Guida Nazionale Osterie d’Italia Slow Food 2024: la Toscana sempre sul podio con 136 osterie di cui 13 novità e 28 Chiocciole incluse le 5 nuove. Presentazione della guida presso il Consiglio regionale

La Toscana si conferma ancora una volta terra di tradizioni enogastronomiche e attenzione ai principi della sostenibilità. Lo dimostrano i numeri della Guida Osterie d’Italia 2024 presentata presso il Consiglio regionale della Toscana. Evento promosso dal consigliere regionale Marco Landi alla presenza del Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, e del Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo.

Per quanto riguarda la ristorazione, sono 136 le osterie in guida di cui 13 novità̀ e 28 Chiocciole, incluse le 5 nuove, oltre a questo 53 bottiglie e 12 Bere Bene (il riconoscimento assegnato alle bevande non enologiche): questi i numeri della regione nella nuova edizione di Osterie d’Italia, lo storico sussidiario del mangiarbere all’italiana di Slow Food Editore.

La provincia con più nuovi ingressi è Firenze (ben 5) di cui 3 nella città stessa, mentre Lucca e Siena sono le provincie con più chiocciole.

Giunto alla trentaquattresima edizione questo compendio ineludibile racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità. In Toscana sono 22 i collaboratori della fitta e capillare rete nazionale che si occupa di recensire e contribuire alla mappatura del territorio per questo specifico segmento di ristorazione che si riconferma ancora in ottimo stato di salute.
Quella delle Osterie è la cucina della tradizione, nei sapori, nell’atmosfera, e anche nel prezzo. E proprio «Le “osterie slow” sono quelle che meglio rappresentano quella proposta gastronomica tipica che si indentifica con la regione e che offrono ai fornelli una costante valorizzazione dei prodotti della biodiversità e della sostenibilità del territorio», sottolinea Francesca Mastrovito, uno dei curatori nazionali della Guida durante la presentazione.
Questa è infatti la cucina che racconta la storia dell’accoglienza di un territorio, della sua cultura gastronomica e dei suoi ingredienti più genuini e sostenibili.
«Un racconto della toscanità» chiosa Francesco Tapinassi, «che trova nell’enogastronomia un volano importante di promozione della Regione, su cui lavoriamo con Vetrina Toscana».
 
Tra le novità dei chiocciolati di quest’anno «ci sono anche locali segnalati negli inserti della Guida, ovvero quei locali la cui offerta e impostazione sono interpreti di una tradizione gastronomica locale, rintracciabile – ai livelli di eccellenza assoluta – esclusivamente nella regione di appartenenza», commenta Francesco Ranzani coordinatore regionale della Guida.
Da non dimenticare, a completamento di uno spaccato regionale così dettagliato, l’inserto tutto toscano dedicato ai Trippai, peculiarità della regione che per la prima volta in assoluto quest’anno può vantare la chiocciola con Leonardo Torrini
Le altre chiocciole sono: Quinto Quarto di Camaiore (LU); Locanda Agricola Posapiano di Montecarlo (LU); Peposo di Pietrasanta (LU); Il Cappello di Paglia di Anghiari (AR).
A chiusura della presentazione in Consiglio Regionale alcuni piatti in degustazione fra cui una zuppa Slow Beans fatta in Cassetta di Cottura dalla trattoria Il Grillo è Buoncantore di Chiusi, pani e lavorati da forno con grani antichi e lievito madre del Forno La Torre di Pelago, Lampredotto con cavolo nero e cannellini di Leonardo Torrini, assaggi di Tarese del Valdarno (Presidio Slow Food) della macelleria Sani, e i vini dell’azienda agricola La Querce di Impruneta che ha proposto del Chianti Colli Fiorentini.