La bellezza ritrovata: a Livorno la facciata di un palazzo diventa una tela d’artista di 90 metri quadrati
Una grande decorazione murale di circa 90 metri quadri raffigurante un lecceto, alta come cinque piani di un antico palazzo, è stata realizzata sulla facciata nord di un edificio (interessato da lavori di rifacimento), costruito nella metà dell’800, di piazza della Vittoria n° 51 nel cuore di Livorno. Un murales che riporta indietro nel tempo, a quando fra piazza della Vittoria e l’adiacente piazza Attias si trovava un grande parco di lecci. Per un secolo la parete dell’edificio era rimasta mascherata dalle chiome, fino a quando negli anni Ottanta nel Novecento il bosco venne abbattuto dopo la demolizione di villa Attias e della villa entro la quale era inglobato il parco. Quella che da pochi giorni si può ammirare è un’illusione ottica di grande bellezza, eseguita dal pittore Yonel Hidalgo Perez, che vuole ricostruire come un immenso trompe l’oeil un angolo urbano di fascino, soprattutto ambientale, andato perduto per sempre.
Il lecceto secolare che era presente in quest’area, testimoniava un periodo di espansione di Livorno verso su, caratterizzata da residenze di pregio, immerse in parchi e vaste aree verdi, ma anche da ampi isolati con al centro giardini ed orti urbani: patrimonio ambientale dilapidato in maniera miope da un’edilizia i saturazione delle prime periferie e dei borghi. Il motivo decorativo scelto è quindi ispirato a questo tema, a una vegetazione che è rimasta solamente nel ricordo e nelle fotografie storiche e che si potrà rivedere rispecchiato in uno squarcio virtuale di quest’ampia parete. L’accesso al parco avveniva attraverso un cancello verde che interrompeva l’alto muro di cinta in muratura che fronteggiava la piazza della Vittoria proseguendo in linea con il palazzo in questione e le palazzine di via Poggiali, verso corso Amedeo. Chi abbia frequentato la zona nel periodo successivo alla demolizione delle due ville esistenti tra la piazza della Vittoria e l’Attias, può ricordare che gli spazi residuali delle demolizioni furono usati come parcheggio e fu aperto il cancello al libero accesso, cosa che consentì di godere per qualche anno della vista della vegetazione del parco caratterizzata da lecci secolari e allori.
Il grande murale, posto in corrispondenza della zona di unione dei due corpi di fabbrica del palazzo, è stato eseguito – come accennato – dal pittore Yonel Hidalgo Perez, che ha interpretato il progetto realizzato dall’architetto Tommaso Tocchini (autore delle foto), condividendone lo spirito e lo stile. Il disegno, che raggiunge un’altezza da terra di oltre 20 metri ed è largo m. 4,50, dà l’illusione di un riflesso del parco che fu. La pittura è stata eseguita in dieci giorni e in tre fasi: la preparazione del fondo e delle patch di colore di base, eseguita dal pittore dell’impresa MET, appaltatrice dei lavori edili, Iulian Botura; la definizione delle masse cromatiche di cui si compone l’immagine degli alberi e l’abbozzo “macchiaiolo”, sono stati eseguiti da Jonel Hidalgo Perez e da Tommaso Tocchini; l’ultima fase di dettaglio è stata lasciata a Jonel Hidalgo Perez per avere unicità di stile pittorico dell’opera.