
CORONAVIRUS. Il sindaco di Pietrasanta al presidente della Regione Toscana: “Consentire la vendita di articoli di cartoleria e ufficio”. Sono prodotti essenziali per la didattica a distanza e per chi lavora da casa
Il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti chiede al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, di seguire l’esempio di altre regioni consentendo alle attività di vendita di generi alimentari ed altre attività commerciali non soggetta a chiusura il commercio al dettaglio anche di articoli di cartoleria e forniture per ufficio (codice Ateco 47.62.20) in quanto beni essenziali a supporto delle esigenze educative e di istruzione a distanza. “Il prolungamento delle misure restrittive – spiega il primo cittadino – impone di rivedere questa scelta e di consentire la vendita di prodotti di cartoleria. Ricevo ogni giorno le segnalazioni e le lamentele di tante mamme e papà. Non si possono comprare penne, quaderni, pennarelli e tutto l’occorrente per continuare l’attività didattica a distanza. I bambini non possono fare disegni, attività che in questi giorni tiene occupato il tempo che devono trascorrere a casa. Penne e quaderni sono generi essenziali”.
La stessa problematica riguarda anche tanti professionisti che lavorano da casa: “sono nelle stesse condizioni – spiega ancora il sindaco – Questa situazione va sanata al più presto con un’ordinanza specifica”. La soluzione sarebbe quella dell’inserimento tra i codici autorizzati all’apertura anche quello del commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e fornitura per ufficio. Se ne sta occupando il senatore Massimo Mallegni che ha posto il problema al Ministero dello Sviluppo Economico: “La soluzione, anche alla luce dei tempi lunghi che ci aspettano per tornare alla normalità, è quella di inserire il codice Ateco oggi escluso nella lista delle imprese che possono stare aperte. Penne e colori sono beni essenziali. Oggi più che mai”.