Le sorprese delle tavole dello Starnina e un progetto di cooperazione fra Galleria dell’Accademia e Museo di Würzburg (con fotogallery)
Alla fine di gennaio il capolavoro di Gherardo Starnina, opera tra le più importanti della pittura fiorentina tra Tre e Quattrocento, tornerà a Würzburg. Le tre tavole, che erano comunque in buono stato di conservazione, sono state restaurate dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. In occasione della presentazione del restauro è stato annunciato l‘ambizioso progetto di cooperazione internazionale tra la Galleria dell’Accademia di Firenze e il Martin von Wagner-Museum der Universität Würzburg
Le vicende che riguardano le tavole dello Starnina hanno inzio con Martin von Wagner, artista e collezionista al servizio dei re di Baviera nel primo Ottocento. Nonostante fosse un esperto del periodo neo-classico, il collezionista riconobbe la straordinaria qualità di tre tavole, attribuite, al tempo, ad un primitivo toscano, e decise di acquistarle per sè stesso. Dopo la sua morte i dipinti, non ancora attribuiti, entrarono a far parte delle collezioni del Museo dell’Università di Würzburg. Solo di recente è stata rinonosciuta la paternità di Gherardo Starnina delle opere e datate intorno al 1409.
Nel 2016 ha inizio un nuovo capitolo della storia delle tavole. Per iniziativa di Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, le opere sono state concesse in prestito in occasione della mostra Giovanni dal Ponte (1385 – 1437/38). Protagonista dell’umanesimo tardo gotico fiorentino (22 novembre 2016 – 17 aprile 2017). Prima della loro esposizione i dipinti sono stati sottoposti ad una serie di analisi compiute dall’Opificio delle Pietre Dure e sono state oggetto, inoltre, di due giornate di studi, presso la Galleria dell’Accademia di Firenze e l’Università degli Studi di Firenze. Durante il convegno, al quale hanno partecipato i più importanti studiosi del periodo, è emersa, finalmente, l’importanza del trittico che è stato collocato fra le opere più rappresentative della pittura tra gotico internazionale e primo rinascimento. Terminata la mostra, tenendo conto delll‘importanza dei dipinti, è stato deciso di intervenire con una pulitura, eseguita dall’Opificio delle Pietre Dure. Il restauro è stato realizzato grazie alla generosità della Ernst von Siemens Kunststiftung, fondazione tra le più attive in Germania per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali.
A conclusione dei lavori, e prima del rientro dei dipinti in Germania, la Galleria dell’Accademia di Firenze e il Museo dell’Università di Würzburg hanno presentato un nuovo progetto di cooperazione internazionale. Grazie ai numerosi studi storico-artistici degli ultimi anni, infatti, sono stati rintracciati più di venti frammenti che facevano parte del pannello centrale del grande polittico dello Starnina. Si annuncia, quindi, la ricostruzione temporanea del polittico nell’ambito di una mostra. Su proposta di Damian Dombrowski, direttore del Martin von Wagner Museum, è stato già creato un team di esperti italiani, americani e tedeschi che daranno il loro contributo scientifico alla mostra.
Gli studi preliminari del progetto saranno realizzati grazie al sostegno della Bayerische Forschungsallianz (Alleanza di ricerca della Baviera).