Diana & Lady D, l’ultima notte della principessa del popolo interpretata da Serena Autieri. In Versiliana

L’ultima notte di Diana, un inno all’amore, un canto all’essenza pura della vita e alla bellezza di ogni donna, il primo musical sulla Principessa Diana. A 20 anni di distanza dalla tragica morte della principessa del popolo, il Festival della Versiliana si prepara ad accogliere la nuovissima e grande produzione di Diana & Lady D, primo spettacolo musicale al mondo sulla vita della principessa triste. Scritto e diretto da Vincenzo Incenzo e prodotto da Engage, lo spettacolo va in scena sabato 26 agosto alle 21.30 nel grande teatro immerso nella pineta nell’ambito della 38° edizione del Festival firmato da Massimiliano Simoni. Nel ruolo della principessa, una straordinaria Serena Autieri che inscena una performance verbale e fisica dai contrasti sorprendenti, facendoci rivivere l’ultima notte della principessa in un flusso di coscienza intenso e poetico, dove lampeggiano l’infanzia difficile di Diana, la stagione felice dell’adolescenza, la vita controversa con Carlo, le maestose cerimonie reali, le raggianti apparizioni nella moda e nella mondanità, il volontariato spettacolare, i discutibili amanti, la solitudine e il dramma. Fino al sorprendente, spettacolare epilogo, che colpirà il cuore di ogni spettatore.

FOTO 0831 agosto (1997), è la sera dell’incidente; Diana sta per lasciare l’appartamento all’Hotel Ritz di Parigi e raggiungere Dodi in macchina; un ultimo colpo di cipria allo specchio ed ecco l’immagine riflessa, l’altra parte di se’: Lady D. E’ l’occasione per confessarsi definitivamente una all’altra lontano da tutto e tutti, e mettere sul piatto senza più nessuna riserva le loro vite inadeguate. E’ un susseguirsi di colpe, un turbinìo di accuse, fino addirittura allo scontro fisico, ma è anche il tentativo estremo di essere ascoltate, comprese, abbracciate. Per arrivare al perdono, alla ricomposizione del se’, al ritorno all’Uno; dopo di cui tutto, anche la morte, può essere accolta con illuminata leggerezza.  biglietti da 20 a 35 euro Info 0584 265757 www.versilianafestival.it)

Il palco si fa luogo dell’anima e nostalgico dopomondo grazie al disegno scenico del Premio Oscar Gianni Quaranta (Zeffirelli, Yvori, Ross, Corbiau); le luci di A J Weissbard (Bob Wilson, Cronenberg, Sten, Greenaway), inventano suggestioni intense sdoganando spazio e tempo; le cadute e le resurrezioni vengono tratteggiate dalle ballerine di Bill Goodson (Diana Ross, Gloria Estefan, Steavie Wonder, Moulin Rouge). La luce e il colore incontrano la poesia nei vestiti di Silvia Frattolillo, costumista storica del teatro italiano. Immanente è la musica, diretta da Maurizio Metalli, a raccontare un cuore e un epoca, con inediti e successi planetari registrati tra Londra e Los Angeles da musicisti di fama mondiale come Russ Miller, Robert Cohen, Matt Bissonette, abitualmente al fianco di Elton John, Andrea Bocelli, Nelly Furtado, Tina Turner.

NOTA DELL’AUTORE-REGISTA
Diana & Lady D, il dialogo per voce sola in ognuno di noiUn luogo comune e abusato considera doppie le personalità eccellenti. Parte pubblica e parte privata da sempre generano suggestioni di contrasti forti, violenti, talvolta fatali. Due anime in lotta, una fragile, l’altra invincibile, che condividono un unico corpo.diana Mai come nel caso di Diana però tutto questo è stato così trasparente. La principessa (nella foto a sinistra il giorno del matrimonio con il principe Carlo, erede al trono d’Inghilterra) e la maestrina d’asilo, la bulimica e la filantropa, la mamma e l’amante si sono ostacolate e combattute fino all’ultimo giorno, bruciando una il terreno dell’altra e rivendicando la loro impossibilità di coesistere mentre incessanti scorrevano copertine patinate, sorrisi, onorificenze ed applausi. Da qui l’idea di un monologo verbale e fisico che potesse, entrando con violenza e tenerezza negli aspetti emotivi e nelle dinamiche psicologiche della complessa personalità di Diana, scardinare l’esteriorità per portare alla luce i lati più nascosti o taciuti di un personaggio ancora tutto da scoprire, e, con quel personaggio, il percorso duplice e misterioso che ognuno di noi attraversa oscillando tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. Strappare le radici di noi stessi per farle brillare senza paura al sole, nell’illusorio quanto coraggioso tentativo di fare un piccolo passo in avanti nella conoscenza dei nostri abissi e dell’origine ignota delle nostre lacrime e dei nostri sorrisi. Ho pensato ad una lettura verticale del palco, concepito su due altezze differenti, perché il tracciato oculare dello spettatore potesse abituarsi ad una lettura “alto-basso” facilmente associabile a una bipolarità riflettente all’impatto l’essere e l’apparire. Da qui ho immaginato una serie di suggestioni sceniche, con oggetti fuori scala, immagini sdoganate dall’arte classica e riformulate, perché tutto potesse apparire come filtrato dallo sguardo tormentato di Diana, nel tentativo di avvicinare il pubblico al suo paesaggio interiore, assediato da tutte le sue indotte o inseguite incoerenze. Gianni Quaranta ha dato forma ai miei sogni, e fondamentale sono state la presenza di Bill Goodson, le intuizioni di A J Weissbard, le proposte di Silvia Frattolillo, l’esperienza attoriale di Fioretta Mari.Mancava la protagonista, un’attrice cantante tanto forte e incosciente da prendersi sulle spalle le due anime e vomitarle sulla scena. Mancava un’anima sicura e fragile, com’era Diana.
Dalla prima lettura del testo Serena era la principessa triste, come catturata da un richiamo; con una passione e una volontà commoventi giorno dopo giorno ne ha edificato la sua verticalità. Senza rete, senza ricette. Occorrevano, le viscere, più che il cervello. E cuore infinito. Nessuno specchio, nessun ologramma, nessun trucco di scena. Semplicemente il continuo errare a vista di un’anima da un involucro all’altro, dal pianto alla ragione, dalla tenerezza alla follia, dalla ribellione alla resa (…). Vincenzo Incenzo

SINOSSI
Il sipario si apre sulla notte dell’incidente; le parole di una bambina, come una memoria sbiadita, a ricordare intenti di una vita disattesa; poi notiziari da tutto il pianeta annunciano nel buio la morte della principessa. Quando si illumina la scena troviamo Diana nuda, senza vita, in terra, sotto un cumulo di giornali. Dall’alto scendono angeli, che rimuovono i giornali, posizionano le lancette del grande orologio stagliato nel cielo due ore indietro e sollevano Diana. Diana si volta. Ora è viva, e può riattraversare le ultime due ore della sua vita…