“Fotografe!”, vintage prints e autrici contemporanee nell’esposizione promossa da Fondazione Alinari e Fondazione CR Firenze con il Comune di Firenze. Fino al 2 ottobre a Villa Bardini e al Forte Belvedere

Villa Bardini e il Forte Belvedere, a Firenze, dal 18 giugno al 2 ottobre 2022, ospitano la grande mostra Fotografe!, a cura di Emanuela Sesti e Walter Guadagnini, presentata e promossa dalla Fondazione Alinari per la Fotografia e dalla Fondazione CR Firenze, in collaborazione con il Comune di Firenze. Un nuovo e ambizioso progetto espositivo che ha per protagoniste assolute le fotografe di ieri e di oggi e che unisce le sale delle due sedi ospitanti in un unico itinerario, ricco e suggestivo, che affianca opere originali degli Archivi Alinari a produzioni contemporanee. L’esposizione si inserisce organicamente nell’offerta culturale estiva diForte di Belvedere curata da Museo Novecento. (Sopra il titolo – particolare: Wanda Wulz / Trieste 1903-1984 / Ritratto / stampa alla gelatina ai sali d’argento / Archivi-Alinari – Archivio Studio Wulz).

Tre uomini alzano i cappelli in segno di saluto / Helena Magdalena Hofmann – 1904 / Archivi Alinari

Partendo dagli esiti della ricerca negli Archivi Alinari, il progetto espositivo crea un percorso che intreccia e ripropone in maniera sincronica una storia che dalla fotografia delle origini attraversa il Novecento e arriva ai nostri giorni, affiancando i primi procedimenti fotografici alle sperimentazioni contemporanee. La mostra non segue quindi un andamento cronologico, ma è costruita per analogie, differenze, suggestioni, per temi e generi, primo tra tutti il ritratto fotografico, mettendo insieme in un unico percorso fotografie e fotografe nate in epoche, luoghi e contesti sociali diversi: l’intento è non tanto e non solo la ricerca di uno specifico e quanto mai ipotetico ‘sguardo femminile’, quanto l’individuazione della centralità di alcune personalità – spesso sottostimate – nello sviluppo della ricerca fotografica sin dai suoi albori. La presenza delle autrici contemporanee costituisce un ulteriore momento di riflessione che investe le pratiche artistiche odierne, a partire dal rapporto con il passato e con la memoria, siano esse individuali o collettive, all’interno di un mondo in continuo mutamento, dove anche i ruoli sociali e i paradigmi ad essi legati sono in costante divenire.

Bettina Rheims – Madame Jacquot – Ritratto dell’attrice Charlotte Rampling  / Parigi marzo 2009 – Archivi Alinari, Firenze

In mostra vintage prints, album e negativi dagli Archivi Alinari, opere provenienti dalle diverse collezioni di oltre quaranta fotografe, in molti casi inedite, a partire da quelle delle prime dagherrotipiste degli anni ’40 dell’Ottocento, come la francese Bernardine Caroline Théodora Hirza Lejeune (Parigi 1824-1895) del fondo Oggetti Unici che è stato restaurato, catalogato e digitalizzato nel 2021 anche grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze. Le stampe originali di Julia Margaret Cameron, Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, Lucia Moholy, Maria Mulas, Ketty La Rocca, Lisetta Carmi, Diane Arbus, Bettina Rheims, per citarne solo alcune, si confrontano con le produzioni di dieci autrici italiane, Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari, rappresentanti della più giovane generazione, nata dopo il 1980, che va affermandosi in questi anni sia sul piano nazionale che su quello internazionale, presenti con opere che interagiscono con il patrimonio storico Alinari. Le autrici innescano dunque una conversazione ideale con le fotografie storiche e con l’archivio stesso, così da esaltarne la matericità e l’aura, proponendo in questo modo anche nuove chiavi di lettura alle immagini provenienti da un passato talvolta lontanissimo.

Grazie a Calliope Arts, ente no profit con sede a Firenze e Londra, nato per valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale delle donne attraverso il suo progetto ‘Restoration Conversations’, la mostra si arricchisce di due sezioni dedicate a fondi degli Archivi Alinari: quello delle sorelle Wanda Wulz (Trieste 1903-1984) e Marion Wulz (Trieste 1905-1990) e quello di Edith Arnaldi (Vienna 1884-Roma 1978), nota soprattutto come scrittrice ed artista di area futurista con lo pseudonimo di Rosa Rosà, che è tra le artiste selezionate per la mostra della Biennale Arte di Venezia curata da Cecilia Alemani.

Federica Belli / The lens (Through Which We See Ourselves) – 2018. Stampa digitale Fine Art ai pigmenti di colore su Hahnemuhle Photo Rag

Da questi archivi sono tratte opere inedite, alcune stampate direttamente dai negativi originali, che restituiscono alla fruizione pubblica i risultati di una prima ricognizione su materiali finora meno esplorati di questi nuclei archivistici, di straordinario interesse per la storia della fotografia. Da una parte il fondo Wulz (noto per la fama internazionale delle opere futuriste di Wanda, tra cui la realizzazione della famosa sovraimpressione “Io+gatto”), di cui verranno esposti a Villa Bardini anche dei negativi, che riserveranno al pubblico e agli studiosi importanti sorprese, in particolare sul sodalizio lavorativo e artistico con la sorella Marion. Dall’altra, al Forte Belvedere, un archivio completamente da esplorare, sostanzialmente un inedito, che permetterà, anche grazie alla ricerca della storica dell’arte Lisa Hanstein, di riportare alla luce la produzione fotografica di un’artista poliedrica come Edith Arnaldi, caratterizzata da ritratti e fotografie di viaggio realizzate in Italia, Europa e Africa, e dai ritratti eseguiti nel suo studio romano, funzionali all’indagine sulla produzione pittorica futurista dell’autrice.

Durante l’apertura, a Villa Bardini, saranno organizzati dialoghi con le artiste presenti in mostra e laboratori gratuiti per famiglie e bambini dai 7 ai 12 anni. Per quanto riguarda questi ultimi, sono previste due tipologie di attività, comprese nel biglietto della mostra: il laboratorio “L’arte del vedere. Atelier per giovani fotografi” a cura di MUS.E, durante il quale i bambini potranno avvicinarsi al linguaggio fotografico in chiave giocosa; e il laboratorio “Erbario in cianotipia”, a cura di Fotonomia, in cui i bambini verranno guidati nella realizzazione di stampe fotografiche con la tecnica della cianotipia. In entrambi i casi i posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione.

Sempre a cura di MUS.E, a Forte Belvedere, tutti i venerdì e le domeniche alle 17.00 e alle 18.30, si terranno delle visite guidate alla mostra Fotografe!. Il percorso comprenderà anche l’esposizione di Rä di Martino Play it again e la straordinaria architettura militare diForte Belvedere. Le visite, per giovani e adulti, avranno il costo di €2,50 per residenti Città Metropolitana di Firenze e di €5 per i non residenti Città Metropolitana di Firenze, gratuito per disabili e accompagnatori, guide turistiche e interpreti, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM, possessori della Card del Fiorentino (nel limite delle tre attività annue). Riduzione 2×1 soci Unicoop Firenze. Visite riservate e gratuite per i soci Unicoop Firenze: domenica 19 e 26 giugno, 10-17-24-31 luglio, 14-21-28 agosto, 11-18-25 settembre. Per maggiori informazioni e prenotazioni scrivere a info@musefirenze.it o telefonare al numero + 39 055 2768224 (dal lunedì al venerdì, ore 9.30-13.00 e 14.00-17.00).

 

Fotografe! Dagli Archivi Alinari a oggi sarà accompagnata da un catalogo edito da Mandragora.

La mostra vede la collaborazione di MUS.E e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, e il contributo di Unicoop Firenze.

“E’ emozionante veder tornare l’arte della fotografia a Villa Bardini – afferma il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. – In quello che spesso è uno straordinario scenario fotografico, che fonde la bellezza del panorama di Firenze con l’eleganza delle strutture architettoniche della villa e del suo giardino, vedremo esposta una mostra di straordinario interesse sociale ed antropologico, oltre che artistico. Oggi più che mai è attuale il racconto del femminile e il modo in cui la donna, l’artista, percepisce e restituisce il mondo e se stessa. Sarà estremamente interessante veder l’evoluzione nei decenni di questa percezione. Trovo dunque di grande valore e digrande interesse questa iniziativa delle Fondazioni Alinari per la Fotografia, costituita dalla Regione Toscana, e di Fondazione CR Firenze e ringrazio il Comune di Firenze per aver sostenuto questo progetto”.

 ‘’Questa mostra dedicata alle donne di talento – dichiarano il Presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e il Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – segna il felice ritorno della fotografia a Villa Bardini. E’ anche una assoluta novità nella storia trentennale di questo magica terrazza che si affaccia su Firenze perché ci auguriamo segni l’inizio di una collaborazione permanente col Comune di Firenze per l’utilizzo del Forte di Belvedere secondo la logica del ‘gioco disquadra’ che sta sempre più caratterizzando, pur nel rigoroso rispetto delle rispettive competenze, il recente percorso delle nostre due Fondazioni. In questo alveo si collocano la collaborazione, avviata da tempo con la Fondazione Alinari, e soprattutto la volontà diavvicinare alla fotografia nuovi pubblici come lo sono i giovani e le famiglie con laboratori gratuiti che offriamo gratuitamente per tutta la durata della mostra’’.

“E’ con vivo piacere – aggiunge Dario Nardella, sindaco di Firenze – che diamo il via a questa originalissima esposizione che per la prima volta mette in luce il contributo fondamentale che le donne fotografe hanno dato all’arte della fotografia proponendo un percorso organico attraverso la macchina da presa vista con occhi tutti al femminile, con pezzi inediti dal passato ma anche uno sguardo alla nuova generazione di fotografe contemporanee che si stanno affermando grazie alle tecniche digitali. Oggi ci sentiamo tutti un po’ fotografi: grazie agli smartphone scattare una foto e ritoccarla è operazione alla portata di chiunque. Diverso però è il ruolo della fotografia, dietro cui stanno studio, tenacia, visione, intraprendenza. Questa mostra ridona al mestiere di fotografo – anzi di fotografe! – tutta la sua bellezza e il rispetto che dobbiamo loro. Di grande pregio le sedi della mostra: Villa Bardini e Forte di Belvedere, due vere e proprie perle dell’Oltrarno fiorentino che offrono una vista incomparabile della città dalla riva sinistra dell’Arno. Bello che per tutta l’estate siano visitabili insieme, in una collaborazione che ci piacerebbe sempre più stretta e più duratura”.

 “Questa mostra rappresenta un passaggio importante nella breve storia della Fondazione Alinari per la Fotografia – sottolinea il suo Presidente Giorgio van Straten – in primo luogo perché, per la parte legata ai nostri archivi, tutte le fotografie esposte sono vintage o stampe dai negativi originali; poi per la scelta di una collaborazione stretta con la Fondazione CR Firenze con cui l’abbiamo coprodotta e con il Comune di Firenze che la ospita al Forte Belvedere. Infine il significato di questa mostra risiede anche nell’idea di accostare al patrimonio degli archivi il lavoro di dieci fotografe italiane di oggi nella fase ascendente della carriera. Una dei nostri obiettivi fondamentali è infatti quello di mettere in comunicazione e dialogo lo straordinario patrimonio del passato che possediamo con la cultura contemporanea, per farne elemento vivo e stimolante, capace di suscitare non solo memoria, ma anche futuro”.

“Il punto esclamativo nel titolo della mostra – spiegano i curatori Emanuela Sesti e Walter Guadagnini – vuole sottolineare l’ammirazione per le donne che dalle origini della fotografia sino a tutto il secolo scorso, sono riuscite a conquistare una posizione in un mondo che era tutto maschile. Parliamo di figure straordinarie come Margaret Bourke-White, Diane Arbus e Lisetta Carmi, presenti con le loro immagini negli Archivi Alinari insieme a quelle note in tutto il mondo delle sorelle Wulz e a quelle sinora inedite di Edith Arnaldi, in arte Rosa Rosà. Un patrimonio sterminato che nella mostra Fotografe! è presentato accanto alle foto di dieci artiste contemporanee, che hanno accettato la sfida, dialogando a distanza ravvicinata, per affinità o contrasto di temi e di stili, con questo grandioso passato”.

Informazioni:

FIRENZE

Villa Bardini, Costa San Giorgio 2

Forte Belvedere, via San Leonardo 1

villabardini.it

 

Orario:

Da martedì a domenica, ore 10.00 – 20.00

Lunedì chiuso, eccetto il 15 agosto

 

Ingresso:

Intero 10 euro

Ridotto 5 euro (giovani dai 18 ai 25 anni, studenti universitari muniti di tesserino, soci Touring Club Italiano, FAI, dipendenti Toscana Aeroporti, soci delle Associazioni “Conoscere Firenze” e “Amici dei Musei”)

Speciale riduzione 2X1 riservata per i soci Unicoop: due biglietti al prezzo di uno.

Gratuito fino al compimento del 18° anno di età, gruppi di studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, guide turistiche e interpreti, giornalisti muniti di tesserino, disabili e rispettivi accompagnatori, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM, possessori della Card del fiorentino.

 

Il biglietto è valido per le due sedi e consente la visita anche alla mostra di Rä di Martino “Play it again”, in corso nella Palazzina del Forte di Belvedere.