“Elvira povera donna”, Giacomo Puccini si racconta nel monologo di Fulvio Venturi e nelle arie famose. Il 29 novembre (anniversario della morte del Maestro) al Museo di storia naturale di Livorno. Con il soprano Rosa Perez Suarez e il pianista Flavio Fiorini
Nella pièce “Elvira povera donna” che va in scena a Livorno, al Museo di Storia Naturale, via Roma 234, venerdì 29 novembre 2019 alle ore 18, in occasione dell’anniversario della scomparsa di Giacomo Puccini, avvenuto a Bruxelles novantacinque anni fa, il musicista lucchese parla dei suoi capolavori e della sua vita. L’evento fa parte del cartellone di “Musica in Villa”, organizzato da Amici del Museo di Storia Naturale, dal Museo di Storia Naturale, dalla Società corale “Pietro Mascagni” e dal Circolo musicale Amici dell’Opera Galliano Masini.
Il testo è di Fulvio Venturi, ma Giacomo Puccini è in scena a parlarci con estrema sincerità.
La musica e i suoi amori sono il centro della narrazione, dagli esordi milanesi al tempo della Scapigliatura alla estrema, incompiuta Turandot, in un arco di circa cinquanta anni. Non tutti sanno che Puccini fu un musicista assalito da continui dubbi, che scrisse e riscrisse le sue opere, sottoponendole a un lavoro di revisione pressoché continuo, alla ricerca di una soddisfazione personale impossibile da raggiungere. Poi il rapporto complicatissimo con la moglie Elvira, costruito sull’attrazione e sulla passione, su sentimenti ineluttabili che portarono la donna ad abbandonare il precedente matrimonio, ma che fu inframmezzato dai continui tradimenti di lui, dalla gelosia, persino da avvenimenti tragici.
Puccini e le donne, un mondo del quale si è sussurrato molto, ma che solamente adesso è esplorato con serenità, collocando la vita sentimentale dell’uomo Puccini come punto focale della sua attività artistica. Ma il rapporto con la moglie si dimostrò alla fine indissolubile, come testimonia l’ultima frase, “Elvira povera donna”, che Puccini scrisse su un foglio poche ore prima di morire e che dà titolo al lavoro di Venturi.
La pièce è costruita in forma di monologo, con la narrazione di Puccini che si alterna con la sua musica. In sottofondo, come un fiume che scorre, i temi che caratterizzano le opere del musicista lucchese. Partecipa alla serata il soprano Rosa Perez Suarez, la quale, con la consueta classe che la distingue, farà ascoltare ben nove delle arie pucciniane più amate come “In quelle trine morbide” da Manon Lescaut, “Sì mi chiamano Mimì” da La Bohème, “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly e “Vissi d’arte” da Tosca, e più rare come alcune pagine da Le Villi e Edgar. Momenti di abbagliante bravura che impreziosiscono la serata. Al pianoforte il maestro Flavio Fiorini.
- Ingresso 10 euro. Prenotazioni al 0586266711-266734 oppure musmed@provincia.it