
GIORNO DELLA MEMORIA. Al via a Pistoia la prima edizione della rassegna “Le parole di Hurbinek. Giornate della Memoria. Scuola, teatro, lezioni civili” ideata da Massimo Bucciantini. Dal 18 al 29 gennaio. Incontri, scuole, lezioni civili e teatro. Fra gli ospiti Ottavia Piccolo, Ciro Masella, Enrico Fink
Prende il via la prima edizione della rassegna Le parole di Hurbinek. Giornate della memoria. Scuola, teatro, lezioni civili ideata da Massimo Bucciantini che intende arricchire, accompagnare e integrare le iniziative che ruotano intorno al prossimo Giorno della Memoria ed è rivolta alla comunità scolastica e al territorio di Pistoia. La rassegna, che prevede lezioni civili, rappresentazioni teatrali e laboratori scolastici, è curata da Uniser, con il supporto di Fondazione Caript, la collaborazione dell’ATP, Associazione teatrale pistoiese.
L’idea è trasformare il Giorno della Memoria in una serie di iniziative e di incontri che si svolgeranno a Pistoia tra il 18 e il 29 gennaio 2023. Fra gli appuntamenti, Ottavia Piccolo leggerà dei frammenti da La tregua di Primo Levi, si terranno poi lezioni civili di Edith Bruck, Riccardo Falcinelli, Mara Fazio, Maura Gancitano, Francesca Mannocchi e Domenico Scarpa. Fra le rappresentazioni teatrali La notte di Elie Wiesel a cura di Archiviozeta, Processo a Dio di Stefano Massini in una mise en espace di Ciro Masella e Le tre notti del ’43 di e con Enrico Fink. I laboratori scolastici sono curati cura da Giovanni Guerrieri/I Sacchi di sabbia, Rodolfo Sacchettini e Archiviozeta.
Le iniziative si aggiungono a quelle che tradizionalmente la Toscana promuovere e che hanno come obiettivo il ricordo e la conoscenza di cosa sia stata la Shoah. Quest’anno anche Uniser ha deciso di contribuire con un proprio progetto al fine di consolidare questa cultura di «politica della memoria» per poi allargarla ad altri istituti ed enti che operano sul territorio. Insieme alle scuole hanno aderito al programma l’Istituto storico della Resistenza, la Biblioteca San Giorgio, i teatri e le librerie della città, dove sono in calendario i singoli eventi.
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Credo che questo progetto, per la qualità delle sue proposte, dia lustro a Pistoia e lo sosteniamo con convinzione perché unisce all’aspetto della memoria, che pure è fondamentale, un altro aspetto che mi pare di grande rilievo. Offrire l’opportunità di approfondire la propria conoscenza dell’epocale tragedia della Shoah, infatti, significa contribuire alla formazione di una coscienza civile che è presupposto indispensabile per la convivenza e per il progresso di una comunità. Riflettere su cosa ha reso possibile un dramma senza eguali nella storia, vuol dire immettere nella nostra società anticorpi vitali che impediscano a ogni idea totalitaria di mettere radici. Mi pare molto positivo, inoltre, che le iniziative realizzate siano assai varie, consentendo così di coinvolgere un ampio pubblico, a partire dai più giovani
Lorenzo Zogheri, presidente Fondazione Caript
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Biglietti e informazioni:
Ingresso spettacoli 5 euro
Lezioni civili a ingresso libero fino a esaurimento posti
Biglietteria Teatro Manzoni tel. 0573 991609
dal martedì al giovedì ore 16-19 venerdì e sabato ore 11-13 e 16-19.
Biglietteria il Funaro tel. 0573 977225 martedì-mercoledì ore 16-21. Nei giorni di spettacolo, la biglietteria del Funaro sarà anche aperta un’or prima dell’inizio, direttamente presso la sede dell’evento. Prevendita online dal 10 gennaio su www.bigliettoveloce.it Prevendita online dal 10 gennaio su www.bigliettoveloce.it
Per informazioni sul programma leparoledihurbinek@gmail.com
Giornate della memoria
Scuola Teatro Lezioni civili
Pistoia 18-29 gennaio 2023
Curatela del progetto: Melanie Gliozzi / Organizzazione: Marica Setaro
Progetto grafico: Falcinelli & Co. Realizzazione editoriale: Giovanni Campolo, battitoriliberi
Hurbinek, che aveva tre anni e forse era nato in Auschwitz
e non aveva mai visto un albero.
Primo Levi “La tregua”
Anteprima
18 gennaio 2023, Saloncino della Musica, Palazzo de’ Rossi • ore 17
Le parole di Hurbinek
con Ottavia Piccolo
frammenti da La tregua di Primo Levi
Attrice di teatro, cinema, televisione e doppiatrice, nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi, tra cui la Palma d’oro a Cannes e il David di Donatello.
Laboratori nelle scuole
Un percorso di riflessione e condivisione creativa nelle scuole di Pistoia e provincia nelle settimane che precedono il Giorno della Memoria.
novembre – dicembre 2022, gennaio 2023
Illuminismo per ragazze e ragazzi
a cura di Giovanni Guerrieri/I Sacchi di Sabbia e Rodolfo Sacchettini
Raccontare storie come antidoto alla violenza a partire dalle conferenze radiofoniche per ragazzi di
Walter Benjamin e Janusz Korczak.
gennaio 2023
La zona grigia
a cura di archiviozeta
Un esperimento di memoria attiva da I sommersi e i salvati di Primo Levi.
Lezioni civli
23 gennaio, incontro online • ore 11.30 Come quando nel Lager…
La testimone Edith Bruck
incontra le e gli studenti delle scuole pistoiesi
Edith Bruck è scrittrice, traduttrice e regista di origine ungherese. Sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz, ha reso testimonianza della Shoah nelle sue opere.
24 gennaio, Biblioteca San Giorgio • ore 17.30 “Me, mi conoscete”
Tre personaggi: Primo Levi, Capaneo, Kraus
Lezione civile di Domenico Scarpa
Domenico Scarpa è il consulente letterario del Centro studi Primo Levi di Torino.
25 gennaio, Sala conferenze Uniser • ore 17.30 Lezione civile di Francesca Mannocchi. Giornalista e scrittrice, vincitrice di numerosi premi, ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Yemen, Afghanistan, Ucraina.
26 gennaio, Libreria Lo Spazio • ore 18
Mara Fazio, Dal giardino all’inferno. Ultime lettere di una nonna ebrea dalla Germania, 1933-1942. Presentazione del libro, con l’autrice e Alice Vannucchi
Mara Fazio ha insegnato Discipline dello spettacolo all’Università di Roma La Sapienza. Ha lavorato per programmi culturali radiotelevisivi e per il teatro scrivendo testi, adattamenti e traduzioni.
27 gennaio, Saloncino della Musica, Palazzo de’ Rossi • ore 17.30 /Riflessioni su Hannah Arendt a partire da Eichmann, dove inizia la notte di Stefano Massini / Lezione civile di Maura Gancitano / Letture di Maura Gancitano e Ciro Masella Filosofa e scrittrice, è ideatrice del progetto di divulgazione culturale Tlon, con Andrea Colamedici.
28 gennaio, Saloncino della Musica, Palazzo de’ Rossi • ore 17.30 / Rappresentare l’irrappresentabile / Lezione civile di Riccardo Falcinelli
Tra i piú apprezzati graphic designer italiani, insegna Psicologia della percezione all’ISIA Roma Design ed è autore di saggi sul rapporto tra design e percezione visiva.
Teatro
27 gennaio, il Funaro • ore 21
archiviozeta
La notte
di Elie Wiesel
drammaturgia e regia di
Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
traduzione Daniel Vogelmann – Editrice La Giuntina
con Diana Dardi, Pouria Jashn Tirgan, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti, Enrica Sangiovanni, Giacomo Tamburini
con la partecipazione in video di Elie Wiesel
riprese Gianluca Guidotti, Francesco Lagi, Stefano Tognarelli montaggio e editing video Federica Toci e Andrea Sangiovanni luci Theo Longuemare
musica Trio Shir-am 3, Claudio Monteverdi
produzione archiviozeta
«…Così cerchiamo di prendere un po’ di Silenzio, poche Parole e parliamo…». Que- sta frase di Elie Wiesel è l’incipit in video del nostro spettacolo teatrale. Che forse non può, non deve e non ha proprio niente di spettacolare, non è uno spettacolo ma un’ipotesi per dire la materia indicibile de La Notte, una delle testimonianze più importanti e sconvolgenti sulla Shoah.
La Notte è un progetto teatrale multimediale tratto da La Nuit di Elie Wiesel, con- siderata una delle delle riflessioni più profonde sull’esistenza di Dio.
28 gennaio, il Funaro • ore 21
Uthopia
Processo a Dio
di Stefano Massini
mise en espace a cura di Ciro Masella con Andrea Costagli, Davide Diamanti, Dimitri Frosali, Ciro Masella, Candida Nieri, Lorenzo Volpe
Mise en espace / lettura scenica di un testo in cui la parola – come spesso accade nel teatro di Massini – si fa corpo, scena, e da sola riesce a costruire paesaggi, luo- ghi fisici e dell’anima, evoca tempi e spazi. Uno dei racconti più potenti e lucidi della Shoah, che riesce a scavare nei meandri più reconditi e intimi dell’animo umano e del suo rapporto con il Divino.
«Se Dio esiste, perché la Shoah? Come si può conciliare il bene assoluto con il male estremo? Ha ancora un senso invocare l’Onnipotente che ha permesso lo sterminio di milioni di innocenti? La Shoah non è un episodio fra tanti, bensì l’Evento che discrimina tra un prima e un dopo e che costringe a ripensare radicalmente lo stesso concetto di Dio» (Magda Poli).
29 gennaio, il Funaro • ore 17 / Officine della Cultura
Le tre notti del ’43
Giorgio Bassani, Florestano Vancini
e Guido Fink per raccontare una
delle pagine più oscure della nostra storia / di e con Enrico Fink (voce e flauto)
e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo / Luca Baldini basso
Massimiliano Dragoni salterio, percussioni Massimo Ferri chitarra, bouzouki
Gianni Micheli clarinetto, clarinetto basso Mariel Tahiraj violino
Il 15 novembre del 1943 squadracce fasciste entrano a Ferrara e compiono una retata di ebrei e antifascisti, che culmina con l’eccidio del Castello Estense in quello che oggi si chiama Corso Martiri della Libertà. Una delle stragi italiane più tristemente famose di quell’inverno atroce. Lo spettacolo ricostruisce la paura di quella notte e i silenzi che la seguirono, prendendo spunto da testimonianze dirette (in particolare quella di Guido Fink, padre dell’autore), dal racconto «Una notte del ’43» di Giorgio Bassani, dal film che ne trasse Florestano Vancini. Ne viene fuori un percorso in musica e parola intorno a una delle pagine più oscure della nostra storia, una riflessione quanto mai attuale su un episodio emblematico delle responsabilità italiane durante il fascismo.
La parte difficile della memoria non è ricordare le vittime, tributar loro onori lapidi e comme- morazioni. Non è guardare con la ovvia, umana pietà i corpi di quei martiri sotto il muretto, davanti al castello. La parte difficile è girare la cinepresa, così come avviene nel film; e guar- dare i carnefici, e riconoscerli per quello che sono. I nostri.