
“Horus”, il nuovo libro (Coconino Press) della coppia del fumetto italiano formata da Marco Taddei e Simone Angelini
di GUIDO SILIOTTO
Dopo l’incredible exploit con “Anubi” e la conferma con “Malloy”, Marco Taddei e Simone Angelini sono diventati una coppia chiave del fumetto nostrano. Uno stile unico, che nei due graphic novel all’attivo ha messo insieme il tratto underground con l’eloquio letterario, lo stile allucinato di Burroughs con il più classico romanzo d’avventura. E siccome “Anubi”, uscito ormai tre anni fa, era diventato pressochè introvabile, la benemerita Coconino Press ha pensato bene di ristamparlo, senza alcun ritocco, in modo che chi se l’era perso ora potrà rimediare.
Da non mancare l’occasione per gustarsi le vicende di questo dio egizio ormai decaduto, che, piuttosto che tornarsene in patria, preferisce frequentare uno squallido bar e la squallida fauna che popola una triste cittadina di provincia. Ma, se non bastasse, la stessa casa editrice rilancia con un nuovo libro del duo: si chiama “Horus” ed è quel che si definisce uno spin-off, visto che il protagonista era un personaggio minore di “Anubi”. Anche Horus è una divinità un tempo adorata dagli antichi egizi (il dio-falco) e neppure lui se la passa benissimo, tra cure mentali e psicofarmaci, senza amici e con il grande desiderio – lui sì – di tornare a casa. Finchè un giorno ruba un walkman e si mette ad ascoltare una cassetta con nulla inciso sopra e in quel fruscìo sente una voce, che lo costringe ad affrontare pericolose avventure. Breve ma intenso, “Horus” non sostituisce “Anubi”, ma ne rappresenta uno sfizioso compendio.