La tartaruga Nanà è tornata in mare. La Caretta caretta trovata sulla spiaggia di Vada, è stata curata per cinque mesi al centro recupero dell’Acquario di Livorno. Il rilascio a Marina di Cecina con il supporto della Capitaneria di Porto (con il video)
Grande festa per la tartaruga Nanà che è tornata in mare. È stata iberata nella mattinata del 6 agosto 2020 attorno alle ore 9 ai bagni Aurora a Marina di Cecina la tartaruga Caretta caretta riabilitata presso il Centro di Recupero e Riabilitazione di tartarughe marine dell’Acquario di Livorno. Il rilascio in mare dell’esemplare è stato reso possibile grazie al supporto logistico della Capitaneria di Porto che ha messo a disposizione del personale dell’Acquario di Livorno, che ha lavorato in collaborazione con Arpat, un mezzo riservato per il trasporto della tartaruga.
L’attività di recupero di questo esemplare e la sua ospedalizzazione presso il centro di recupero dell’Acquario rientrano tra quelle previste dall’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana.
Nanà era giunta molto debilitata al centro di recupero lo scorso 27 febbraio dopo che era stata trovata sulla battigia di Vada dal signor Tommaso Marsala. Presa da subito in consegna e trasportata dal comandante David Pietrarelli della Guardia Costiera all’Acquario di Livorno, dopo cinque mesi di cure da parte dello staff veterinario ed acquariologico della struttura, le è stato messo un microchip e finalmente è tornata nel suo ambiente naturale.
“Il rilascio, che è durato davvero pochi secondi visto che Nanà si è immersa subito in mare – ha spiegato il referente didattico e scientifico dell’Acquario di Livorno Giovanni Raimondi – è avvenuto dalla spiaggia di Marina di Cecina già interessata lo scorso anno da una nidificazione che purtroppo non è andata a buon fine. Un modo per ringraziare il Comune di Cecina che ha patrocinato l’evento insieme alla Regione Toscana, e il signor Cavallini per il grande impegno profuso nella tutela dell’ambiente e per la conservazione di questa specie di tartarughe marine”.
Al momento del recupero la tartaruga di sesso femminile era molto piccola, pesava circa 2,9 kg con una lunghezza totale di 38 cm, di cui un carapace largo 27 cm e lungo 29 cm. Dopo i 5 mesi di “degenza” presso il Centro di Recupero e Riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno – dove lo staff acquariologico e veterinario si è preso cura dell’animale – l’esemplare ha raggiunto un peso di 5 kg ed una lunghezza totale di 46 cm. Visto le piccole dimensioni dell’esemplare, che presenta malformazioni congenite sulle placche vertebrali e le pinne del lato destro che riportano segni dovuti probabilmente ad agenti esterni, non è stato marcato, ma prima della liberazione le è stato applicato un microchip che consentirà di poterlo identificare individualmente.
Al rilascio, al termine del quale si è tenuto un breve incontro formativo di sensibilizzazione sulle tartarughe e il loro stato di conservazione, hanno partecipato il sindaco di Cecina Samuele Lippi e l’assessore Gabriele Bulichelli, Cecilia Mancusi di Arpat, Letizia Marsili dell’Università degli Studi di Siena e Giovanni Raimondi dell’Acquario di Livorno.
- Per segnalare ogni tipo di emergenza in mare, comprese le situazioni riguardanti i mammiferi marini o le tartarughe bisognose di assistenza, si può contattare il numero blu 1530, gratuito ed attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24, che permette di contattare la Capitaneria di porto più vicina, per un intervento immediato. In questo modo verrà prontamente allertata la rete di recupero che fa capo all’Osservatorio Toscano della Biodiversità dando così avvio a tutte le procedure necessarie soprattutto per definire a quale istituto affidare l’animale per le eventuali cure.