dopo un paio d’anni di paziente lavoro, condotto insieme a quello del Concerto per la mano sinistra, il brano è caratterizzato da una vena estroversa e vitalistica, organizzata secondo il modello di Mozart e Saint-Saëns. A interpretarlo è chiamato il giovane pianista coreano Seong-Jin Cho, di ritorno all’Orchestra Rai dopo il debutto della scorsa stagione. Balzato agli onori delle cronache per aver vinto il primo premio al Concorso Chopin di Varsavia nel 2015, ha intrapreso rapidamente una carriera da virtuoso della tastiera che lo ha portato a collaborare con formazioni prestigiose quali l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, la London Symphony Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Radio France e importanti direttori come Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen e Yuri Temirkanov.
Chiude il programma la Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 di un altro esponente della scuola boema: Antonín Dvořák. Composta nel 1893 durante il suo soggiorno americano, e da lui inviata agli amici in patria come un messaggio “Dal Nuovo Mondo”, da cui il soprannome,l’ultima e più famosa sinfonia di Dvořák evoca in un susseguirsi di temi e ritmi incantevoli sia la freschezza dai canti neri e delle melodie degli indiani d’America, sia il sentimento di nostalgia per la propria terra lontana.
Le poltrone numerate da 30 a 15 euro (ridotto giovani under 35) sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it