“La ferita della bellezza” di Luca Scarlini al Piccolo Teatro Bolognini. La storia del cantante castrato Atto Melani
Dopo il successo riscosso in giugno al “Pistoia Teatro Festival” alla Chiesa di San Michele in Cioncio per Pistoia Capitale Italiana della Cultura, torna al Piccolo Teatro Mauro Bolognini, in versione da palcoscenico, la produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese “La ferita della bellezza”. Il testo di Luca Scarlini si sviluppa da un’idea di Massimo Grigò, attore che ha partecipato a molte produzioni targate ATP (da La vedova scaltra a Casa di bambola) e che ne è interprete assieme a Annibale Pavone, Maurizio Rippa, diretti da Giovanni Guerrieri. Al clavicembalo, Michiko Kato che, assieme a Rippa, farà rivivere le sonorità dell’epoca; le luci sono di Emiliano Pona.
Il lavoro, proposto per 10 recite (30 novembre 2017, 1, 4, 5, 6 , 8 dicembre, ore 21; 2, 3, 7 e 9 dicembre ore 17), offre l’occasione di riscoprire la figura del celebre cantante lirico castrato pistoiese Atto Melani (nato nel 1626 e morto a Parigi nel 1714) che fu uno dei protagonisti del Barocco europeo; indimenticata la sua interpretazione nelle vesti di Orfeo, nell’opera di Luigi Rossi, rappresentata con grande clamore nel marzo del 1647 al Palais Royal di Parigi.
Ogni rappresentazione sarà preceduta da una breve introduzione allo spettacolo a cura di studiosi esperti di musica e storia dell’epoca: Chiara Caselli (30 novembre e 8 dicembre), Luca Scarlini (1 dicembre), Umberto Pineschi (2 e 9 dicembre), Enzo Bargiacchi (3 e 4 dicembre), Francesco Cappellini (5 e 6 dicembre), Carlo Ipata (7 dicembre).
Atto Melani ebbe un ruolo di primo piano non solo come evirato cantore, ma anche come diplomatico, spia, confidente di Luigi XIV, poi caduto in disgrazia, sempre in bilico tra mille complotti e intrighi, come raccontano i popolari romanzi storico-thriller di Monaldi & Sorti.
All’alba del nuovo secolo, che molto avrebbe cambiato, mettendo in discussione il ruolo degli evirati cantori, un castrato, che proviene da una famiglia di Pistoia, in cui il padre, Domenico, ha voluto sfidare ogni record, ed evirare buona parte della prole, incontra Jacinto, colui che è stato incaricato di continuare la discendenza.
Se di Atto sappiamo molto, di Jacinto sappiamo poco e niente. Solo che i fratelli, celebri presso varie corti (e, in specie, con Atto, anche Jacopo e Alessandro, oggi riscoperti come compositori; ricordiamo la recente ripresa del dramma burlesco in musica, “Il girello” di Jacopo Melani, ospitato al Manzoni nel marzo scorso con Ausermusici, diretti da Carlo Ipata, e con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli e in scena al Teatro Verdi di Pisa il prossimo 3 dicembre), sempre ebbero contatto con lui per gli affari: in una fattoria nelle campagne, in riva all’Ombrone, giungevano notizie preziose e sostanziose lettere di credito. Un incontro/scontro tra due mondi, quindi, che è occasione di una resa dei conti, mentre la musica si svela, con sorpresa, portatrice di notizie e messaggi. Sullo sfondo, mentre lento scorre il tempo della campagna, in un’epoca di antico regime, fatta di certezze filosofiche, lavora costante il tarlo del futuro, un vento freddo scompagina tutte le attese, e inutile è, infine, l’affanno per scoprire la chiave del mondo, quando spesso i segreti sono ormai inutili, quando non privi di senso.
Si ringrazia l’Accademia Internazionale d’Organo “Giuseppe Gherardeschi”
I biglietti da 8,00 a 12,00 euro sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112 www.teatridipistoia.it
La stagione 2017/2018: www.teatridipistoia.it