Il Festival della Sintesi continua a crescere e sposta l’edizione del 2023 da Lucca a Viareggio
Il Festival della Sintesi 2023 si svolgerà a Viareggio, con una posizione centrale nella programmazione, quindi a fianco degli eventi più importanti della città.
La scelta viene illustrata da Alessandro Sesti (foto sopra il titolo), presidente dell’associazione “Dillo in sintesi” che da sette anni organizza l’iniziativa. «Il Festival della Sintesi – evidenzia – continua a crescere e riceve consensi e apprezzamenti da tutta Italia, cosa che ovviamente ci inorgoglisce. L’unicità e la trasversalità di questa rassegna hanno infatti permesso di stabilire solidi rapporti a livello nazionale con enti, case editrici, organizzazioni e personaggi di prima grandezza in vari ambiti (letteratura, giornalismo, arte, cinema, tv, sport, scienza, ultimamente perfino geopolitica e neuromarketing) che restano poi nel tempo “amici della Sintesi”».
«Partendo da questo presupposto – prosegue Sesti – e nella convinzione che la manifestazione abbia potenzialità ancora non espresse, siamo impegnati da tempo a rafforzare la nostra struttura e a cercare nuove collaborazioni che ci permettano di sostenere, anche economicamente, il progetto. Insomma, la crescita del Festival e la visibilità che si è guadagnato a livello nazionale ci obbligano a fare un salto di qualità in termini di struttura organizzativa. Negli ultimi mesi, mentre nel Cda dell’associazione e all’interno del Comitato scientifico era già aperta una riflessione sulla situazione attuale e sulle prospettive future, abbiamo ricevuto diverse proposte interessanti da Comuni della provincia di Lucca e non solo. Abbiamo valutato, con serenità e senza preconcetti, le opportunità e alla fine, con l’approvazione di tutti, abbiamo deciso di chiudere un accordo con la città di Viareggio che ha abbracciato con entusiasmo il progetto, assicurando di poter fornire risposte adeguate alle nostre esigenze di crescita. L’associazione Dillo in Sintesi è dunque particolarmente soddisfatta perché finalmente c’è la garanzia della piena collaborazione delle strutture comunali e dell’inserimento del Festival nel calendario degli eventi a fianco delle iniziative più importanti, quindi con una vera centralità nella programmazione della città di Viareggio, che tra l’altro sta lavorando a importanti scadenze culturali per il 2024 e il 2026».
«L’accordo con Viareggio – conclude Sesti – ci offre nuove opportunità di relazione e di consolidamento, visti anche i collegamenti che tale amministrazione ha instaurato negli ultimi anni con varie realtà nazionali. Restano valide, mi preme precisarlo, le attuali convenzioni di collaborazione pluriennale con la Provincia di Lucca, l’Ufficio Scolastico Territoriale, la Fondazione Ragghianti e il conservatorio “Boccherini”. Ci sono poi intese dello stesso tipo che stiamo definendo con altri enti e associazioni del territorio, sempre nell’ottica di una crescita complessiva della manifestazione».
«Accogliamo volentieri a Viareggio il Festival della Sintesi – sono le parole del sindaco Giorgio Del Ghingaro – concordando sul fatto che questa manifestazione, per la sua unicità, abbia interessanti potenzialità a livello nazionale. Da parte nostra, quindi, c’è la piena disponibilità a venire incontro alle esigenze dell’associazione e a collaborare nell’organizzazione, in particolare tramite i nostri assessorati alla cultura e al turismo. Siamo convinti che con noi il Festival possa crescere, al fianco degli altri grandi eventi che caratterizzano la città di Viareggio. Nel contempo, questa manifestazione potrebbe diventare un originale traino alla promozione del nostro territorio, arricchendone ulteriormente e, soprattutto, differenziandone l’offerta culturale. Invitiamo fin da ora a Viareggio il direttivo di “Dillo in sintesi” e il comitato scientifico per confrontarci sui contenuti degli eventi e per porre le basi di una grande edizione 2023 del Festival».
Qualche notizia sul Festival della Sintesi
Il festival della Sintesi è la prima e unica manifestazione in Italia dedicata a questo ambito e la sola kermesse che si sviluppa non attorno a un tema (per esempio, la comunicazione) o a una disciplina (come la filosofia), ma attorno a un approccio, un metodo, una modalità del comunicare, vale a dire promuovere l’efficacia e utilità della buona sintesi.
Durante il Festival non si parla specificamente di giornalismo, letteratura o economia ma tutte queste discipline, come molte altre, possono farne parte nella misura in cui hanno a che fare con la sintesi e la brevità. Una brevità che – grazie all’attenzione del comitato scientifico e al valore degli ospiti – non è mai sciatta o forzata, bensì, come recita il sottotitolo della manifestazione, una brevità intelligente, frutto di un lavoro attento di selezione e organizzazione dei contenuti.
Per questa sua caratteristica, il Festival è multidisciplinare, quindi capace di intercettare un ascolto eterogeneo per interessi, età e formazione. Allo stesso tempo, la manifestazione si presta a dialogare con le più svariate realtà e iniziative culturali locali.
Nelle sette edizioni finora organizzate sono infatti stati ospitati appuntamenti dedicati alla musica, alla fotografia, alla storia dell’arte, al teatro, al cinema, realizzati spesso in collaborazione con significative realtà del territorio. Grazie anche a queste relazioni e al lavoro dei membri del comitato scientifico, fin dalla sua prima edizione il Festival ha potuto coinvolgere personaggi di grande spessore, con i quali è nato un rapporto di stima e amicizia che va ben oltre il rapporto ospite-manifestazione. Solo per citare alcuni nomi: Lilli Gruber, Beppe Severgnini, Lella Costa, Letizia Battaglia, Piero Dorfles, Renzo Arbore, Gene Gnocchi, Franca Leosini, Domenico Iannacone, Vincenzo Mollica, Enrico Bertolino, Antonio Ricci, Altan.
La manifestazione si è dunque ritagliata un posto nel panorama delle iniziative culturali regionali e nazionali, con una costante che ritorna in ogni edizione e in ogni appuntamento: il grande valore degli ospiti e dei temi trattati.