Le parole della Costituzione: per le Conversazioni in San Francesco a Lucca conferenza di Marcello Veneziani sul concetto di “Patria”
Secondo appuntamento, sabato 13 ottobre 2018 alle ore 21.00 nella Chiesa di San Francesco a Lucca, per le Conversazioni, il ciclo di incontri ideato e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dedicato quest’anno a “Le parole della Costituzione. 70 anni dopo”. L’ospite è il giornalista e scrittore Marcello Veneziani che affronterà il concetto di “Patria”.
Aperte venerdì 5 ottobre da Michele Ainis, da anni è impegnato nella divulgazione dei principi costituzionali, che ci ha introdotto nella bellezza della nostra ‘Carta’, le Conversazioni entrano adesso nel vivo affrontando ad ogni appuntamento una delle parole chiave contenute negli articoli della Costituzione, le parole dei Principi fondamentali, ma anche le altre, in un viaggio all’interno documento, per riscoprirlo attraverso il pensiero dei personaggi invitati. Sei appuntamenti con la storia, una storia lunga settant’anni, ma ancora di grande attualità.
Marcello Veneziani ha scelto di parlare di “Patria”. “La patria – ci racconta – compare nella Costituzione “solo” all’articolo 52 e in relazione alla difesa e al servizio militare. Non è fatto alcun cenno in positivo all’amor patrio, al legame nazionale e all’italianità come matrice di civiltà e radice di identità”. Durante l’incontro lucchese, Veneziani approfondirà allora le ragioni storiche di quell’assenza, andandole a cercare nelle esperienze passate: i traumi, il fascismo, la guerra mondiale e la guerra civile. E poi la caduta della monarchia che ne costituiva il tenue filo conduttore dal Risorgimento in poi. Fino all’avvento di forze politiche, cattoliche, socialista, comuniste, per loro storia, ideologia e indole transnazionali. “Lo stesso liberalismo che in Italia ebbe connotati risorgimentali e dunque fortemente liberal-nazionali – dice ancora Veneziani – lasciò sempre più il posto a un liberalismo atlantico, al più europeista, laico-internazionale. Da quel coagulo di forze, dalla loro intesa, prende corpo la costituzione italiana. È dunque necessaria una riflessione del dettame costituzionale alla luce della patria, per giungere poi all’ultima formulazione giuridico-politica che ha stabilito un ponte tra repubblica e patria: il cosiddetto patriottismo costituzionale, nato in Germania ma presto trasferito in Italia. Un patriottismo fondato sulla cittadinanza e non sull’appartenenza, sulle regole e le leggi costituzionali e non sulla nazione e sulla tradizione italiana. Sarà utile situare questo discorso in occasione dell’imminente centenario della vittoria italiana nella prima guerra mondiale, tragica e sanguinosa, ma in cui un popolo si sentì patria e nazione”.
L’analisi della patria a questo punto si sposta sul presente, in rapporto a un’epoca che dichiara obsoleti i confini e le frontiere, superate le differenze nazionali e inevitabili, se non auspicabili, i flussi migratori. Qui è inevitabile affrontare, alla luce del duplice rapporto con la Costituzione e con la Patria, il tema chiusura/accoglienza, migrazioni, legalità e clandestinità, integrazione o contenimento. Una lettura che Veneziani cercherà di guardare con realismo alla patria nel nostro presente. Nella convinzione che l’amor patrio sia un bene non negoziabile ma necessario in ogni società, e che la specificità dell’Italia sia di essere una civiltà prima che una nazione, e un popolo prima che uno stato. “Si tratta – conclude – di declinare l’amor patrio non contro le patrie altrui e tantomeno in una versione aggressiva o bellicosa; semmai in dialettico contrasto con chi ritiene superato il legame patrio”.
L’ingresso per la serata è gratuito e i biglietti saranno disponibili, fino a esaurimento posti presso la biglietteria del Teatro del Giglio, nei giorni 11,12 e 13 ottobre compreso, con orario 10.30-13 e 15-18.
Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. Proviene da studi filosofici. Ha fondato e diretto riviste e fondazioni. Ha scritto su vari quotidiani e settimanali, tra cui Il Giornale a Libero, La Repubblica, La Stampa, il Messaggero. È stato commentatore della Rai e consigliere d’amministrazione. Attualmente è editorialista de Il Tempo. Ha scritto vari saggi tra i quali La rivoluzione conservatrice in Italia, Processo all’Occidente, Comunitari o liberal, Di Padre in figlio. Elogio della Tradizione, La cultura della destra e La sconfitta delle idee (editi da Laterza). Poi I vinti, Rovesciare il 68, Dio, Patria e Famiglia. Dopo il declino (editi da Mondadori). Ha pubblicato saggi esistenziali, filosofici e letterari come Vita natural durante dedicato a Plotino e La sposa invisibile, Il segreto del viandante e Amor fati, Vivere non basta, Anima e corpo e Ritorno a sud. Dopo Lettera agli italiani e Alla luce del mito, è in libreria con Tramonti Un mondo finisce e un altro non inizia e con Imperdonabili. Cento ritratti di maestri sconvenienti (Marsilio).