Don Giovanni di Mozart con l’Orchestra di Piazza Vittorio e Petra Magoni. Al Manzoni di Pistoia in prima regionale un’opera che diventa uno spettacolo “glamour e iconoclasta” (come l’ha definito Le Monde)
Ancora la musica protagonista nella stagione del Manzoni di Pistoia che ospita dal 22 al 24 febbraio 2019, in prima regionale, Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio. Torna quindi a Pistoia (dopo la presenza al Festival “Dialoghi sull’uomo” ed un concerto di Capodanno) l’Orchestra più multietnica d’Italia; dopo essersi cimentata in maniera originale e imprevedibile nel Flauto magico mozartiano e nella Carmen di Bizet, presenta ora il Don Giovanni – definito da “Le Monde” “glamour e iconoclasta” – che ha debuttato al Festival “Les Nuits de Fourvière” di Lione, coproduttore dello spettacolo assieme alla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e all’Accademia Filarmonica romana (le foto sono di Paul Bourdrel).
Il lavoro, che Mario Tronco firma come direttore artistico dell’Orchestra e regista dell’opera insieme ad Andrea Renzi (le elaborazioni musicali sono dello stesso Tronco, assieme a Leandro Piccioni e Pino Pecorelli), parte da un sorprendente Don Giovanni, che è affidato ad una strepitosa voce femminile: quella di Petra Magoni, già indimenticabile Regina della notte del Flauto magico mozartiano. Capace di mille travestimenti e abile a muovere in scena le fila di tutta la vicenda, intorno a Petra Magoni/Don Giovanni si sviluppa tutta la drammaturgia musicale dello spettacolo che è il filo conduttore di questa rielaborazione contemporanea del mito settecentesco. Una visione “altra” del protagonista che apre ad una diversa lettura dei rapporti tra i personaggi.
Per il ciclo “Il teatro si racconta”, la compagnia incontrerà il pubblico nella sala del Manzoni sabato 23 febbraio, alle ore 17.30; conduce l’incontro Gabriele Rizza, giornalista e critico di teatro (ingresso libero).
Tra arie, duetti e pezzi d’insieme, i personaggi dell’opera percorrono fino in fondo le loro storie, rese vive e attuali ai nostri occhi dai travestimenti linguistici e musicali, portando l’opera, con mano leggera, ad abbattere ogni confine fra i diversi generi. Ritroveremo così Don Giovanni come un redivivo Cab Calloway in un immaginario Music Club, un’ambientazione dal gusto anni ’20 ma anche fortemente contemporanea, che dirige la sua orchestra e il suo destino in una pulsione di libertà e perdizione. Un luogo vitale e carico di energia, dove i musicisti dell’Orchestra, posti su appositi piani sfalsati in altezza, che delimitano uno spazio a sviluppo circolare tagliato da una parete di pannelli variamente illuminati, si muovono quali protagonisti, insieme ai cantanti, nelle loro avventure musicali ed esistenziali.
E fondamentale, come sempre, sarà l’apporto musicale che darà ogni singolo musicista e cantante chiamato a partecipare a questa produzione.
- Nel cast troviamo insieme a Petra Magoni, Mama Marjas (Zerlina), cantante reggae già molto applaudita nel ruolo di protagonista della precedente Carmen, Omar Lopez Valle (fra le presenze storiche ormai dell’Orchestra) che vestirà i panni di un Leporello in versione cubana; e ancora la cantante lirica di origine albanese Hersi Matmuja (Donna Elvira), il brasiliano Evandro Dos Reis (Don Ottavio), il tunisino Houcine Ataa (Masetto) e, alla sua prima collaborazione con l’Orchestra, Simona Boo (Donna Anna), dal 2015 vocalist dello storico gruppo napoletano dei 99 Posse.
Saranno loro a trasformare il libretto di Lorenzo Da Ponte in una versione multilingue che abbraccia l’italiano, il francese, l’arabo e il portoghese. Al pianoforte Leandro Piccioni, al contrabbasso Pino Pecorelli, alla batteria Ernesto Lopez Maturell, alle chitarre Emanuele Bultrini e Andrea Pesce alle tastiere.
“Siamo abituati all’idea di un Don Giovanni burlone, che si finge spesso un altro – racconta Mario Tronco – Il travestimento, la mascherata sono le tentazioni per lui irresistibili. (…) Il nostro ‘Don Giovanni’ parte però da presupposti diversi. L’idea è quella di sempre: rappresentare se stessi nei panni di altri, recitare il ruolo di se stessi con le parole e il carattere di personaggi di fantasia”.
“L’Orchestra di Piazza Vittorio – aggiunge Andrea Renzi – attraverso la sua musica ci dice che a saperla cercare nella piazza di una città c’è un’idea di teatro del mondo. È lì, sotto casa tua, con la sua bellezza e la sua ineffabile complessità. Essere stato chiamato a collaborare al loro Don Giovanni è un privilegio che mi ha permesso di capire quanto lavoro duro e paziente sia necessario perché si possano integrare uomini e suoni lontani.”
I biglietti per lo spettacolo sono in prevendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112 | www.teatridipistoia.it
La stagione del Manzoni è promossa da Associazione Teatrale Pistoiese, con Comune di Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, col sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Toscana e con il contributo di Unicoop Firenze.