Il pittore Gian Paolo Dulbecco dona (dopo l’asta di beneficenza per aiutare il territorio nell’emergenza pandemica) due opere alla città di Pietrasanta
E’ una storia di pura generosità quella fra il pittore Gian Paolo Dulbecco e la Versilia. L’artista, nato a La Spezia nel 1941, ma residente da lungo tempo in Lombardia, dopo aver letto che Pietrasanta lanciava un’asta di beneficenza per aiutare il territorio nell’emergenza sanitaria, non ha perso tempo ed ha subito comunicato all’Assessorato alla Cultura e Turismo la volontà di partecipare donando una delle sue opere pittoriche alla causa. Tutto questo lo scorso aprile, proprio quando quella parte di Lombardia viveva i momenti più duri della sua lotta al coronavirus.
Ma la solidarietà è stata ancora più forte. L’idea di poter aiutare, di contribuire in qualche modo a lenire gli effetti dell’emergenza, ha fatto sì che la sua opera sia stata una delle 27 battute all’asta “Il grande dono dell’arte”. Un modo per sentirsi vicino a Pietrasanta, alla Versilia, a quella terra tanto amata in gioventù, dove era solito trascorrere belle giornate estive in compagnia della famiglia. Ebbene dopo quel contributo spontaneo, il Maestro è rimasto così colpito che ha deciso di donare altre due opere, questa volta alla comunità di Pietrasanta. Si tratta di: “La grande gabbia”, olio su tela del 2004 e “Atlantide” olio su cartone telato, del 2008. Entreranno a far parte del patrimonio artistico della città e saranno collocate stabilmente presso la sede dell’Assessorato nel Chiostro di Sant’Agostino. “Ringrazio l’artista – afferma il sindaco, Alberto Stefano Giovannetti – per lo splendido gesto e sarei onorato di poterlo invitare a Pietrasanta non appena saremo di nuovo nella condizione di muoverci in sicurezza. Sono veramente colpito nell’osservare come la nostra terra susciti tanto affetto”. (Nella foto sopra il titolo: il sindaco Giovannetti con le due opere donate da Dulbecco alla città di Pietrasanta).
NOTE BIOGRAFICHE / Formatosi a Milano, dove la sua famiglia si trasferisce nel 1958, Gian Paolo Dulbecco si laurea al Politecnico dedicandosi alla pittura, viaggiando per tutta Europa. In particolare in Belgio conosce la pittura di Delvaux e di Magritte. Espone a Roma, Freiburg, Oporto, Londra, negli Istituti Italiani di Cultura di Lione, Lisbona e Bruxelles e infine a Tokyo. In Giappone esporrà nuovamente nel 1998 a Yokohama e ancora a Tokyo negli anni 1999 e 2001. Sul finire degli anni ’90 inizia a confrontarsi con il tema di Atlantide. Nel 2002 la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno patrocina una sua mostra antologica a Ravello, dove espone con Luzzati nel 2005. Sono questi gli anni in cui nella sua pittura inizia a comparire la maschera di Pulcinella, inteso come archetipo umano universale. Negli stessi anni si dedica ai Personaggi che lottano contro la propria ombra, i Labirinti, le Gabbie misteriose. Nel 2012 partecipa in Germania alla collettiva Dopo de Chirico dedicata alla pittura metafisica italiana contemporanea. È artista i cui lavori, in genere contenuti nelle dimensioni e spesso costruiti sulla sezione aurea, dalla critica sono stati accostati ai modi del Realismo magico.