IL WEEKEND DELL’ARTE. A Palazzo Medici Riccardi (il 6 gennaio) visite guidate “Seguendo la stella”. A Livorno ingresso gratuito (il 5) al Museo Fattori, mostra di Modì sempre aperta (anche il 6, consegnati i biglietti omaggio per ragazzi svantaggiati). Massa: prosegue fino al 12 “Nel segno della rosa” al Museo Diocesano
A PALAZZO MEDICI RICCARDI PER SEGUIRE LA STELLA COMETA
Lunedì 6 gennaio 2019, in occasione dell’Epifania, la Città Metropolitana e MUS.E propongono Seguendo la stella, un programma di visite e attività nella celebre Cappella dei Magi, affrescata magistralmente da Benozzo Gozzoli nel cuore di Palazzo Medici Riccardi a Firenze fra il 1459 e il 1462 con la cavalcata dei sapienti Re al seguito della Stella.
- Le visite, aperte a giovani e adulti, si terranno in due distinti orari (h 12.00 e h 15.00) dando la possibilità di approfondire la storia e l’iconografia della Cappella dei Magi, in connessione con il resto del palazzo e con le vicende della famiglia Medici. Distribuite su due diverse fasce orarie anche le attività (h 10.30 e h 16.30), che consentiranno ai bambini e alle loro famiglie di cimentarsi in un laboratorio artistico sui Re Magi dal tono assolutamente festoso.
Il ciclo pittorico che decora questo sacello sacro esclusivo, riservato alle frequentazioni della famiglia e dei suoi ospiti illustri, vede la sua genesi nel profondo legame che gli esponenti medicei avevano con la “festa de’ Magi”, istituita a Firenze verso la fine del Trecento e sviluppatasi in misura crescente nel secolo successivo grazie a una confraternita dedicata, la Compagnia dei Magi, che aveva sede a San Marco e di cui facevano parte i fiorentini più ricchi e onorati. Proprio con Cosimo il Vecchio, Piero il Gottoso e Lorenzo il Magnifico la festa conosce nuovo e grande impulso: la cerimonia, consistente in una cavalcata lungo le vie del centro cittadino, assume col tempo un crescente carattere rappresentativo, simbolico e politico, diventando specchio fastoso e monumentale delle ambizioni principesche della famiglia.
Il solenne incedere di Gaspare, Baldassare e Melchiorre, immortalato dal pennello di Gozzoli con un affollato corteo di cavalieri, palafrenieri, cacciatori e servi entro un paesaggio fiabesco, offre così l’occasione per ripercorrere un viaggio senza tempo che intreccia religione, storia, mito e politica e per apprezzare al meglio una delle grandi meraviglie dell’arte rinascimentale.
Costi: ingresso €10,00 intero – €6,00 ridotto 18/25 anni e studenti universitari – gratuito minori di 18 anni, guide turistiche, giornalisti, disabili e accompagnatori, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM + visita/attività €2,50 (residenti Città Metropolitana di Firenze) – €5,00 (non residenti Città Metropolitana di Firenze)
INFO e PRENOTAZIONI / MUS.E Tel. +39 055 2768224, info@muse.comune.fi.it
Tra l’altro Amedeo Modigliani, nato a Livorno nel 1884, ha avuto la sua formazione artistica, da bambino e adolescente (aveva 20 anni quando è partito per Parigi) proprio nell’ambiente macchiaiolo e post macchiaiolo. Il suo primo maestro di disegno e pittura è stato Guglielmo Micheli, già allievo prediletto di Fattori. E più da grande ha frequentato la Libera scuola di nudo di Giovanni Fattori a Firenze. Al museo è esposto pure un quadro giovanile di Modigliani, la stradina toscana che dipinse fianco a fianco del “collega” Llewelyn Lloyd.
RETROSPETTIVA MODIGLIANI / 1 – La grande retrospettiva Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre rimarrà aperta anche lunedì 6 gennaio 2020, festa dell’Epifania. La mostra, allestita al Museo della Città – Bottini dell’Olio (piazza del Luogo Pio), non prevede infatti alcun giorno di chiusura fino al termine dell’esposizione previsto per il prossimo 16 febbraio. Lunedì 6 gennaio la mostra è visitabile in orario continuato 10-19 mentre nel weekend, ovvero venerdì, sabato e domenica dalle ore 10 alle 23. Il prolungamento serale di ogni weekend consente tra l’altro di visitare la ricca esposizione in una atmosfera suggestiva quando si accendono i riflettori sulla struttura del Museo ospitato all’interno dei Bottini dell’Olio nell’antico quartiere de La Venezia. Una struttura che nel suo complesso merita di per sé una visita.
In mostra 133 opere rappresentative della Ecole de Paris: Amedeo Modigliani, di cui si celebra il centenario della morte, rappresentato oltre dai suoi inconfondibili ritratti anche da una collezione di disegni raramente esposti al pubblico; e poi capolavori di Soutine, Utrillo, Derain, Kisling .
www.mostramodigliani.livorno.it
**********
MASSA: LA MOSTRA “NEL SEGNO DELLA ROSA” DI PIERO MOSTI APERTA FINO AL 12 GENNAIO AL MUSEO DIOCESANO
Rose disegnate sullo sfondo di muri grigi e screpolati, un segno di colore che emerge per rappresentare i tanti simboli che questo fiore rappresenta, opere di arte contemporanea che dialogano con i capolavori di arte sacra. E’ questo il filo conduttore della mostra “Nel segno della rosa” di Piero Mosti organizzata al Museo Diocesano di Massa (Ms) dall’Associazione Quattro Coronati e che rimarrà aperta ad ingresso libero fino a domenica 12 gennaio.
Mosti è un’artista che vive e lavora a Massa, sicuramente tra i più ermetici, più intimi dell’arte italiana, che da sempre ha identificato la propria vita con il “fare arte” in una ricerca continua arrivando ad una pittura carica di simbolismo dominata da luce e colore. Il percorso espositivo della mostra presenta 20 dipinti che dialogano con i capolavori di arte sacra presenti nel museo, da Jacopo della Quercia a Bernardino Del Castelletto, offrendo una visione davvero particolare, suggestiva e inedita delle opere di Mosti: le sue rose sono icone, immobili e silenziose, davanti alle quali lo spettatore non può sottrarsi se vuole essere partecipe della sua pittura. La rosa è un fiore, forse anche per la sua struttura a forma rotonda, da sempre reputato simbolo di completezza e non a caso definito “la regina di tutti i fiori”. E’ naturale che la pittura, ne sia influenzata, tutti gli artisti nel corso della storia la hanno rappresentata, affrontandone i molteplici significati, sia in tema religioso sia con significato laico o esoterico e a questo “destino” dell’arte non poteva sottrarsi Piero Mosti.
Il velo dato dall’uso personalissimo di colore e luce e da una grande capacità tecnica, gli permettono di addentrarsi nel mondo ad occhi aperti, polvere e polline, con il coraggio e la consapevolezza del vissuto, del sentire, del tempo passato, del trascorrere della vita. “In queste ultime opere Mosti conclude un altro viaggio verso il suo io – spiega Mauro Daniele Lucchesi direttore artistico dell’Associazione Quattro Coronati -, scavando nel passato (i muri consunti, screpolati, con timidi segni di rinnovamento) per far emergere più che il presente un futuro, simboleggiato dalle rose adagiate su improbabili tavoli azzurri o che hanno un’origine non svelata mentre salgono, come in una ascensione mistica, su improbabili pareti. Rose delle quali Mosti ci “offre” la possibilità di immaginarne la nascita, la vita, la morte, non quindi una rosa ma “la rosa” che trasmette il grande vuoto del silenzio meditativo. Una dimensione concettuale – conclude Lucchesi-, che sembra non cedere all’istintività, una visione inverosimile, che diventa reale soffermando lo sguardo, facendo emergere ricordi”. Il Museo Diocesano di Massa si trova in Via Alberica 26 a Massa. La mostra è aperta ad ingresso libero il giovedì, venerdì e sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 19, dall’8 dicembre al 12 gennaio 2020 escluso giovedì 26 dicembre. Info: tel. 0585499241, Associazione Quattro Coronati: e-mail:a.q.coronati@gmail.com, tel. 3791855725.
Nella foto allegata da sx Elena Scaravella curatrice del museo, il direttore Luca Silvestrini, Piero Mosti e Mauro Daniele Lucchesi.