Dal 9 al 14 settembre ad Anghiari il progetto Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers
Approda in Toscana il progetto Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers, il progetto atto a favorire la conoscenza e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti stranieri e le realtà del territorio italiano legate al mondo della danza. Dal 9 al 14 settembre 2018 Anghiari Dance Hub, Centro di Promozione della Danza, ospiterà infatti la residenza artistica di Tommaso Monza, Giovanna Rovedo e Ibrahim Abdo, coordinata dalla tutor Ornella D’Agostino, coreografa specializzata nei linguaggi di danza delle aree del Mediterraneo, mentre venerdì 14 settembre, la 34^ edizione del Premio Pieve Saverio Tutino ospiterà rispettivamente le performance dell’iraniano Sina Siberi Prelude to Persian Mysteries e di Monza, Rovedo e Abdo, dal titolo Green Leaves are gone.
“Ci fa piacere questa collaborazione con l’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano – afferma Gerarda Ventura, direttrice artistica di Anghiari Dance Hub e coordinatrice dell’intero progetto del Focus – per le questioni legate alla memoria delle persone e per quello che riguarda l’azione dell’Archivio sulla raccolta dei diari dei migranti: non a caso gli artisti iraniano, egiziano e italiani che ospiteremo rappresentano, in tale ambito, un filo conduttore di questa preziosa memoria”.
IRAN
Prelude to “Persian Mysteries”
Ideazione artistica, coreografia e interpretazione : Sina Saberi
Musiche : Aliakbar Moradi, Keyhan Kalhor
Elaborazione del suono e mix: Farbod Maeen
Costumi: Reza Nadimi
Disegno luci: Ali Kouzehgar
Produzione MaHa Collective, Iran
Prelude to “Persian Mysteries” è un progetto che va alla ricerca di possibili percorsi tra un passato invisibile e un presente frammentato. Si basa sulla musica tradizionale persiana, sugli antichi rituali persiani dell’era zoroastriana e sulle nozioni spirituali del libro di Avesta. In termini di movimento, cerca di esplorare e scoprire come potrebbe essere oggi la danza persiana contemporanea a partire dal vuoto di 40 anni nell’esistenza di questa forma d’arte in Iran. La performance ha la forma di un rituale e costituisce la prima fase di un progetto in divenire. Questa creazione è stata presentata per la prima volta a Teheran nel marzo 2016 come una delle opere del primo festival iraniano “Body Movement”, avviato dal collettivo di artisti MaHa, e successivamente a Beirut all’interno di Moultaqa Leymoun/Arab dance platform 2016. A questo sono seguite numerose repliche in altri paesi.”
Sina Saberi inizia il suo lavoro accendendo le candele una per una, poi scompare nel buio. Quando torna alla luce, è rannicchiato sulla schiena. Poi si dispiega lentamente e inizia a ballare. Cerca quindi di appropriarsi dello spazio, sempre più ampiamente, sempre più rapidamente, in movimenti vicini a una strana preghiera, accompagnati da crepitii e musica persiana. In questo misterioso assolo, Sina Saberi cerca un percorso tra un passato invisibile, fatto di musica tradizionale persiana e di rituali dell’era zoroastriana (che era la religione dell’Iran fino alla sua islamizzazione, nel settimo secolo) e un oggi frammentato, ferito, dal momento che la danza persiana è stata bandita nel suo paese per quaranta anni. C’è la volontà di riconnettersi con un passato ricco, in parte oscurato dopo il 1979, e la rivoluzione iraniana, per esplorare il movimento e il corpo di oggi.
EGITTO/ITALIA
Green Leaves Are Gone
ideazione, coreografia: Tommaso Monza, Giovanna Rovedo, Ibrahim Abdo, Shady Abdelrhaman
Green leaves are gone è frutto di un percorso nato nel 2015 in occasione di un incontro tra coreografi italiani e egiziani, organizzato a Il Cairo dall’associazione Anghiari Dance Hub e CCDC Center. Tommaso Monza, Giovanna Rovedo, E Ibrahim Abdo in Green leaves are gone esplorano il territorio in cui le loro diverse identità sociali e culturali si incontrano attraverso un costante dialogo su tematiche, processi creativi e compositivi.
Tommaso Monza
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, si è poi dedicato alla danza contemporanea e lavora come interprete e artista associate per la Compagnia Abbondanza/Bertoni. Nel 2010 inizia a creare proprie coreografie, ha partecipato al progetto europeo Choreoroam e realizzato il progetto ROD in Kazakhstan con il quale è stato finalista al Premio Equilibrio 2014. Ha recentemente costituito la Compagnia Natiscalzi.
Giovanna Rovedo
Interprete e coreografa, attualmente vive tra Berlino e le Dolomiti. Diplomata all’Accademia Nazionale di Danza, ha lavorato con numerose Compagnie, iniziando propri progetti nel 2013. Si è laureata in Antropologa Culturale ed è insegnante di danza contemporanea.
Ibrahim Abdo
Regista, danzatore e coreografo laureate in Filosofia. Ha iniziato a recitare e danzare presso il Teatro Universitario e nel 2010 ha frequentato il triennio presso il Cairo Contemporary Dance Centre diretto da Karima Mansour. Ha già realizzato proprie coreografie e recentemente è entrato a far parte del primo Gruppo Interdisciplinare di Musica e Teatro de Il Cairo. Lavora spesso anche con bambini e non-professionisti.
ANGHIARI DANCE HUB
Con una lenta accelerazione, ma che sembra non possa più arrestarsi… così è nato il Centro di Promozione della Danza di Anghiari, un “fulcro” – una possibile traduzione di hub – al servizio di giovani coreografi. Molte delle prove dei giovani artisti manifestano chiaramente numerose lacune, cioè la mancata padronanza di quegli elementi fondanti la creazione coreografica, nonché la capacità di saper tradurre in un luogo così pregnante e particolare il proprio pensiero. Non si tratta quindi di “formare” ma di trasmettere delle competenze, delle metodologie di cui gli artisti possano poi liberarsi per elaborare la propria specifica capacità creativa e anche per evitare la proliferazione di epigoni.
Costituitasi in cooperativa nel gennaio 2015, ADH offre borse di studio a giovani autore della danza e ai loro interpreti per partecipare a seminari tematici tenuti da professionisti dei vari settori (drammaturgia della danza, disegno luci, utilizzo della musica, composizione coreografica, elementi di organizzazione) e periodi di residenza di creazione.
Gli embrioni delle opere sono poi condivisi con i cittadini di Anghiari e operatori, critici, studiosi, artisti che possano dialogare e sostenere i coreografi.
Dal 9 al 14 settembre i giovani coreografi arabi e iraniano condivideranno un periodo di lavoro e scambio con omologhi italiani con la collaborazione di un tutor/coreografo, presentando in una serata (presumibilmente il 14 settembre) presso il Teatro di Anghiari i loro lavori.
Gerarda Ventura è stata danzatrice per il Comunale di Bologna, l’Arena di Verona e, principalmente, la Compagnia Vittorio Biagi. Nel 1991 ha frequentato il primo corso di management dello spettacolo dal vivo presso l’Università LUISS di Roma, iniziando a lavorare come organizzatrice ed amministratrice per Enzo Cosimi, Adriana Borriello, Paola Rampone e, per il teatro, Giorgio Barberio Corsetti. Nel 1995 ha iniziato a collaborare con la Fondazione Romaeuropa divenendo responsabile dell’Ente di Promozione della Danza per il quale ha tra l’altro curato le tre edizioni della Piattaforma della Danza Contemporanea Italiana. Nel 1999 è stata direttore di produzione per lo spettacolo “Parabola” di Carolyn Carlson per la Biennale di Venezia. Dal 1999 al 2001 è stata responsabile organizzativo della Direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e dal 2008 è stata consulente alla programmazione del circuito regionale della danza in Umbria per il Teatro Stabile dell’Umbria. Dal 2010 è stata coordinatrice del Premio Equilibrio per la coreografia contemporanea italiana, organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, con la direzione artistica di Sidi Larbi Cherkaoui. Fondatrice del network internazionale DBM – Danse Bassin Méditerranée, cura progetti dedicati alla danza in partenariato con artisti e strutture del mondo arabo.
www.anghiaridance.eu