FESTIVAL PUCCINI 2022. Dedicato ai giovani, al futuro e all’Europa. In programma Madama Butterfly, Tosca Turandot e La Rondine, ma anche due opere contemporanee e quattro nuove commissioni. Aspettando il grande progetto delle Celebrazioni Pucciniane 2024-2026
Festival Puccini 2022 #la meglio gioventù / Il Festival dedicato a Giacomo Puccini nel 2022 affigge una proposta artistica che guarda al futuro, celebrando con l’Europa l’anno della gioventù e un italiano, Pasolini, che ai giovani ha parlato e a cui ha dedicato tanta della sua arte. 4 titoli del repertorio pucciniano, 2 opere contemporanee, 4 nuove commissioni, 2 concerti sinfonici e numerose proposte di spettacolo diffuse sul territorio.
IL TEMA: la #gioventù
Il tema guida del Festival Puccini 2022 sono i giovani ai quali il Festival guarda e per i quali ritiene opportuno rinnovare prospettive positive. L’appuntamento “tradizionale” con la musica di Puccini diventa anche spazio di riflessione, contenitore culturale aperto al contemporaneo, in cui condividere esperienze e timori del tempo che viviamo, e del futuro che possiamo immaginare. Una prospettiva che, ormai da qualche anno, sotto la guida di Giorgio Battistelli, direttore artistico della manifestazione, caratterizza la programmazione del Festival Puccini di Torre del Lago.
“Anche nel 2022 il Festival – dichiara la presidente Maria Laura Simonetti – sottolinea l’interesse verso la sua originaria identità di festival dedicato al genio pucciniano e si presenta con un cartellone in cui la programmazione rivela, da un lato tutta la modernità e la bellezza della partitura pucciniana, e dall’altra stende un ponte tra il classico e il contemporaneo, tra il passato, il presente, e il futuro della musica, un futuro da scrivere e in cui proprio Puccini può avere, ancora e sempre, un ruolo da protagonista. Ma protagonisti della Stagione 2022 saranno i giovani, giovani musicisti che a Torre del Lago, grazie anche alla nostra proposta formativa, arrivano da tutto il mondo e che al nostro Festival trovano concrete opportunità di avvio alla carriera perché consideriamo prioritario assegnare a quelli meritevoli ruoli nelle opere in cartellone, piuttosto che impegnarli nelle numerose attività di spettacolo sia in Italia che all’estero”. Uno scenario incredibile, tra acqua e cielo, che ogni anno rinnova l’emozione di ascoltare la musica di Puccini nei luoghi di Puccini. E’ il Festival con cui Viareggio ogni anno onora la presenza, sempre palpabile, del Maestro ; un festival che ha attraversato 68 anni di storia e che si appresta diventare fulcro e motore del grande Progetto delle Celebrazioni Pucciniane 2024 – 2026.
LE CELEBRAZIONI LA GIOVENTU’ E PASOLINI
Le nuove commissioni
Per il terzo anno consecutivo il Festival Puccini è committente di nuove opere, 4 nuove composizioni affidate ai giovani compositori italiani Marcello Filotei, Salvatore Frega, Andrea Manzoli, Roberta Vacca, sul tema dei giovani con il titolo la meglio gioventù (2 e 3 agosto) omaggio a PIER PAOLO PASOLINI di cui si ricorda nel 2022 l’anniversario dei 100 anni dalla nascita e ALL’ANNO EUROPEO DELLA GIOVENTÙ proclamato dalla Presidente Ursula von der Leyen, nel suo discorso di fine anno 2021 con l’obiettivo di sostenere la generazione più penalizzata dalla pandemia, infondendo loro nuove speranze, forza e fiducia nel futuro.
IL CARTELLONE “PUCCINIANO”
Quattro i titoli pucciniani in scena dal 15 luglio al 27 agosto per 13 magiche serate d’opera nello scenario unico del Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini
Madama Butterfly – Tosca – Turandot – La Rondine
Due proposte di allestimenti frutto di collaborazioni con il Teatro dell’Opera di Roma (Tosca) e il Maggio Musicale Fiorentino (La Rondine) e due allestimenti del Festival Puccini Turandot e Madama Butterfly con artisti e interpreti protagonisti della scena lirica internazionale.
Manu Lalli, Pier Luigi Pizzi, Daniele Abbado e Denis Krief i registi del Festival Puccini 2022
Novità sul podio che vede per la prima volta al Festival Puccini le bacchette di Michele Gamba, Robert Trevino e il gradito ritorno di Alberto Veronesi e Enrico Calesso
Il 68° Festival Puccini di Torre del Lago segnerà la ripartenza dopo le edizioni 2020 e 2021 che, pur svolgendosi regolarmente, hanno dovuto tener conto delle numerose limitazioni che la pandemia ha imposto alle messe in scena e al pubblico internazionale.
Il Gran Teatro all’aperto con lo sfondo suggestivo del Lago di Massaciuccoli nella sua naturale capienza di 3.400 posti sarà anche nel 2022 lo scenario naturale degli allestimenti delle opere pucciniane, a pochi passi dalla Villa Mausoleo, dove il maestro Giacomo Puccini visse e compose le sue opere immortali. Il Festival Puccini di Torre del Lago si conferma così anche nel 2022 uno degli eventi più attesi dell’offerta culturale della Toscana e tra i più riconosciuti in ambito internazionale, l’unico Festival al mondo dedicato al compositore Giacomo Puccini che richiama ogni anno migliaia di spettatori proprio nei luoghi che ispirarono al maestro Puccini le sue immortali melodie.
“Il Festival Puccini si conferma anche quest’anno momento di apertura al contemporaneo e al futuro, in piena sintonia con la figura, il pensiero e l’ispirazione visionarie di Giacomo Puccini, artista di grande modernità – dichiara il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Un compositore che ha intuito fra i primi la nuova necessità del pubblico del Novecento di spettacolarità e al tempo stesso l’importanza della tradizione, l’unico ponte possibile con l’innovazione. La scelta di presentare in cartellone quattro opere affidate ad altrettanti giovani compositori italiani sul tema dei giovani con l’anno europeo dei giovani e a Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della sua nascita, è una felice interpretazione dei nostri tempi complessi che hanno bisogno di riflessione e speranza, di coraggio e di fiducia nel futuro, e da Torre del Lago questa estate il messaggio arriverà forte e chiaro”.
Madama Butterfly 15 e 30 luglio/ 6 – agosto
Giacomo Puccini si documentò per lunghi tre anni e studiò minuziosamente usi e costumi del Giappone per plasmare Cio Cio San, la sua eroina che a 117 anni dalla prima rappresentazione (Milano, Teatro alla scala 17 febbraio 1904) conserva tutto il suo irresistibile fascino. La Stagione 2022 vedrà in scena l’allestimento green per la regia di Manu Lalli. Un messaggio ecologico quello lanciato da Manu Lalli visivamente reso con un bellissimo bosco di alberi veri in scena. Alberi verdi nel primo atto che diventano secchi e aridi nel secondo e nel terzo, chiaro messaggio di denuncia contro la violenza di genere e la violenza che l’uomo perpetua ogni giorno ai danni della natura. (Sopra il titolo: immagine di un allestimento di Butterfly).
La natura, proprio come la piccola Butterfly – dichiara Manu Lalli – è complessa, appassionata, meravigliosa e fragile. E l’uomo civilizzato, crede spesso, con leggerezza, che sia a sua disposizione, pensa di poter fare di quella natura quello che vuole. Possederla e poi prosciugarla, impossessandosi di tutti i suoi tesori, di tutto il suo splendore, senza la volontà di conoscerla. La natura, come Butterfly, può morire se non ne avremo cura. Ma forse proprio come nell’Opera del grande Puccini, il tempo della consapevolezza sta giungendo. Un messaggio a difesa della natura ma anche della donna e delle tante violenze che tante donne ogni giorno sono costrette a subire in forza dei loro sentimenti. Nello spettacolo di Manu Lalli anche Kate è una donna, è vestita di rosso, ma con tutte le altre, al termine dello spettacolo, a difesa tutte le donne si spoglia dell’abito rosso per vestirne uno bianco per dire che se muore anche una sola donna moriamo tutte. Sul podio alla testa dell’Orchestra e del Coro del Festival Puccini Alberto Veronesi, affermato interprete dello stile “pucciniano”
Regia, scene e costumi Manu Lalli
Maestro concertatore e direttore d’orchestra Alberto Veronesi
Cio Cio San Rachele Stanisci
Suzuki Laura Verrecchia
F.B. Pinkerton Vincenzo Costanzo
Sharpless Alessandro Luongo
Goro Francesco Napoleoni
Turandot 23 luglio/5 – 12 e 20 agosto
Turandot si arrende all’Amore! L’incompiuta pucciniana, l’opera con cui Puccini indaga a fondo nell’animo umano, rimase incompiuta proprio perché il Maestro esitò a lungo su come rendere la trasformazione della principessa di gelo che dalla naturale predisposizione verso la morte, alla fine per amore si apre alla vita.
Una produzione salutata con grande entusiasmo dal pubblico nel 2021 che porta la firma alla regia di Daniele Abbado che ha visto in Turandot, capolavoro del novecento, un’opera di straordinaria modernità. Sul podio la prima volta a Torre del Lago Michele Gamb
“Un’opera che ci consegna a un universo in cui coesistono mondi diversi- dichiara il regista-. La favola musicata da Puccini ci spinge verso una narrazione non letterale né tantomeno realistica. Si parte da una situazione archetipica: il mondo che irrompe in scena è in preda a una paralisi, in una situazione di crisi diffusa. Non si conosce l’origine di questa crisi, probabilmente è stata dimenticata. E, come nell’archetipo, restano da svelare degli enigmi. Nel racconto scenico emerge una catena di traumi che premettono al trauma principale, quello della Regina Turandot, che ne reincarna uno lontanissimo. Siamo all’interno della dualità maschile – femminile, una dualità irrisolta. Questo clima di allucinazione collettiva può essere superato solamente con atti che ripristino la conoscenza. Per questo il ruolo e la funzione del giovane principe senza nome assumono fin dall’inizio il carattere della necessità. Le tre Maschere sono parte essenziale del racconto, indicano che c’è un ruolo decisivo del Teatro. Il Teatro come luogo delle vicende interiori più inafferrabili ma anche come luogo di possibili svelamenti. Puccini non riuscì a completare Turandot. Anche con l’importante apporto di Luciano Berio, questo racconto scenico sembra non chiudersi su una fine, quanto piuttosto donare a Turandot il senso di un tentativo, un esperimento. Turandot come Opera Aperta, consegnata al destino di generare e ospitare finali di significato diverso” Un impianto scenico “contemporaneo” simbolico e minimale, per un’opera assolutamente moderna e in cui è evidente un importante approccio tecnologico grazie alle belle scene di Angelo Linzalata, corpi luminosi innovativi illuminano anche i colorati, moderni costumi di Giovanna Buzzi.
Regia, Daniele Abbado
Maestro concertatore e direttore, Michele Gamba
La Principessa Turandot, Karine Babajanyan – L’imperatore Altoum, Kazuky Yoshida
Timur, Abramo Rosalen – Il Principe Ignoto (Calaf), Theodor Ilincai
Liù, Emanuela Sgarlata
Ping Giulio Mastrotaro Pang Didier Pieri- Pong Francesco Pittari
Scenografo e light designer Angelo Linzalata
Costumista Giovanna Buzzi – Coreografa Simona Bucci
Tosca 16 e 29 luglio/13 e 26 agosto
Tosca è certamente l’opera più drammatica di Puccini, crudeltà e sadismo fanno da sfondo alla storia d’amore e di morte ambientata a Roma nel 1800. Al Festival Puccini 2022 sarà presentata con l’ allestimento che porta la firma di Pier Luigi Pizzi e che vedrà sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini l’affidabile bacchetta di Enrico Calesso. Pizzi che firma anche scene e costumi compie uno spostamento temporale, per cui dalla Roma in età napoleonica si arriva all’Italia di fine anni Trenta. “Di questo momento storico ho sfruttato le tensioni politiche, l’arroganza del potere.”
Per la sua Tosca Pizzi, veste i personaggi con abiti anni Trenta e le guardie papaline con divise fasciste. Un approccio voluto da uno dei più grandi registi del melodramma per denunciare qualsiasi forma di totalitarismo che porta gli uomini al potere ad abusi verso il prossimo. “Mi interessava il tema del potere in mano a personaggi come Scarpia. Questo non vuole essere provocatorio, ma è uno spostamento d’epoca che permette di situare l’azione in un clima più dimesso”, spiega Pizzi. “Tutto si svolge nella dimensione di un dramma borghese all’italiana, con le tensioni che si creano in presenza di un governo totalitario”, e Tosca, non è assolutamente “una vittima” ma una donna che decide il suo destino con freddezza, ha la stessa statura di Scarpia e combatte contro l’arroganza del potere nella Roma degli anni Trenta.
Maestro concertatore e direttore, Enrico Calesso
Regia/Scene/Costumi, Pier Luigi Pizzi
Floria Tosca, Svetlana Aksenova
Mario Cavaradossi Ivan Magrì
Il Barone Scarpia, Roberto Frontali
Il Sagrestano
Giulio Mastrototaro
Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma
La Rondine 19 e 27 agosto
“Vedranno i posteri che bijou!”
Sarà presentata con un allestimento frutto di una collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino, l’opera che Puccini compose tra il maggio del 1914 e l’aprile del 1916 per il Carltheater di Vienna, ma che a causa della guerra non andò in scena a Vienna ma vide la sua prima a Montecarlo nel 1917.
Dopo la tiepida accoglienza che l’opera ottenne a Bologna, in occasione della prima italiana pochi mesi dopo il trionfo a Montecarlo del 27 marzo 1917, Puccini ebbe a dire: “Vedranno i posteri che bijou!” La Rondine non è certo “opera minore” come in tanti hanno definito questo lavoro pucciniano che anzi appartiene alla piena maturità artistica del Maestro, con tanti riferimenti alla produzione d’opera e operette europee, e a musicisti quali Massenet, Léhar e Offenbach. Protagonista dell’opera, Magda, ama la vita mondana parigina e aspira a un amore romantico e passionale. L’allestimento presentato a Torre del Lago vede la regia di Daniel Krief e la direzione di Robert Trevino
Ne La Rondine – scrive Denis Krief- Puccini ci descrive un mondo di persone oziose, nullafacenti, una combriccola di amici che non sono più gli artisti squattrinati di la Bohème; qui i soldi ci sono, i maschi li hanno per via della famiglia o di qualche speculazione, le donne grazie alla seduzione, il desiderio di successo, di tappeto rosso, un po’ il mondo delle soubrette televisive di oggi. E’ un mondo alla Bel-Ami di Maupassant. Così descritta, può sembrare una riduzione molto sessista della società, ma spesso il teatro leggero borghese di quell’epoca, il teatro detto di Boulevard, era così. L’intuizione di Puccini di condurci in questo mondo attraverso un’opera è veramente moderna e senz’altro nuova per lui.
Maestro concertatore e Direttore, Robert Trevino
Regia, Scene, Luci, Costumi, Denis Krief
Magda, Jaquelyn Wagner, Lisette, Mirjam Mesak
Ruggero Ivan Ayon Rivas
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
IL CONVEGNO
Nello spazio dedicato alla creatività contemporanea anche il Convegno (25 e 26 agosto) QUO VADIS OPERA Giornate di Studio Internazionali a cura del musicologo Michele Girardi.
Il futuro dell’opera lirica e del teatro musicale è un argomento quanto mai dibattuto e che alla luce degli eventi pandemici che hanno condizionato la vita dei teatri è divenuto sempre più attuale. Cosa manca all’opera “contemporanea” per attrarre lo stesso numero di spettatori che richiama il famoso titolo di “repertorio”? Un dibattito di grande attualità che sarà oggetto di un convegno internazionale a Torre del Lago nei giorni del Festival Puccini con il coordinamento di Michele Girardi, uno dei massimi studiosi odierni di drammaturgia musicale.
Ora che il teatro musicale si è addentrato nel suo quinto secolo di vita è più che mai necessario riflettere sui suoi meccanismi narrativi e formali, sul suo rapporto con un mondo che è cambiato radicalmente, specie negli ultimi decenni. L’affabulatore di una volta non deve più raccontare le sue storie solamente agli spettatori dei teatri tradizionali, bensì misurarsi con gli sviluppi dell’informatica e gli utenti di internet, tenendo conto delle esperienze estetiche del passato per immaginare i tempi a venire.
Il teatro sul lago di Massaciuccoli, caro a Giacomo Puccini, e gli spazi dell’auditorium dedicato a uno dei primi miti musicali dell’era moderna, Enrico Caruso, sono luoghi ideali ad accogliere un gruppo di artisti e studiosi che si propongono di mescolare le loro competenze, per stilare una diagnosi concreta sul teatro musicale del prossimo futuro. Quo vadis opera? è la questione che verrà discussa in quattro sessioni dedicate a temi chiave, come l’indagine sul ‘canone’ operistico, la narrazione teatrale oggi, nel contesto del teatro di regia e dei Media, il ruolo degli interpreti, lo spazio scenico e altro.
In questo contesto si inquadrerà criticamente il ruolo di uno tra i compositori maggiori dell’avanguardia musicale del secondo dopoguerra, da poco scomparso: Sylvano Bussotti, poliedrico musicista-librettista-regista-scenografo, che è stato direttore artistico del Festival di Torre del Lago agli inizi degli anni Ottanta, additando un rapporto costruttivo nel fare operistico, fra Puccini e l’attualità del sistema produttivo musicale.
LA PROPOSTA CONTEMPORANEA
20 luglio – Auditorium Enrico Caruso
Jakob Lenz di Wolfgang Rihm
in collaborazione con Accademia Teatro alla Scala
direttore Marco Angius– regia Cesare Scarton
Era un giovane venticinquenne Wolfgang Rihm uno dei più grandi compositori viventi, cresciuto alla scuola delle avanguardie musicali, quando presentò per la prima volta ( 8 marzo 1979 Amburgo, Staatsoper) la sua Jakob Lenz , opera che si preparava ad essere iscritta tra i capolavori del Novecento. Alla sua prima riscosse grande successo ed entrò a pino titolo tra i classici di repertorio del XX secolo.
Scritta tra il 1977 e il 1978, l’opera stimolò l’interesse del mondo musicale internazionale in quanto rappresentava un modello interessante e significativo del nuovo modo di concepire il teatro musicale. Opera da camera in dodici quadri con libretto tratto dalla novella di Georg Büchner che ricostruì gli ultimi anni della travagliata vicenda terrena di Jakob Lenz, scrittore tra i grandi precursori del romanticismo in età classica, nato in Lettonia nel 1751 e morto a Mosca il 23 maggio 1792, ucciso dalla sua schizofrenia. La sua intera esistenza fu caratterizzata da gravi problemi di salute mentale che peggiorarono progressivamente negli anni fino a farlo annegare nel suo delirio. A Torre del Lago la rappresentazione sarà in scena nell’Auditorium Enrico Caruso il 20 luglio 2022 in un allestimento realizzato in collaborazione con l’Accademia del Teatro alla Scala e sotto la direzione di Marco Angius per la regia di
Cesare Scarton
25 agosto – Cittadella del Carnevale di Viareggio
Satyricon di Bruno Maderna (nuova produzione)
in collaborazione con Fondazione Musica per Roma
PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble
direttore Tonino Battista– Regia, scene e costumi di Manu Lalli
L’opera appartiene all’ultimissimo periodo della creatività del compositore veneto Bruno Maderna (Sant’Anna di Chioggia, 21 aprile 1920–Darmstadt, Germania, 13 novembre 1973), considerato una figura chiave delle avanguardie storiche; continuo indagatore di nuove tecniche compositive, è anche ricordato per la sua straordinaria capacità di grande divulgatore ed eccellente interprete della musica del suo tempo. L’opera Satyricon fu rappresentata per la prima volta all’Holland Festival di Scheveningen il 16 marzo 1976, il libretto si ispira all’omonimo romanzo latino attribuito a Petronio. Satyricon è un’opera buffa venata di una forte componente sarcastica. Lo spettacolo ruota attorno all’episodio cardine del libro di Petronio, la cena di Trimalcione, dietro alla cui crassa e ostentata volgarità è simboleggiata la totale crisi di valori di un mondo che volge alla decadenza. Il Festival Puccini realizza il nuovo allestimento con Regia, scene e costumi di Manu Lalli sotto la direzione di Tonino Battista e sarà messo in scena nello spazio affascinante dell’arena della Cittadella del Carnevale di Viareggio.
Interpreti Costanza Savarese, Eleonora Bordonaro, Patrizia Polia, Joël O’Cangha, Timothy Martin, David Ravignani
Puccini la musica e il mondo
Sarà il tema dei Concerti Sinfonici in programma nel Gran Teatro all’aperto che vedranno sul podio alla guida dell’Orchestra del Festival Puccini.
28 luglio Enrico Calesso 24 agosto Nil Venditti
campus “musica insieme” un’esperienza didattica riservata a giovani musicisti componenti di bande e orchestre giovanili. Nell’anno in cui il Festival Puccini è dedicato ai giovani, la Fondazione non poteva che accogliere con grande favore la proposta di A.N.B.I.M.A l’Associazione che in Italia promuove la cultura bandistica con una forte azione di promozione della musica di ospitare a Torre del Lago e Viareggio il Campus annuale “musica insieme” che si svolgerà dal 26 al 28 agosto ed è riservato a musicisti del centro Italia di età compresa tra i 12 e i 25 anni. Il Campus si concluderà con un Grande Concerto che vedrà il Lungomare di Viareggio e Torre del Lago invasi da giovani musicisti e trasformerà la passeggiata in un grande palcoscenico a cielo aperto in cui la musica e i giovani saranno i protagonisti assoluti.
L’iniziativa gode del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni.
La meglio gioventù
[…] vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti
dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare,
nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto
sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri,
e lì comporre musica l’unica azione espressiva
forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà.
Il Festival Puccini rende omaggio a Pier Paolo Pasolini scrittore, poeta, regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista nell’anno in cui si celebra il Centenario della nascita di uno tra i maggiori intellettuali italiani degli anni Settanta. Un omaggio reso attraverso l’iniziativa, “La meglio Gioventù” due serate di musica inedita- che prende il titolo dalla raccolta di poesie dedicate ai giovani che Pasolini pubblicò nel 1954 e a cui sono ispirate le quattro nuove composizioni affidate ai musicisti Marcello Filotei, Salvatore Frega, Andrea Manzoli, Roberta Vacca che saranno eseguite in prima assoluta il 2 e 3 agosto sotto la direzione del Maestro Fabio Maestri. Le due serate in collaborazione con La Società Dante Alighieri saranno trasmesse in streaming in tutto il mondo attraverso le sedi della Dante. L’iniziativa gode del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni.
Salvatore Frega In lui e nella sua musica è presente una sinestesia fra suoni e colori, sperimentata da Goethe in avanti ma realmente approfondita dal compositore. Il nuovo percorso di Frega sembra approdare a risultati originali, quasi unici, basati non su un impressionistico accostamento ma su una progettualità precisa”. (Renzo Cresti)
Marcello Filotei gode di sbalzi d’umore. Sfruttando i momenti di ottimismo si è diplomato in pianoforte, composizione e musica elettronica al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nel resto del tempo ha messo in musica quello che non riesce a esprimere altrimenti.
Roberta Vacca, pianista e compositrice, è docente presso il Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila, dove ha compiuto anche i suoi studi musicali, proseguendoli presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l’Accademia Chigiana con Azio Corghi. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti Nazionali e Internazionali, compositrice residente presso Mac Dowell Colony (U.S.A.), Fondazione per le Lettere e per le Arti di Bogliasco e Residenza d’Artista “Le Ville Matte”, ha al suo attivo diversi lavori eseguiti in Italia e all’estero, presenti in cinque monografie e diverse raccolte discografiche di varie etichette
Andrea Manzoli, nato ad Atri (Te) ha conseguito il diploma di Composizione presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida del M° Marco Della Sciucca. Nel 2004 ottiene il diploma di Composizione avec mention très bien presso il Conservatoire National de Région di Strasburgo e nel 2009 si diploma al Corso di perfezionamento in Composizione presso L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il M° Ivan Fedele. Molte sue composizioni risultano eseguite da Orchestre ed ensemble.
PUCCINI FESTIVAL ACADEMY