Due dipinti di Mantegna e Caroto rubati a Verona e ritrovati in Ucraina: da martedì 24 in mostra agli Uffizi
Arrivano e saranno visibili da martedì 24 gennaio 2017 nell’Aula Magliabechiana delle Gallerie degli Uffizi due dei diciassette dipinti trafugati dal Museo di Castelvecchio nel novembre 2015 e rimpatriati dall’Ucraina lo scorso 22 dicembre. Si tratta di Andrea Mantegna, Sacra Famiglia con una Santa (particolare – tempera su tela, rubato nel 2015 dal Museo di Castelvecchio, Verona) e Giovanni Francesco Caroto, Ritratto di giovane con disegno inf antile, che saranno esposti nell’ambito delle mostra “La tutela tricolore. I custodi dell’identità culturale”.
Le opere trovano collocazione molto appropriata nell’esposizione degli Uffizi in quanto testimonianze del felice epilogo di un attacco grave subito dal nostro patrimonio, risolto grazie alle nostre forze di polizia e in particolare i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale. La sezione della mostra intitolata “La globalizzazione del crimine” è quella che accoglierà i due quadri per la vicenda della quale sono stati protagonisti, che li ha portati fuori dall’Italia verso una meta che non rientrava, fino a qualche anno fa, fra quelle più consuete per il mercato artistico clandestino. Gli interessi economici che ruotano intorno a questo settore si stanno evidentemente espandendo e richiedono armi sempre più sofisticate per essere efficacemente contrastati.
“Il Fanciullo con disegno” (conosciuto anche come Giovane con disegno di pupazzo e Ritratto di giovane con disegno infantile) di Giovan Francesco Caroto, pittore veronese, allievo di Liberale da Verona, vissuto in Veneto fra la fine del Quattrocento e la metà del Cinquecento è databile al 1523 (nella foto a destra il dipinto, olio su tavola, che era stato rubato nel 2015 dal Museo di Castelvecchio, Verona). Il pittore, trasferendosi a Mantova, aveva subito l’influenza di Andrea Mantegna al quale spetta la piccola Sacra Famiglia con una Santa considerata un’opera tarda del grande pittore padovano, che a Verona eseguì nel 1499 uno dei suo capolavori giovanili, il trittico dell’altare maggiore della basilica di San Zeno. Della composizione delle quattro figure, di grande energia e monumentalità, recenti analisi radiografiche hanno rivelato un disegno preparatorio a punta d’argento di straordinaria qualità, riferibile ufficialmente al maestro. La Vergine con gli occhi abbassati è molto in linea con la tipologia mantegnesca così come il Bambino robusto, che sta in piedi sulle sue ginocchia.
La mostra, che avrà termine il 14 febbraio, è ad ingresso gratuito (con accesso dalla porta 2 del Cortile degli Uffizi) dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 18.
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