Il PCI e la cultura: a Livorno per i 100 anni della scissione un cartellone (18 dicembre 2021-16 gennaio 2022) che spazia dal teatro al cinema, dalla fotografia alle testimonianze. Primo appuntamento il 18 dicembre al Goldoni con “1921. Millenvecentoventuno”, drammaturgia di Gabriele Benucci, interpretazione e regia di Alessandro Benvenuti
Livorno, la città Toscana, dove proprio 100 anni fa, con la scissione del Partito Socialista Italiano, nacque il Partito Comunista d’Italia, dà il via dal 18 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022 ad una serie di manifestazioni che spaziano dal teatro, al cinema, alla fotografia, tutte con un comune denominatore: il rapporto tra il PCI e la cultura.
Promosse dal Comune di Livorno con il contributo della Regione Toscana, svolte in collaborazione con la Fondazione Gramsci di Roma, la Fondazione Teatro Goldoni e il Cinema Teatro 4Mori di Livorno e con l’ideazione e l’organizzazione generale di Villaggio Globale International, le iniziative indagano attraverso le diverse forme espressive dell’arte il rapporto tra il PCI e la cultura, sottolineando la rilevanza e l’incisività del Partito nella crescita, nello sviluppo e nella formazione identitaria di tutto il nostro Paese.
“Ci avviamo alla conclusione, con eventi importanti, – ha esordito il sindaco Luca Salvetti alla conferenza stampa di presentazione della manifestaizone – di un percorso difficile ma ostinato teso a celebrare il centenario del PCI nonostante il Covid. E’ stato un passaggio storico che ha segnato il percorso politico dell’intero Paese ma anche della nostra città . La Livorno legata al PCI ha avuto un ruolo ma anche una immagine molto forte nel nostro Paese”.
“Abbiamo voluto focalizzare gli eventi clou del centenario, che dovevano svolgersi a gennaio 2021 ma sconfineranno nel 2022, sul rapporto tra Pci e cultura – ha invece puntualizzato l’assessore alla Cultura Simone Lenzi – con un’attenzione particolare al cinema. Per decenni si è parlato di egemonia culturale del PCI: gran parte del variegato mondo dell’arte, dell’università, degli intellettuali era legata, organica al PCI. La storia del cinema italiano si intrecciata con quella del Partito. Da qui la decisione di realizzare, oltre a uno spettacolo originale in programma per il 18 dicembre al Goldoni, una maratona cinematografica tra il cinema 4 Mori e il Goldoni, con perle quali il cortometraggio con immagini dal Congresso restaurato dalla Cineteca di Bologna. Il Comune di Livorno produrrà anche un documentario su rapporti tra Pci e mondo della cultura che ci auguriamo possa andare oltre i confini cittadini”.
- Il primo evento in programma, previsto per il 18 dicembre 2021 al Teatro Goldoni di Livorno, sarà “1921. Millenovecentoventuno” melologo per attore, voci e strumenti prodotto dall’Associazione Achab di Livorno, da un’idea e a cura di Elina Pellegrini, con interpretazione e regia di Alessandro Benvenuti, drammaturgia di Gabriele Benucci e musiche originali di Marco Lenzi.
Lo spettacolo ripercorre gli eventi che proprio al Goldoni portarono, durante il XVII Congresso del Partito Socialista del gennaio 1921, alla nascita del PCd’I (Partito Comunista d’Italia).
“Dentro a questo teatro – come ha spiegato Elina Pellegrini – torneranno quindi a risuonare – le “voci” di alcuni dei delegati che si alternarono sul palco cento anni fa, grazie all’interpretazione solista di Alessandro Benvenuti, accompagnato da un coro cantante e un coro recitante”.
Per l’occasione, sarà esposta nel foyer fino alla fine delle manifestazioni la prima bandiera del PCd’I. Di proprietà della Fondazione DS e conservata al Museo della Città, essa era presente al Goldoni durante gli eventi che portarono alla scissione. Prima dell’inizio dello spettacolo sarà inoltre proiettato il filmato d’epoca “Uomini e voci del Congresso di Livorno” restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna
- Dal 13 gennaio 2022 alle prime ore del 16 gennaio 2022, le celebrazioni proseguiranno con una maratona cinematografica realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Cinemazero di Pordenone, che, attraverso una selezione di una dozzina di film, di documentari e filmati d’epoca e materiali rari, affronta il tema del rapporto tra il PCI e il cinema nel contesto politico e sociale italiano della seconda metà del Novecento.
Il linguaggio cinematografico – tra le forme di espressione artistica più dirette, immediate e attrattive – è stato terreno di sperimentazioni e occasione di accesi dibattiti in seno al partito e tra gli intellettuali comunisti o vicini al PCI, ma soprattutto ha accompagnato costantemente la rappresentazione e l’evoluzione della società italiana nel XX secolo.
La maratona – che non tralascierà di ricordare Lina Wertmuller, la grande, rivoluzionaria e anticonformista regista appena scomparsa, e Pier Paolo Pasolini di cui ricorre il prossimo anno il centenario della nascita – porterà dunque al Cinema Teatro i 4Mori e al Teatro Goldoni le pellicole dei registi che dopo la seconda guerra mondiale si sono focalizzati sul clima storico della nostra penisola e sull’antifascismo con la produzione di riconosciuti capolavori dal neorealismo al cinema d’autore.
Tra questi anche “Novecento” di Bernardo Bertolucci nella versione restaurata in 4 K , accompagnata da una presentazione dello stesso Maestro, registrata poco prima della sua morte.
- Sabato 15 gennaio, giornata clou delle manifestazioni, oltre a quelli cinematografici saranno altri due gli appuntamenti da segnare in agenda. La mattina sarà presentato, sempre al Teatro Goldoni, il libro fotografico “In movimento e in posa. Album dei comunisti italiani”, edito da Marsilio Editori e dalla Fondazione Gramsci di Roma a cura di Marco Delogu e Francesco Giasi. In libreria dal 30 settembre 2021, il libro raccoglie 200 immagini, alcune inedite e molte sconosciute, rintracciate in numerosi, diversi archivi, che restituiscono la storia del PCI ed innumerevoli tratti del Novecento italiano. Un libro che, grazie alla presenza delle maggiori firme della fotografia italiana e internazionale del XX secolo e nel contempo di scatti anonimi di militanti e gente comune, è anche l’occasione per indagare l’altalenante rapporto che il PCI ebbe con questo straordinario mezzo espressivo.
Altro atteso appuntamento, in serata, sarà invece la preview del filmato inedito “Gli intellettuali e il PCI”, documentario prodotto dal Comune di Livorno e realizzato per l’occasione dalla società 3D Produzioni, autore Laurenzo Ticca con la regia di Didi Gnocchi.
Il docufilm propone una serie di interviste realizzate appositamente a importanti personalità – politici, storici, giornalisti, artisti, registi, cantautori, critici d’arte come Aldo Tortorella, Camilla Ravera, Giuliano Montaldo, Duccio Trombadori, Albertina Vittoria, Francesco Giasi, Luciana Castellina, Ermanno Taviani, Sergio Staino, Massimo D’Alema, Giovanna Marini, Marcello Flores, Paolo Pietrangeli – nonché materiale di repertorio di Pierpaolo Pasolini, Emanuele Macaluso, Alfredo Reichlin, Palmiro Togliatti, Lucio Magri.
L’immagine è forse la più eloquente testimonianza di un’epoca, delle emozioni, dei fatti e degli ideali che hanno accompagnata il Novecento e di cui i PCI è stato grande protagonista e in parte artefice.
Sarà ancora la fotografia dunque a fare da leit motiv nella fase conclusiva delle celebrazioni del centenario della nascita del PCI, nel segno della cultura. Per tutto gennaio, la città di Livorno verrà disseminata di manifesti che rievocheranno – attraverso scatti storici provenienti dall’archivio fotografico del PCI della Fondazione Gramsci – il periodo tra il 1921 e il 1991: settant’anni in una sorta di mostra diffusa che saprà riportare alla memoria luoghi, passioni ed eventi.
“Villaggio Globale International opera da trent’anni nel mondo degli eventi e della valorizzazione culturale e dunque ci è perso naturale affrontare il centenario del PCI dal punto di vista del suo legame con il mondo della cultura” conclude Barbara De Nardi consigliere di amministrazione di Villaggio Globale Internatonal.
“Il ruolo determinante del Partito Comunista Italiano nella produzione culturale, nell’alfabetizzazione del nostro Paese come nella formazione delle sua classe intellettuale è indiscutibile. Tuttavia quello tra il PCI e la Cultura non è stato un rapporto omologato e unidirezionale come potrebbe pensarsi, ma un processo fatto di confronti, di critica e dibattiti continui, dove anche il dissenso ha avuto ruolo e ragione d’essere. Nei materiali e nelle testimonianze che animano le diverse iniziative abbiamo cercato di rendere evidente questa ricchezza di posizioni e di apporti che sono tra i grandi lasciti del PCI all’Italia”