FESTIVAL PUCCINI. “Madama Butterfly” ha chiuso il cartellone 2020. Magnifica la Suzuki di Annunziata Vestri, ottimo Francesco Napoleoni nei panni di Goro. Grande lavoro della regista Manu Lalli e successo copioso. La recensione di Fulvio Venturi
di FULVIO VENTURI
È una “Madama Butterfly” improntata alla bellezza questa che ha concluso le produzioni operistiche del LXVIesimo Festival Pucciniano di Torre del Lago. La scena immersa nella natura, il mutare della situazione dalla festa alla tragedia destinata al passaggio dei colori dal rosso al bianco, segno del lutto nelle culture orientali, con i petali scarlatti dei fiori che diventano il flusso del sangue, e una regia appassionata e mossa, ove le movenze stesse diventano aria e acqua. Ottimo lavoro della regista Manu Lalli che ha firmato anche scene e costumi e del suo staff artistico formato da Luca Ramacciotti, assistente alla regia, e da Valerio Alfieri, disegno luci. Sound designer Luca Bimbi.
Abbiamo seguito con piacere ed attenzione la direzione elegante ed equilibrata di Enrico Calesso che ha condotto il sonoro e dolente fiume pucciniano di Butterfly dalla fonte di un carsico sinfonismo al tumulto dello spezzato finale come da tempo immemorabile non avveniva al Festival. Momenti bellissimi l’entrata della protagonista, mai facile da rendere all’aperto, e l’intermezzo del secondo atto, condotto alla luce di quel sinfonismo che dicevamo, fondendolo con equilibrio ad una partitura ricca e a tratti sussurrata. E con Enrico Calesso bene anche l’orchestra.
Buono il cast con una magnifica Annunziata Vestri, Suzuki di gran classe anche sotto il profilo scenico, ottimo Francesco Napoleoni, Goro, e Luca Bruno, Il commissario imperiale e Yamadori, professionale Alessandro Luongo, ma non indimenticabile nella coppia centrale formata da Shoko Okada, Cio Cio San, e Raffaele Abete, Pinkerton. Bisogna però ricordare che Shoko Okada è stata insignita del Premio Cupisti. Hanno completato la distribuzione di cantanti e personaggi Davide Mura, Lo zio bonzo, Alberto Petricca, L’ufficiale del registro, Anna Russo, Kate Pinkerton. Non comunicati i nomi di Yakusidè, Zia, Cugina e Madre di Cio Cio San. Bene il Coro del Festival diretto dal maestro Ardigò. Al termine successo copioso.