Da Madonna a Springsteen, da Jovanotti agli Spandau Ballet, da Vasco a Cremonini… Cinquanta scatti per i grandi concerti fiorentini dal 2010 al 2022: dal 15 al 26 luglio la mostra fotografica “Because the Night” di Marco Borrelli
I grandi concerti fiorentini degli ultimi 12 anni rivivono nell’edizione 2022 della mostra fotografica “Because the night”. Tutti gli scatti sono a firma di Marco Borrelli. La mostra è in programma da venerdì 15 a martedì 26 luglio all’Ex Tipografia dell’Istituto Geografico Militare di Firenze (via Cesare Battisti 12, adiacente a piazza Santissima Annunziata), nell’ambito del Musart Festival 2022: due settimane di concerti, esposizioni, proiezioni e itinerari d’arte.
Si potrà visitare la mostra tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, ingresso libero. Per gli spettatori degli spettacoli serali di Musart Festival, la mostra è aperta dalle 20 alle 21 con ingresso libero e riservato.
In mostra anche una gigantografia di Enrico “Erriquez” Greppi, scattata durante il concerto al Tuscanyhall del 2015, un omaggio e un ricordo dell’indimenticata voce della Bandabardò, a cui è dedicata questa edizione dell’Estate Fiorentina.
Inaugurazione venerdì 15 luglio alle ore 17 alla presenza dell’autore. Ingresso libero: la colonna sonora del vernissage sarà affidata a Riccardo Mori, già chitarrista di Vasco Rossi, e al dj set di Stefano Fornera. Seguirà buffet.
Questa quinta edizione di “Because the night” offre un nuovo tassello per la ricostruzione di una memoria collettiva della città che, grazie ai numerosi spettacoli realizzati nel corso degli anni, è diventata una delle piazze più interessanti per qualità e varietà di proposte.
“Questa selezione di immagini – racconta Marco Borrelli – oltre ad essere il racconto degli eventi che hanno segnato la scena musicale a Firenze e in Toscana, è anche un vero e proprio diario del mio percorso professionale. Iniziato nel 2009, con il concerto di Patti Smith in Piazza Santa Croce, arriva oggi al tanto atteso ritorno dei grandi eventi allo Stadio Artemio Franchi di alcune settimane fa. In questi dodici anni ho avuto il privilegio di assistere ai più importanti concerti di artisti nazionali e stranieri, dai grandi nomi ai cantanti emergenti che in questi anni sono riusciti a farsi conoscere da un pubblico più vasto e conquistare arene più grandi dei club dei loro primi tour; tutto questo è stato vissuto da una posizione del tutto unica e particolare: sotto palco, il limbo che separa l’artista dal pubblico. Ciò che rende particolare questa “terra di mezzo” non è tanto la sua esclusiva vicinanza all’artista, ma l’atmosfera che vi si respira: nonostante l’esperienza, ogni volta è come trovarsi schiacciato tra due poli magnetici, al centro di uno scambio di energia continuo, che si muove dal palco al pubblico per poi ritornare con il doppio della carica. Il mio compito consiste nel canalizzare tutta questa elettricità e trasformarla in un’immagine, statica e muta, che riesca comunque a trasmettere quelle emozioni che si accumulano in quella manciata di ore. Questo è ciò che mi sono prefissato dai primi anni fino ad oggi, ovvero creare un documento unico che riuscisse a fissare per sempre quella magia che si instaura tra pubblico e artista; quasi come se sopra la mia testa volasse ininterrottamente un boomerang invisibile e l’unica mia missione fosse quella di cercarlo, inquadrarlo e immortalarlo per sempre in foto. Ecco, queste fotografie sono i boomerang che ho catturato in questi dodici anni”.
Marco Borrelli, anno 1986, appena terminati gli studi presso LABA, si è subito inserito nel mondo dello spettacolo iniziando a collaborare con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro Verdi. Nel 2009 instaura il rapporto lavorativo con PRG Firenze, che prosegue ancora oggi, e per cui fotografa e documenta tutti i concerti che si svolgono a Firenze e in Toscana: dai concerti di cantanti internazionali allo Stadio Artemio Franchi ai giovani artisti emergenti nel loro primo tour.
Caratteristica delle sue foto è non solo fotografare il singolo artista ma collocarlo sempre nel luogo in cui si trova, fotografando quindi il rapporto con il pubblico e lo spazio, cercando di immortalare le relazioni e le emozioni che si possono instaurare durante la performance. Continuando a lavorare anche per altri teatri nazionali e internazionali, come il Teatro dell’Opera di Roma, il Gigi Proietti Globe Theatre, il Festival di Salisburgo e il Ravenna Festival, Marco Borrelli sviluppa una capacità di amalgamare più performance diverse sotto un unico inconfondibile stile: fotografare un concerto rock come un concerto di musica classica, dando più importanza al gesto e alla musica o viceversa, così come ritrovarsi a fotografare un direttore d’orchestra come fosse una rockstar.
Negli ultimi mesi si è sperimentato anche nella didattica, con i laboratori di linguaggio multimediale presso l’ITT Marco Polo di Firenze, invitando gli studenti a mescolare più linguaggi espressivi come la scrittura con la fotografia, il video o il disegno, stimolandoli a guardare tutto ciò che li circonda, dal reale al virtuale, per trarne sempre e comunque un’ispirazione artistica.